"Il Pd è tornato ad essere primo partito in Italia e in Abruzzo".
E' partito da qui il segretario regionale dem Michele Fina, nel fare il punto sulle attività messe in campo dal Pd nell'anno che ci stiamo lasciando alle spalle.
"La nostra serietà viene riconosciuta e apprezzata: questo è stato l’anno in cui, a livello nazionale e regionale, abbiamo scolpito meglio la nostra identità che si può sintetizzare in tre parole: salute, lavoro e sapere. Siamo il partito della salute, a tutela della salute al fianco della scienza e della ricerca, mai accondiscendenti rispetto alle tentazioni protestatarie (ed ogni riferimento al governatore Marsilio non è casuale); siamo il partito del lavoro: abbiamo dato vita alla conferenza delle lavoratrici e dei lavoratori perché abbiamo bisogno che le 100 personalità che vivono nel mondo del lavoro siano il Pd; siamo il partito del sapere, della conoscenza, delle idee per costruire un progetto alternativo all’attuale centrodestra (di nuovo, ogni riferimento ad una maggioranza in Regione che non ha idee e progetti non è casuale). Nel definire questa alternativa, questo progetto nuovo per l’Abruzzo, non abbiamo dimenticato che siamo nelle Istituzioni: lo dimostra il lavoro quotidiano che facciamo, non c’è giorno in cui non mettiamo in campo le nostre proposte pur essendo eredi di una fase in cui il Pd ha avuto una rappresentanza esigua, e voglio davvero ringraziare i nostri sindaci, i consiglieri comunali e regionali. Intorno a loro abbiamo ricostruito una comunità".
Accanto al segretario Fina erano seduti la presidente regionale del partito Manola Di Pasquale, la deputata Stefania Pezzopane, il capogruppo dem in Consiglio regionale Silvio Paolucci, i consiglieri Dino Pepe, Sandro Mariani e Pierpaolo Pietrucci, il vice segretario Quirino Crosta, la segretario del Pd dell'Aquila Emanuela Di Giovambattista ed altri esponenti della classe dirigente abruzzese.
"Questo è stato l’anno della riorganizzazione, un percorso ancora in corso, che ha visto rinnovarsi profondamente i gruppi dirigenti; è stato l’anno dell’allargamento, in tante e tanti si sono avvicinati al Pd. Anche per il rinnovato spirito coalizionale del partito. Le elezioni provinciali hanno rappresentato il punto finale di due anni di elezioni amministrative, col centrodestra che ha perso quasi ovunque e il centrosinistra che ha vinto in molti comuni. Il Pd è tornato baricentrico: abbiamo saputo costruire coalizioni ampie, col centrosinistra tradizionale e con i civici. Senza autoreferenzialità e senza arroganza. Lo spirito coalizionale ci ha reso più forti, lo dimostra l’elezione di tante e tanti consiglieri provinciali, oltre al presidente della Provincia di Chieti, sintesi di una presenza nel territorio che possiamo vantare a differenza di altri partiti".
Ora, "il 2022 dovrà essere l’anno della 'Prossima Generazione Abruzzo': entro la fine del 2022 avremo le candidate e i candidati per le prossime elezioni regionali che saranno precedute da importanti elezioni amministrative. Metteremo in campo le nostre idee, le nostre tesi per l’Abruzzo che stiamo discutendo con i nostri interlocutori, le forze politiche e sociali; siamo un partito europeista che vuol far stare la nostra Regione in Europa, da protagonista. Una presenza non opportunistica, come quella di chi usa i fondi europei pur non condividendone i principi. Purtroppo, il nostro Abruzzo - a differenza di altre regioni pur governate dal centrodestra - vive pienamente in questa contraddizione, di un Presidente che col suo partito sta all'opposizione del governo di unità nazionale e alimenta continuamente polemiche pretestuose, generando un problema tra l'ente Regione e l'esecutivo nazionale. Marsilio preferendo fare il capo partito piuttosto che il presidente della Regione sta mettendo in difficoltà i cittadini abruzzesi".
E’ intervenuto anche il capogruppo in Consiglio regionale Silvio Paolucci, che ha sottolineato come i dem "non abbiamo fatto e non faranno mancare le osservazioni sui motivi per i quali questa Regione non va; il presidente 'di circostanza' Marsilio tutto fa tranne che rappresentare l’Abruzzo e gli abruzzesi".
Per la presidente Manola Di Pasquale "il prossimo anno sarà fondamentale: non si può perdere il treno dei fondi europei. Ci vuole programmazione, non vogliamo che l’Abruzzo perda questa opportunità di crescita e sviluppo. Siamo preoccupati per la disattenzione del governo regionale e lavoriamo per pungolarli su questo fondamentale aspetto".