“Impegna il sindaco ad attivarsi presso la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero del Lavoro affinché venga istituito un tavolo interministeriale che coinvolga tutte le amministrazioni dello Stato” il documento approvato stamani all’unanimità dei presenti dal Consiglio comunale dell’Aquila, riunitosi in seduta aperta sulla vertenza del call center dell’Inps che interessa il capoluogo abruzzese dove si trova una sede importante di Comdata, società che gestisce il servizio, che impegna 530 addetti.
Il tavolo interministeriale, prosegue il dispositivo, avrà lo scopo di permettere “l’internalizzazione del contact center di Inps attraverso l’utilizzo specifico dello strumento della clausola sociale, quale garanzia della continuità occupazionale di tutti i lavoratori interessati, con l’applicazione delle clausole contrattuali di riferimento del comparto occupazionale”.
Come noto, l'Inps ha costituito una nuova società in house alla quale affidare, alla scadenza degli attuali contratti di appalto con Comdata e Network Contact, le attività di contact center verso l'utenza. Per fare questo, l'istituto di previdenza intende esperire procedure ad evidenza pubblica per l'assunzione di nuovo personale, rinunciando espressamente alla cosiddetta 'clausola sociale' che, in alcuni settori tra cui la telefonia, dà modo alla società entrante di acquisire il personale da quella uscente.
Una strada, quella intrapresa dal presidente Tridico, che rischia di lasciare per strada migliaia di lavoratori.
Per questo, le lavoratrici e i lavoratori del contact center sono in mobilitazione da settimane.
I lavori del Consiglio comunale, tuttavia, non sono filati affatto lisci. Sul tavolo, infatti, c'era una proposta di mozione, sostenuta dal sindaco Pierluigi Biondi, che intendeva impegnare l'esecutivo "ad attivarsi presso il Ministro del Lavoro e i parlamentari abruzzesi" per l'istituzione presso il dicastero "di un tavolo istituzionale", che coinvolgesse tutte le Amministrazioni centrali dello Stato e che fanno ricorso al servizio di CCM per attività di assistenza all’utenza, "al fine di costruire un’unica Spa a totale capitale pubblico in grado di assorbire per intero la platea dei lavoratori attualmente impegnati in attività di Customer Care Management".
Non c'era alcun riferimento, però, alla 'clausola sociale'.
Una proposta che non è piaciuta affatto ai sindacati presenti, Slc/Cgil, FISTel/Cisl, Uilcom/Uil e Ugc Telecomunicazioni che chiedevano, invece, un impegno concreto al sostegno della loro richiesta di applicazione della 'clausola sociale', l'unica strada possibile per i rappresentanti dei lavoratori.
Si è tentata una difficile mediazione, con i consiglieri di opposizione che hanno provato a trovare una quadra tra le richieste dei sindacati e la posizione del sindaco Biondi e di una parte della maggioranza; d'altra parte, costituire una unica Spa a totale capitale pubblico, considerato che ce n'è già una, quella in house di Inps, sarebbe davvero complicato, con i tempi che rischierebbero di allungarsi terribilmente.
L'accordo non si è trovato; anzi: il clima si è surriscaldato con il presidente del Consiglio, Roberto Tinari, che si è scagliato contro i sindacati.
Tuttavia, alla ripresa dei lavori si è reso evidente che, se si fosse andati al muro contro muro, la maggioranza ne sarebbe uscita con una brutta figura, considerato che, per l'assenza di diversi consiglieri di centrodestra, il numero legale era retto dalle opposizioni: in sostanza, se i consiglieri di minoranza fossero usciti dall'aula, si sarebbe dovuta sciogliere l'assise. Inoltre, si erano manifestate delle crepe anche in seno allo stesso centrodestra.
Considerato che, dopo la relazione iniziale, Biondi aveva abbandonato l'aula per partecipare all'inaugurazione del nuovo reparto di Terapia intensiva, Tinari non ha potuto far altro che stralciare il passaggio contestato mettendo ai voti il dispositivo così come modificato dal consigliere Paolo Romano (Iv) su indicazione dei sindacati. E con un preciso impegno sulla clausola sociale.
Il provvedimento, come detto, è stato dunque approvato all'unanimità dei presenti.
"Riteniamo importante questa presa di posizione, soprattutto a seguito dell’incontro svolto venerdì scorso a L’Aquila fra il Ministro del Lavoro Orlando, una Parlamentare e Cgil Cisl Uil da cui non è emersa la stessa decisa posizione", si legge in una nota inviata alla stampa da Venanzio Cretarola dell'Ugl Telecomunicazioni. "Anzi in questo incontro – da cui è stata incredibilmente esclusa la nostra organizzazione, da sempre maggioritaria a L’Aquila – è scaturita l’intenzione di ripresentare lo stesso emendamento presentato a luglio scorso, che noi avevamo immediatamente contestato con decisione. Invece di rafforzare la clausola sociale, infatti, l’emendamento agevolava il tentativo di ignorare la clausola sociale inserendo ulteriori norme peggiorative e aumentando, così, i rischi di esubero per centinaia di lavoratori. Ma la battaglia continua affinché il Ministro del Lavoro svolga fino in fondo la propria funzione istituzionale di Vigilanza su Inps, come richiesto all’unanimità dal Parlamento".