Lunedì, 21 Febbraio 2022 17:18

Blasioli (Pd): "Autovelox non debbono essere un bancomat per Comuni"

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Bussi su Tirino, in provincia di Pescara, è il quinto comune in Italia per le entrate per multe, sanzioni e ammende in proporzione alla popolazione, con 1.055 euro pro capite incassate nel 2020, per un importo davvero considerevole di 2.500.502 euro; è chiaro che il dato è 'gonfiato' dal discusso autovelox posizionato lungo la statale 153, all'ingresso del paese, su una arteria strategica che collega l'aquilano a Pescara.

La città che incassa di più, in Abruzzo, in termini assoluti è invece Pescara, con 4.035.530 euro; L’Aquila è in fondo alla classifica, con 3,3 euro incassati pro capite, complessivamente 235.486 euro.

A dare i numeri è uno studio della Fondazione Openpolis.

Ebbene, stamane si è tenuta una conferenza stampa convocata dal consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli alla presenza di Carlo Spaziani, già ufficiale della Polizia locale di Roma Capitale ed esperto nazionale di sistemi autovelox; all'appuntamento hanno presenziato Gianni Chiacchia, consigliere della provincia di Pescara, e i consiglieri comunali Gianni Iezzi (Scafa), Pino De Dominicis (Bussi sul Tirino), Gianni Filippone e Denis Sposo (Pianella), Francesco Lattanzio (Catignano), Piero Giampietro, Francesco Pagnanelli, Stefania Catalano, Giovanni Di Iacovo e Marco Presutti (Pescara).

Si è discusso proprio dell’utilizzo distorto degli autovelox sul territorio provinciale, ma il discorso vale anche per le altre province d'Abruzzo.

"Oggi dedichiamo un momento di riflessione politica all'utilizzo distorto degli autovelox, strumenti per la sicurezza degli automobilisti, che sempre più spesso vengono impropriamente finalizzati ad alimentare le entrate nelle casse dei Comuni", l'affondo di Blasioli. "L’incontro odierno costituisce un utile approfondimento su questo argomento assieme a Carlo Spaziani, uno dei massimi esperti in Italia di sistemi autovelox e all’esito della verifica sul territorio chiederemo un incontro su tutti i punti al sig. Prefetto e al Ministero competente. Gli amministratori dei Comuni di Scafa (Gianni Chiacchia ha fortemente voluto questo incontro), Pianella, Bussi sul Tirino, Catignano, Pescara e Cepagatti, paesi e città in cui gli automobilisti sono stati flagellati dagli autovelox sulle strade, sono qui per dire la loro nei confronti di questo strumento. Il nostro intento - ha proseguito Blasioli - è quello di richiamare l’attenzione dei Comuni a interpretare l'uso degli autovelox come uno strumento di prevenzione e dissuasione dalle infrazioni al codice della strada".

Parliamo di autovelox (30 Km/h a Pescara: in soli cinque mesi sono state elevate oltre 20mila multe; 50 Km/h a Scafa e Pianella) spesso sistemati su strade che non avevano mai registrato sinistri "e contemplavano limiti di velocità ben più alti rispetto a quelli previsti per l’istallazione degli strumenti rilevatori della velocità", ma anche di T-red (via Michelangelo/via Ferrari a Pescara) ancora in funzione e speed scout montati su auto civetta della Provincia.

"Sul territorio della Provincia di Pescara alcune amministrazioni hanno ritenuto che lo scopo di questi apparecchi fosse quello di multare il maggior numero di automobilisti e aumentare in questo modo le entrate derivanti dalle sanzioni in favore dei bilanci dei propri Enti. Senza poi destinare la parte del 50% deli proventi delle sanzioni alla sicurezza stradale, come previsto dall’art. 208 codice della strada", ha aggiunto Blasioli.

"È giusto prevedere la presenza di autovelox sulle nostre strade, ma è necessario che le Amministrazioni Comunali facciano installare questi strumenti di rilevazione della velocità nel pieno rispetto del Codice della strada e li utilizzino secondo giusti criteri, per diminuire l’incidentalità nelle strade a scorrimento veloce e in quelle dove si registra un elevato numero di sinistri, non possono considerarli una fonte per un facile incremento delle entrate. La procedura dev’essere legittima e trasparente e non deve violare la privacy. Per questo oggi accogliamo di buon grado la collaborazione di Carlo Spaziani a cui abbiamo chiesto una relazione accurata su ciò che si sta verificando sulle strade della provincia di Pescara. 'Autovelox' deve essere sinonimo di 'sicurezza stradale', non di 'tesoretto per le casse comunali'".

Oggi nessuno è in grado di quantificare con precisione il numero di autovelox presenti sul territorio nazionale, questo semplicemente perché non esiste un albo di registrazione di queste apparecchiature, e neppure sapere chi li detiene. "Tante sono le irregolarità che si rilevano nell'installazione degli autovelox e nell’elevazione delle sanzioni, dall’errata o mancata segnalazione della loro presenza al loro non corretto posizionamento o distanziamento, dalla loro non omologazione nei modelli alla non periodica taratura", ha spiegato Spaziani. Inoltre, "i rilevatori elettronici della velocità, il cui posizionamento dovrebbe essere legato ad un alto tasso di incidentalità della strada individuata negli ultimi cinque anni, molto spesso invece sono collocati in punti dove non si sono verificati incidenti di una certa gravità nel periodo temporale prescritto di cinque anni, ragione per cui gli autovelox andrebbero rimossi, proprio perché vengono a mancare i presupposti di legge".

Infine, in molti casi c’è anche un "problema di territorialità dagli enti accertatori", perché sul verbale della contravvenzione sotto il codice a barre "ci sono dodici caratteri, che inseriti nel sito delle Poste italiane, verificano la provenienza della multa; effettuando questo test, si può scoprire così che, ad esempio, una contravvenzione avvenuta a Scafa è stata accertata da un ente di un’altra città; questo perché, in violazione di legge, i verbali sono redatti non dalla polizia municipale del Comune ma da soggetti terzi, spesso società private".

Ultima modifica il Lunedì, 21 Febbraio 2022 17:30

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