Mercoledì, 02 Luglio 2014 14:02

Rendiconto di gestione del Comune dell'Aquila: i conti non tornano

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Il rendiconto di gestione 2013, approvato dal Consiglio comunale il 26 giugno scorso con 15 voti favorevoli e 7 contrari, presenterebbe delle rilevanti irregolarità.

A denunciarlo Guido Liris, Luigi D'Eramo, Alessandro Piccinini e Raffaele Daniele, consiglieri d'opposizione dell'intergruppo 'Rivoluzione L'Aquila'. "E' un rendiconto falso", attacca Liris. "Così, si prefigura un falso bilancio di previsione". In effetti, i dubbi vengono sin dall'analisi dell'iter amministrativo che ha portato all'approvazione del Consiglio comunale.

Prova a spiegarlo Luigi D'Eramo. Con deliberazione numero 161, in data 11 aprile 2014, la Giunta comunale ha approvato lo Schema di Rendiconto di Gestione e, contestualmente, con delibera 162, ha trasmesso la delibera al Consiglio comunale. Da allora però, e fino al 3 giugno, il rendiconto è rimasto chiuso in chissà quale cassetto. La presidenza del Consiglio comunale avrebbe dovuto attivare le procedure per l'approvazione: invece, nulla. Poi, il 3 giugno, la Giunta è tornata a riunirsi e ha revocato, in autotutela, le deliberazioni 161 e 162. Non solo. E' stato approvato un nuovo Schema di Rendiconto di Gestione, poi trasferito al Consiglio comunale. E lo stesso giorno, martedì 3 giugno, è stata protocollata la Relazione dell'organo di revisione, che ha espresso parere favorevole nonostante abbia riscontrato problemi di non poco conto. Ci torneremo.

Domanda banalissima: come è riuscito l'organo di revisione a produrre una relazione di 45 pagine, assai dettagliate, sullo Schema di Rendiconto approvato quel giorno stesso dalla Giunta Comunale? La questione assume contorni ancor più confusi se è vero che - nella introduzione alla redazione - i revisori (rag. Antonio Bizzarri, dott. Vincenzo Di Martino, dott. Angelo Palombizio) non hanno indicato, come si dovrebbe, né il giorno né la data né il luogo dove si è tenuta la riunione.

Evidentemente, i revisori hanno lavorato su un documento diverso dall'unico atto ufficiale che era stato prodotto - fino ad allora - dalla Giunta Comunale: la delibera 161 dell'11 aprile 2014. "La delibera pubblicata in albo pretorio - spiega D'Eramo - e che, dunque, seppur non trasmessa ai presidenti delle Commissioni consiliari per l'approvazione, era nella disponibilità dei consiglieri comunali. Abbiamo iniziato a lavorare su uno Schema di Rendiconto che poi, con un colpo di spugna, la Giunta Comunale ha revocato in autotutela, approvandone un'altro con il parere favorevole dei revisori".

Arriviamo così ai risultati dell'analisi e alle attestazioni sul rendiconto prodotte proprio dai revisori il 3 giugno. Parere favorevole, come detto. Seppur siano state sollevate questioni assolutamente dirimenti. Innanzitutto, la gestione finanziaria: l'organo di revisione ha attestato come il conto del tesoriere "non coincida con le risultanze delle scritture contabili tenute dai servizi finanziari per partite sospese, ancorché conciliate, di cui l'organo di revisione sollecita la regolarizzazione". In particolare, i 'residui attivi' - le somme accertate e non ancora riscosse entro il termine d'esercizio - potrebbero divenire inesegibili. C'è infatti la presenza di residui attivi anteriori al 2009 "per consistenti importi". Un fattore di rischio per l'ente: "A nostro parere - scrivono i revisori - le determinazioni di riaccertamento dei residui rimesse dai Dirigenti non sempre recano le adeguate motivazioni richieste dalla normativa. Si esortano pertanto i Dirigenti ad operare con la massima diligenza nell'attività di riaccertamento".

Non solo. Il Comune dell'Aquila non ha rispettato gli obiettivi del patto di stabilità per l'anno 2013, così come stabiliti dall'articolo 31 della Legge 183/2011. Tuttavia, l'ente è stato esonerato dall'applicazione dei relativi provvedimenti sanzionatori con il Decreto Legge del 6 marzo scorso che ha riconosciuto le difficoltà derivanti dalla gestione del post terremoto. "Vorremmo sapere però - si chiede D'Eramo - se il patto di stabilità non è stato rispettato per scelta politica o per una gestione poco oculata".

