Hanno riaperto alle 7 di stamane i seggi per i ballottaggi alle Comunali; si voterà fino alle ore 15.
Sono 65 i Comuni al voto per i ballottaggi: 5 milioni gli italiani chiamati alle urne.
La partecipazione registra una flessione di 5 punti rispetto al primo turno, quando già le percentuali erano risultate molto basse. A Roma, Torino e Trieste i dati sotto persino sotto la media nazionale che, alle 19 di ieri, si attestava al 26,71%. In Abruzzo, l’affluenza è leggermente superiore rispetto ai dati nazionali e si attesta al 30,67% (al primo turno al 37.27%).
Per votare bisognerà andare al proprio seggio – indicato sulla tessera elettorale – con un documento di identità e la tessera elettorale. Le schede elettorali saranno molto più semplici rispetto al primo turno: conterranno i nomi dei due candidati sindaco e l’elenco delle liste che li sostengono (che potrebbero essere di più di quelle del primo turno, perché la legge consente apparentamenti tra un turno e l’altro). Per votare, basterà tracciare un segno sul simbolo di uno dei due candidati presenti sulla scheda. Non è ammesso il voto disgiunto e per i voti di preferenza verranno considerati quelli espressi al primo turno.
Eppure, la tornata ha una forte valenza nazionale: è un'occasione per misurare la forza dei partiti ed è un test sulle alleanze. In mancanza di apparentamenti, soprattutto a Roma e a Torino, il centrosinistra può misurare il peso degli elettori M5s disposti a sostenere i candidati Pd. Per il centrodestra, invece, si tratta di un sondaggio sui rapporti di forza interni, anche alla luce del fatto che a Roma corre Enrico Michetti, indicato da FdI, e a Torino Paolo Damilano, considerato vicino al ministro leghista Giancarlo Giorgetti.
Stando ai capoluoghi di regione, il centrosinistra è fiducioso a Roma, dove Michetti parte, però, con 3 punti di vantaggio, e a Torino. Conquistarle "sarebbe un trionfo", ha detto nei giorni scorsi Enrico Letta. Mentre a Trieste il voto al primo turno dà il candidato di centrodestra, Roberto Dipiazza (46,92%), in netto vantaggio su quello di centrosinistra, Francesco Russo (31,65%), nella Capitale a far sperare il centrosinistra sono le dichiarazioni di voto in favore di Roberto Gualtieri arrivate dal leader del M5s, Giuseppe Conte, e da Carlo Calenda che, da candidato sindaco, al primo turno ha ottenuto quasi il 20%. Nessun endorsement, invece, dalla sindaca uscente, Virginia Raggi.
Quello romano è il confronto decisivo. La conquista del Campidoglio ha una forza simbolica tale da condizionare il giudizio sull'intera tornata.
Altra partita accesa è a Torino, portata via al M5s. Non è un caso che per la chiusura della campagna elettorale lì siano confluiti i leader nazionali: Matteo Salvini e Antonio Tajani per Damilano, Enrico Letta per Stefano Lo Russo. Anche nel capoluogo piemontese non ci sono stati né l'apparentamento Pd-M5s né una dichiarazione di voto della sindaca uscente Chiara Appendino. A rassicurare il centrosinistra è l'esito del primo turno: il suo candidato ha ottenuto quasi cinque punti in più di quello del centrodestra.
I capoluoghi di provincia al voto sono Varese, Savona, Latina, Benevento, Caserta, Isernia e Cosenza.
La Lega vorrebbe conquistare una delle sue città 'emblema', Varese, sfidando con Matteo Bianchi il sindaco uscente Davide Galimberti, sostenuto da una coalizione con Pd e M5s. Pd e M5s corrono insieme anche a Isernia, con Pietro Castrataro che sfida il sindaco Gabriele Melogli (centrodestra). A Savona Marco Russo (centrosinistra) si presenta al ballottaggio con i 10 punti in più al primo turno su Angelo Schirru (centrodestra). A Latina, sul palco col candidato Vincenzo Zaccheo sono saliti Salvini, Meloni e Tajani. Zaccheo è stato due volte sindaco della città: contende il posto al primo cittadino Damiano Coletta (centrosinistra). A Benevento corre l'ex ministro Clemente Mastella che, con una formazione civica, non ha vinto al primo turno per un soffio (49,37%); lo sfida Luigi Diego Perifano (centrosinistra). A Cosenza entrambi i candidati, di centrodestra e centrosinistra, si chiamano Francesco Caruso. A Caserta in campo il sindaco uscente Carlo Marino (centrosinistra) e Gianpiero Zinzi (centrodestra).
In Abruzzo è ballottaggio in tutti e cinque i Comuni con più di 15mila abitanti.
A Vasto l'uscente Francesco Menna (centrosinistra) ha sfiorato la vittoria al primo turno; il candidato di centrodestra Guido Giangiacomo è rimasto staccato di 20 punti percentuale. Sebbene il distacco sia notevole, conteranno, al secondo turno, i voti della civica Alessandra Notaro e quelli del candidato del Movimento 5 stelle, Dina Carinci.
Anche a Francavilla il centrosinistra ha sfiorato la vittoria già due settimane fa con Luisa Russo, arrivata al 48,56%; se la vedrà con il candidato del centrodestra Roberto Angelucci che si è attestato al 29,63%.
A Roseto è sfida tra il civico Mario Nungnes, sostenuto da Azione, che parte in vantaggio, e il candidato di centrodestra William Di Marco; anche qui, potrebbero essere decisivi i voti dei cittadini che, al primo turno, hanno accordato la loro preferenza all'ex consigliere regionale Tommaso Ginoble di Italia Viva, al candidato del centrosinistra Sabatino Di Girolamo e a Rosaria Ciancaione del Movimento 5 stelle.
Ballottaggio anche a Lanciano: qui è l’avvocato Filippo Paolini, candidato del centrodestra, ad essere arrivato ad un soffio dalla vittoria al primo turno; Leo Marongiu, 40enne presidente del consiglio uscente della giunta di centrosinistra, si è attestato comunque al 42,18%. La partita, dunque, è apertissima.
A Sulmona, il candidato di centrosinistra e Movimento 5 stelle Gianfranco Di Piero ha portato al secondo turno Andrea Gerosolimo, e tra l'altro ci è arrivato in vantaggio, con l'ex assessore regionale che, dopo aver proposto l'apparentamento al centrodestra, ha annunciato "un passo di lato" considerando 'persa' la partita.