Verso le elezioni di primavera, si sono costituite in coordinamento le forze politiche e civiche dell'area riformista e cattolica.
Cambiare insieme-Idv, che fa riferimento a Lelio De Santis, Demos che è rappresentata da Alfonso D'Alfonso, Europa verde guidata da Antonella Sacco, e il Partito socialista, di cui è segretario regionale Gianni Padovani, è probabile che corrano insieme, alle prossime amministrative, con una lista.
Ebbene, in una nota hanno inteso rivendicare la loro partecipazione al tavolo della coalizione civico-progressista, "con impegno e spirito costruttivo; il confronto tra le diverse anime ha individuato un percorso che rendesse possibile l’obiettivo di dare un nuovo governo alla città dell’Aquila, in grado di restituirle il ruolo che le compete nel territorio e nell’intera regione. Abbiamo fin qui privilegiato la difficile strada della ricerca della condivisione delle scelte, con lealtà e senso di responsabilità - l'affondo - dovendo spesso supplire alle indecisioni e divisioni di chi, invece di esercitare il ruolo di guida della coalizione, che noi non abbiamo mai messo in discussione, ha riversato sul tavolo le proprie difficoltà interne e l’incapacità di fare sintesi".
Chiaro il riferimento al Partito democratico. Altrettanto chiaro il messaggio lanciato agli alleati: "È ormai arrivato il momento delle scelte definitive per dare alla coalizione una guida forte e credibile che restituisca al centrosinistra tutto unità e coesione sul comune obiettivo della crescita economica e sociale della città nonostante la grave situazione sanitaria e il difficile percorso di ricostruzione ancora da ultimarsi. Ci teniamo a ribadire che la nostra collocazione è nel centrosinistra con lealtà e coerenza ma con altrettanta chiarezza diciamo che non saremo mai subalterni o peggio assertivi a chi difetta di rispetto degli alleati e di chiarezza nei confronti degli elettori".
Poi, un appello ai moderati: "Ci rivolgeremo a loro per dar voce e rappresentanza a tutti coloro che non si ritrovano nella politica fatta di insulti, propagandismo e di costruzione di muri ideologici di ogni tipo per costruire e mai per distruggere e per restituire a L’Aquila e agli aquilani il giusto ruolo di guida che la storia gli ha assegnato".