A leggere le entrate tributarie poi, i revisori dei conti hanno accertato come le percentuali di riscossione dell'evasione "siano irrisorie rispetto all'accertato, pertanto si invita l'ente a rendere più efficaci le procedure". In effetti, siamo al 2.55% nel recupero dell'evasione ICI/IMU, e al 7.42% nel recupero di TARSU e TIA. Preoccupa molto, inoltre, la "mancata conciliazione dei debiti e dei crediti alla data del 31/12/2013 nei confronti delle società partecipate". Al 1 gennaio 2015, ha inteso ricordare Liris - "è prevista l'armonizzazione dei debiti e crediti con le partecipate. Si registra ancora, però, una discrasia notevole. E' bene ricordare che dal gennaio prossimo, sarà il Comune dell'Aquila a rispondere in solido dei debiti delle partecipate. Così, si va al dissesto finanziario".

Come non bastasse, i revisori hanno certificato come siano stati segnalati dall'ufficio finanziario "debiti fuori bilancio in attesa di riconoscimento per oltre 503mila euro. Inoltre, si segnalano pagamenti già effettuati dal tesoriere e non ancora regolarizzati con mandati dall'ente, di euro 1.467.890 per azioni esecutive dal 2009 al 2012 e di euro 1.080.325 per azioni esecutive 2013. In merito, il collegio esorta l'ente ad adottare provvedimenti necessari per le dovute regolarizzazioni".

Dunque, le conclusioni dei revisori dei conti che non lasciano affatto tranquilli: "Si evidenzia che l'ultima comunicazione del Tesoriere in merito al saldo di cassa al 31/12/2013 è diverso rispetto a quelli comunicati in precedenza e a quello comunicato, a norma di legge, entro il 30/01/2014. Detto valore risulta notevolmente diverso anche dalle somme risultanti in Banca d'Italia. Il medesimo problema - scrivono ancora i revisori - è stato già riscontrato nel precedente esercizio. Al riguardo, il Collegio ha nuovamente chiesto opportuni chiarimenti ed è ancora in attesa di riscontro". Inoltre, come detto, sono emersi scostamenti consistenti alla verifica dei crediti e debiti reciproci tra l'ente e le società partecipate, c'è il rischio concreto che i residui attivi anteriori al 2009 diventino inesegibili, l'ente non ha adottato le misure organizzative previste a garantire il tempestivo pagamento delle somme dovute per somministrazioni, forniture e appalti, e neppure il piano triennale di contenimento delle spese. Non solo. Sono stati predisposti e inviati oltre i termini i referti semestrali del Sindaco che, uniti al parere del Collegio dei revisori, dovevano essere inviatialla Corte dei Conti entro il 30 settembre 2013 e il 31 marzo 2014.

Nonostante tutto, il Collegio dei revisori ha espresso parere favorevole per l'approvazione del Rendiconto finanziario 2013. "Ci chiediamo dunque - hanno sottolineato Piccinini, Liris e D'Eramo - quando si esprima un parere negativo".

Postilla a margine. Prima della proposta deliberativa contenente il Rendiconto, il Consiglio comunale aveva discusso e approvato i relativi atti propedeutici, vale a dire il Rendiconto di Gestione del Centro servizi anziani (Csa), ente strumentale del Comune dell’Aquila e i Conti degli Agenti contabili. Ebbene, ci sarebbero dei dubbi anche sulla gestione del Centro servizi anziani. Ad avviare la fase di start-up della struttura 'Ex Onpi' e tutti i servizi attivati con la Asl, era stato chiamato l'avvocato Antonio Orsini.

Alla vigilia dell'attivazione del servizio di Hospice però, l'avvocato è stato improvvisamente allontanato. Non è mistero nutrisse dei dubbi sulla legittimità della scelta: infatti, a detta di molti potrebbe configurarsi un danno erariale dal momento che il Comune dell'Aquila ha ristrutturato con fondi pubblici la struttura adibita alla residenza degli anziani, e che genera così guadagni per l'ente, riservandone però un'ala al servizio Hospice di competenza dell'Azienda Sanitaria.

L'avvocato Orsini - sostituito dalla dirigente Del Principe - avrebbe già presentato richieste di accesso agli atti ben particolareggiate perché convinto, evidentemente, che la Del Principe non abbia i requisiti per svolgere la funzione che le è stata affidata. In altre parole, sarebbe stata violata la normativa. Staremo a vedere.

Ultima modifica il Mercoledì, 02 Luglio 2014 18:05

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