"Screening di massa alla popolazione studentesca: di massa non è. Nonostante l’ordinanza della Regione Abruzzo n. 47 del 31/12 esplicitasse che la campagna di screening alle scuole fosse riservata a quelle “di ogni ordine e grado”, e nonostante Biondi emetta ieri un’ordinanza dove nelle premesse si ripete che lo screening è riservato alle scuole “di ogni ordine e grado”, lo stesso decide deliberatamente di lasciare scoperta la scuola dell’infanzia dell’Aquila".
A dirlo è il capogruppo di Italia viva in Consiglio comunale, Paolo Romano, che si chiede quali siano le motivazioni di questa esclusione: "c’è scarsità di tamponi? I bambini più piccoli sono quelli che in classe sono senza mascherina, senza distanziamento (non avendo l’obbligo di stare seduti al banco) e con la prescrizione di quarantena per la classe con un solo caso positivo accertato. Alcuni comuni abruzzesi, penso a Montesilvano, estendono la possibilità del tampone anche ai bambini dell’infanzia, dopotutto è il sindaco che ha l’ultima parola sulla salute pubblica, in qualità di massima autorità sanitaria. Biondi qualche parola dovrebbe pur dirla chiaramente; invece sulla sua pagina Facebook traboccano post di befane e chitarre mentre il virus corre".
Si chiede ancora Romano: "Il personale docente e quello ATA aquilano può essere screenato nelle tre giornate dedicate? Perché non lo si scrive chiaramente invitandoli a partecipare, perché la card del Comune non lo specifica, si sta pregando che si presentino meno persone possibili?".