Il Comune dell'Aquila non ha ancora liquidato gli assegni di cura legati al piano della non autosufficienza per il 2020.
Un ritardo inspiegabile, e colpevole, che pesa sui caregiver familiari costretti ad un carico di lavoro aumentato a dismisura in epoca covid.
Incalzata, in particolare, dal capogruppo di Italia viva Paolo Romano che, da inizio legislatura, si batte affinché gli assegni vengano erogati per tempo, l'amministrazione attiva, nel mese di agosto 2020, ha approvato una delibera per anticipare il 30% dei costi sostenuti nel 2019; fondi che tuttavia, per lungaggini burocratiche interne, sono stati liquidati soltanto nel mese di ottobre dell'anno passato.
Il restante 70% è stato saldato a marzo 2021 per gli under 65; gli over 65 invece, pagati dall'ex Onpi, hanno dovuto attendere addirittura l'agosto 2021 per avere le risorse a valere sul 2019.
Una situazione intollerabile.
D'altra parte, siamo ad ottobre 2021 e per il 2020 non c'è ancora la platea dei beneficiari: l'Unità di valutazione multidisciplinare, infatti, non ha ancora conluso il suo lavoro per individuare i cittadini da assistere. Eppure, Regione Abruzzo ha stilato le linee guida e saldato la prima tranche, pari al 50%, nel mese di settembre. Un mese dopo, è ancora tutto fermo.
Certo, la Regione si muove con estremo ritardo; tuttavia, una soluzione ci sarebbe per venire incontro alle famiglie: Romano ha proposto, nei mesi scorsi, di prendere in considerazione la possibilità di una anticipazione rapida delle risorse, a valere sui fondi del bilancio comunale, nell’attesa dei trasferimenti nazionali e regionali. "Basterebbe stilare per tempo la graduatoria dei beneficiari, nei primi tre mesi dell'anno, erogando dunque un anticipo di cassa almeno del 50% degli assegni di cura; poi, con la prima tranche del 50% trasferita dalla Regione si potrebbero saldare le somme, per arrivare infine alla rendicontazione e all'incasso della seconda tranche".
Un meccanismo virtuoso che consentirebbe all'amministrazione attiva di rispondere ai bisogni dei suoi cittadini più fragili. "Il Comune dell’Aquila - aggiunge Romano - ha ruolo, responsabilità e dovere di provvedere a fornire risposte ai bisogni espressi da queste famiglie ricorrendo ad una formula lecita e largamente usata nella Pubblica amministrazione, quella dell’anticipazione, appunto, nelle more dell’adozione delle previsioni di competenza da parte della Regione Abruzzo, nonché del trasferimento delle relative risorse. Sarebbe una azione che almeno consentirebbe agli utenti di fronteggiare le spese rese ancora più gravose dalla persistenza dell’emergenza sanitaria".
D'altra parte, le famiglie interessate meriterebbero certezze sulle tempistiche di pagamento. Ed invece, pochi mesi fa hanno ricevuto le risorse per il 2019; sul 2020 è ancora tutto fermo, senza che sia stata neppure approntata una anticipazione del 30% come si era fatto per il 2019. Figurarsi quando potaranno beneficiare dei fondi per il 2021.