Martedì, 12 Ottobre 2021 13:38

Consiglio comunale, Albano (Pd): “Incomprensibile la bocciatura della mozione antifascista”

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"Prevaricazione, violenza, privazione della libertà altrui alla stregua di quelli che hanno assaltato la sede della Cgil: così il sindaco Biondi, per giustificarne la grave ed incomprensibile bocciatura, ha definito la mozione presentata dal sottoscritto e Stefano Palumbo col sostegno dei colleghi di opposizione che ringrazio profondamente”.

Così il consigliere del Pd Stefano Albano all’indomani della bocciatura da parte dell’Assise comunale della mozione che, tra l'altro, intendeva impegnare l'amministrazione attiva "ad effettuare la modifica del regolamento comunale in materia di occupazione di suolo pubblico al fine di includere, al momento della richiesta di autorizzazione, una dichiarazione esplicita di riconoscimento dei valori antifascisti espressi nella Costituzione Italiana e imporre, come requisito necessario per l’assegnazione di spazi e contributi pubblici, il non aver subito condanne, anche con sentenza non definitiva, per violazione delle leggi Scelba e Mancino". La proposta è stata bocciata con 11 voti favorevoli e 14 contrari. 

“Se abbiamo sentito la necessità di portare in discussione un documento in Consiglio comunale - afferma Albano - è perché riteniamo gravissimo quanto accaduto sabato 9 ottobre a Roma e che le istituzioni, a cominciare dagli enti locali, debbano dare un segnale fermo ed unitario di condanna. Del resto la stessa Cgil ha lanciato un appello, a livello nazionale e nella nostra provincia per bocca del Segretario Francesco Marrelli, chiedendo alle istituzioni impegni concreti e non la facile retorica della solidarietà a chiacchiere”.

“Ma come fa il sindaco a parlare di prevaricazione quando si riferisce alle proposte contenute nella nostra mozione? Escludere qualunque tipo di presenza o manifestazione sul territorio di soggetti che si ispirano al fascismo rappresenta un atto di prevaricazione? Promuovere i percorsi scolastici e la partecipazione a progetti culturali che valorizzino la cittadinanza attiva e i valori democratici verso i giovani si può configurare come prevaricazione? Oppure negare il rilascio dell’autorizzazione di occupazione del suolo pubblico, di utilizzo di sale pubbliche, l’assegnazione di contributi, patrocini o altre forme di supporto e sostegno ad associazioni che presentino richiami all’ideologia fascista, alla sua simbologia, alla discriminazione razziale, etnica, religiosa, linguistica o sessuale significa fare prevaricazione? O forse lo è richiedere vigilanza al corpo di polizia locale per l’applicazione della legge n° 645/1952 (Legge Scelba) e della legge n° 205/1993 (Legge Mancino) in particolare alla diffusione di materiale inneggiante alla discriminazione, all’odio e alla violenza? Eppure a noi questi appaiono come segnali concreti”.

“Il centrodestra aquilano invece - prosegue il consigliere dem - ha optato per uno stringato documento, da opporre al nostro, che si limita a dare vaga solidarietà alla CGIL. Dovevano tenerci molto considerato che al momento del voto i consiglieri di maggioranza erano presenti talmente in pochi da non garantire il numero legale. La votazione si è fatta grazie all’opposizione che è rimasta in aula”.

“Biondi ha poi aggiunto che il testo da noi presentato 'per certi versi, nega i principi stessi della Carta costituzionale'. Forse il sindaco ignora che analoghe mozioni sono già state approvate nei comuni di Milano, Torino, Cuneo, Pisa, Siena e altri ancora e che il TAR di Brescia, a seguito di un ricorso di Casa Pound, ha emesso un’ordinanza dando ragione alle amministrazioni che hanno applicato simili misure, ordinanza poi confermata anche dal TAR Piemonte”.

“Della brutta pagina di ieri in Consiglio comunale resta l’esempio di un sindaco che per l’ennesima volta preferisce le vesti di leader di Fratelli d’Italia a quelle di primo cittadino, e l’enorme problema culturale della maggioranza al governo della città: l’incapacità di essere una destra moderna”, conclude Albano.

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