"Si dia la pace eterna a tutti, al di là del credo, e non si aspetti il prossimo morto di fede non cattolica a cui negare degna sepoltura".
E' la richiesta di Gamal Bouchaib, responsabile immigrazione di Sinistra Italiana L'Aquila, che torna a chiedere uno spazio nel cimitero cittadino per persone di altre confessioni. "È dal 2015 che la battaglia per avere uno spazio cimiteriale dedicato ad altre fedi oltre quella cattolica segna divisioni in nome di una politica sempre più irrispettosa anche dei morti; una politica che calpesta dignità umana e diritti civili - l'affondo di Gamal Bouchaib - in una città poco inclusiva pur essendo città capoluogo di regione e culla di Celestino V. Una città in cui non si riesce ad avere pace eterna indipendentemente dal credo".
Con l'emergenza pandemica, c’è stata un’ottima risposta da parte delle istituzioni nazionali: "il Ministero dell’Interno ha invitato le Prefetture ad adoperarsi per aprire nuovi spazi per le comunità di altre fedi, ben sapendo quanto sia difficile modificare i regolamenti cimiteriali in un momento così difficile. Tuttavia, malgrado il buon dialogo con le Prefetture, molte storie personali continuano a testimoniare sofferenza per l’impossibilità di garantire sepoltura ai propri congiunti secondo le prescrizioni della propria fede; sofferenza che si aggiunge al dolore della perdita".
Gamal ricorda la vicenda di un giovane marocchino che viveva all'Aquila, morto un anno fa, e sepolto al cimitero musulmano di Gioia dei Marsi, lontano dai suoi famigliari per indisponibilità di spazi per altri fedi nella nostra città. "Da notare che in Marsica sono già presenti ben tre spazi dedicati alla sepoltura di defunti di altre fedi".
D'altra parte, la legge italiana - con decreto del Presidente della Repubblica n. 285/90 - prevede al capo XX, articolo 100, che 'i piani regolatori cimiteriali di cui all’art. 54 possono prevedere reparti speciali e separati per la sepoltura di cadaveri di persone professanti un culto diverso da quello cattolico'. Nel resto d’Europa i cimiteri sono aperti a qualsiasi culto, con regolamenti che tutelano il diritto al rito religioso e ai singoli modi scelti per la sepoltura: accade in Francia, Germania e Svizzera, con il suo splendido cimitero del mondo; in Italia tutto si tinge dell’ incomprensibile: una difficoltà tutta nostra nell’aprire i luoghi di sepoltura alle diverse confessioni, e la nostra città non fa differenza per colpa di una politica sempre più lontana dai bisogni reali dei suoi concittadini".
È chiaro - aggiunge Gamal Bouchaib - che "la gran parte delle ragazze e dei ragazzi professanti fedi non cattoliche, nati e cresciuti in Italia, non vorranno farsi rimpatriare nei Paesi di provenienza dei propri genitori o nonni solo per farsi seppellire; è palese quindi che questo è un problema che dovrà essere risolto in via definitiva. L’Assessore Fabrizio Taranta nell’aprile 2020 ha promesso una soluzione con queste parole: 'stiamo portando avanti l’approvazione del nuovo regolamento dei cimiteri, che permetterà di individuare anche le aree da destinare alla sepoltura musulmana, che prevede un rituale diverso e spazi separati dal resto delle tumulazioni. Ma serve una riorganizzazione generale, che comprenda anche i cimiteri delle frazioni, e ci saranno ampliamenti e nuove costruzioni'. È passato un anno e mezzo da quell’affermazione e di spazi per altri fedi nei cimiteri aquilani non c’è traccia", l'affondo di Gamal Bouchaib.
"All’Assessore al ramo dico che la soluzione è nelle deroghe, e soprattutto 'ci vuole solo una recinzione e un pezzo di terra e tanta umanità'".