Mercoledì, 23 Marzo 2022 14:55

Porta Leoni: affidati i lavori per la demolizione delle palazzine Ater

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Sette mesi: tanto è passato dall'approvazione della delibera di Consiglio comunale e la firma sul protocollo d'intesa tra Comune dell'Aquila e Ater per il passaggio dell'area di Porta Leoni al Comune, che vi realizzerà un parcheggio a raso dopo aver abbattuto le palazzine di edilizia popolare, in cambio di 55 unità immobiliari, nuove o ristrutturate, entrate nel patrimonio dell'Ater per un valore complessivo di 11milione e 500mila euro. 

Un altro mese e mezzo per la consegna dei lavori, avvenuta stamane.

Ora, si dovrà procedere alle operazioni svuotamento degli appartamenti, in cui sono ancora presenti beni mobili, e alla bonifica di parti in amianto che sono state rinvenute; poi, si dovrà procedere all’ispezione geognistica e archeologica dei terreni: seguirà l’avvio dello smantellamento degli stabili e verranno infine realizzati una novantina di stalli a raso.

Tutto ciò per realizzare in fretta e furia, e non si riuscirà comunque a tagliare il nastro prima delle elezioni, un progetto rivisto al ribasso che dovrebbe dare una risposta, seppure parziale, a residenti e commercianti del centro storico che, da anni, reclamano posti auto a servizio del centro storico. 

Eppure, la passata amministrazione di centrosinistra aveva già sottoscritto un accordo con Ater nel 2017 per realizzare un'opera di riqualificazione che prevedeva, a seguito dell'abbattimento delle palazzine, la realizzazione di un parcheggio multipiano interrato da oltre 200 stalli riqualificando l'area a ridosso delle mura con un belvedere affacciato sul Gran Sasso. C'era il progetto, c'erano le risorse finanziarie: dopo cinque anni di inerzia, però, si è deciso di spacchettare le opere realizzando, con un primo stralcio, da quasi 1 milione di euro, un parcheggio a raso di 89 posti sulle mura e di rinviare ad un secondo stralcio, per oltre 3 milioni e 370 mila euro, la costruzione del parcheggio interrato. E chissà quando.

Una corsa contro il tempo, col fiato spezzato, per provare a dare una risposta provvisoria ad un problema irrisolto accontentandosi di una spianata di terra battuta sulle mura, dal costo di quasi 1 milione di euro, piuttosto che realizzare un progetto strategico.

Tra l'altro, la valutazione iniziale del compendio messa nera su bianco nell'accordo del 2017 era di 7milioni e 400mila euro che sono schizzati a quasi 11milioni con la nuova intesa voluta dalla maggioranza di centrodestra. Come ha denunciato nei mesi scorsi il capogruppo di Italia viva Paolo Romano, "l'esecutivo ha utilizzato la forbice più alta dei valori Omi sull'edilizia economica così come previsti nel primo semestre 2009 (2.500 euro a metro quadro: la forbice era da 1.500 a 2.500); la Giunta Cialente aveva utilizzato la stessa forbice, tenendosi però assai più bassa. Tuttavia, se all'epoca si potevano utilizzare solo i valori Omi del primo semestre 2009, considerato che, a seguito del terremoto, per svariati anni non sono stati aggiornati, ora si avevano a disposizione i valori 2020 che, per l'edilizia economica all’interno delle mura urbiche, prevedono una forbice dai 1.000 ai 1.500 euro a metro quadro".

E ciò potrebbe creare altri problemi, in futuro: "è chiaro che il privato che detiene la proprietà a ridosso del parcheggio e che in futuro dovrà cedere la sua area, non si accontenterà di una intesa al ribasso. Ed è francamente tardi per il vincolo preordinato all'esproprio d’intesa con la Provincia. I cittadini non hanno forse pagato materialmente la permuta fatta con Ater, ma pagheranno di certo di tasca loro l’esproprio col privato", l'affondo di Romano.

Ultima modifica il Mercoledì, 23 Marzo 2022 15:23

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