“Come per i ritardi collezionati con l’erogazione dei ristori del Cura Abruzzo 1 e 2 a famiglie e imprese, migliaia di piccoli e medi imprenditori, soprattutto del comparto turistico, aspettano ancora i ristori previsti dalla legge regionale n. 9 del 18 maggio scorso. Nessuna novità, ad oggi, sull’iter della misura, nata proprio per sostenere la ripresa di tante attività rimaste ferme per mesi, per questo chiediamo all’Esecutivo di sapere a che punto è e di muoversi, nel caso in cui tutto si sia arenato”.
Così il capogruppo PD in Consiglio regionale, Silvio Paolucci che ha depositato un’interpellanza per chiedere, a distanza di otto mesi dall’approvazione della L.R. 18 maggio 2021, n. 9, quante siano le risorse effettivamente impiegate, quante le imprese che hanno beneficiato degli strumenti finanziari previsti dalla disposizione legislativa, e, infine, quali siano le misure straordinarie e urgenti di contrasto alla crisi emergenziale economico- finanziaria causata dalla pandemia.
“Abbiamo chiesto notizie, ma temiamo la risposta, considerata la mancanza di programmazione a cui questo governo regionale ci ha abituato – incalza l’ex assessore al bilancio – Eppure si tratta di misure a favore delle micro, piccole e medie imprese, con particolare riguardo al settore della ristorazione, a quello turistico-alberghiero, alle filiere ad essi correlate operanti sul territorio nonché a favore delle imprese che hanno subito restrizioni previste per le "zone rosse" previste dalle ordinanze del Presidente della Regione. Tutte realtà che in questi mesi hanno fatto i salti mortali per restare sul mercato”.
“L’utilizzo dei 10 milioni di euro previsti dalla legge 9 è subordinato all'espletamento delle procedure di riprogrammazione delle risorse a valere sull'Asse III e Asse IX - Azioni 3.5.1 e 3.6.1 del POR FESR Abruzzo 2014/2020 e questo ci fa temere molto sui tempi che le imprese dovranno ancora aspettare per averle. La Regione dica a che punto si trova, accolga la preoccupazione della Casartigiani, Claai, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti, che chiedono che la legge venga attuata. Parliamo di un provvedimento trasversale e unanime, che peraltro aveva natura di urgenza, e che non può attendere un anno per diventare realtà. Ricordiamo che altre amministrazioni di regioni vicine stanno mettendo in campo risorse ingenti a sostegno di questa dimensione, per salvarla da un tracollo che senza la sinergia delle istituzioni è destinato a vivere in grande sofferenza”, conclude Paolucci.