Giovedì, 02 Giugno 2022 14:13

Demos si presenta: "Chi vota per noi, vota per una città accogliente e solidale"

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"Siamo scesi in campo con coraggio e determinazione a fianco di Stefania Pezzopane come nuova forza politica, nata per abbattere le barriere di questa città in nome dell’accoglienza e dell’inclusione. DEMOS si presenta agli elettori aquilani come forza politica nuova, con valori solidi ispirati all’azione quotidiana della Comunità di S. Egidio e ai messaggi di Papa Francesco per la pace tra i popoli, l’accoglienza dei migranti e la solidarietà verso chi fatica a vivere dignitosamente".

Con queste parole Alfonso D'Alfonso, coordinatore regionale di DEMOS, ci parla della lista costruita all'Aquila dentro il campo largo di centrosinistra, di certo una delle novità più interessanti della tornata elettorale del 12 giugno.

"Il primo contatto con Mario Giro e Paolo Ciani c'era stato in occasione delle elezioni regionali - spiega D'Alfonso - con un primo tentativo di ricostruzione di un'area moderata. Con l'avvicinarsi delle amministrative all'Aquila, abbiamo ripreso il percorso puntando decisamente sull'area del volontariato, dell'attenzione ai più bisognosi, non ben presidiata: così è nata l'idea di concretizzare una lista all'interno del centrosinistra, una scelta assunta a livello nazionale ritenendo che valori come quelli che professiamo si possano manifestare soltanto in quel campo politico". 

Solidarietà, attenzione ai più deboli, inclusione: queste i valori fondanti del movimento, più che mai attuali se è vero che le fasce di povertà vanno allargandosi sempre di più. "Siamo convinti che se sta meglio chi ha poco, starà meglio anche chi ha di più", sottolinea D'Alfonso; "quando si parla di solidarietà, di uguaglianza, accoglienza, diritti, si pensa solitamente ai migranti; la realtà è che le condizioni di disuguaglianza sono sempre più accentuate anche tra gli italiani. Anzi, dobbiamo dire che i migranti, oggi più che mai, sono una risorsa per le imprese: ecco perché bisogna trovare nuove forme di integrazione sconfiggendo i i luoghi comuni, il senso diffuso di paura che qualcuno, in maniera volontaria, cerca di istillare nella mente degli italiani".

Anche la pace "è un valore per noi non negoziabile", aggiunge il coordinatore regionale di DEMOS: "lo abbiamo detto sin dall'inizio del conflitto; ora ci sono i pacifisti dell'ultima ora, quelli che erano putiniani si stanno riscoprendo pacifisti nascondendosi all'ombra di Papa Francesco. Ma si sa perfettamente chi da sempre ha creduto nella pace e chi cerca di cavalcarla per uscire dalla china del tracollo elettorale. La pace non è uno slogan, va costruita: ritengo che anche la proposta italiana sia stata giocata male, fatta arrivare al destinatario in modo sbagliato; la pace si può costruire soltanto dando sostanza ad una piattaforma di trattativa europea, condivisa, che va fatta digerire agli Stati Uniti".

Tornando all'Aquila, Alfonso D'Alfonso sottolinea come DEMOS abbia trovato un mondo del volontariato "disorientato, impaurito, sotto attacco: d'altra parte, il mondo del volontariato libero spaventa perché non è controllabile. Qui ci sono state politiche poco attente, in alcune occasioni persino aggressive. Chi fa volontariato va valutato per quello che fa, non per la fede politica: la mia cultura di sempre, che oggi si rispecchia in DEMOS e ieri nella Democrazia cristiana, mi ha insegnato che ci sono realtà che vanno giudicate per quello che fanno, per i fini nobili che si danno. E' un mondo che ha bisogno di punti di riferimento".

La lista presentata alle amministrative "la definirei un piccolo miracolo politico", tiene ad evidenziare D'Alfonso; "DEMOS fino a due mesi era poco più di una sigla; dopo che si è definito il quadro politico - noi volevamo un centrosinistra unito, ma siamo sicuri che staremo insieme al ballottaggio - si è fatta la scelta di coinvolgere tutte le realtà della città, anche di chi è arrivato all'Aquila vent'anni fa e si è integrato. Volevamo rendere plasticamente il disegno politico che c'era dietro, e credo ci siamo riusciti. Abbiamo candidati impegnati nel sociale, nelle professioni attinenti al sociale - c'è un avvocato che si occupa principalmente delle problematiche dei migranti, c'è chi opera nel settore sanitario, c'è un infermiere iraniano, una infermiera camerunense, una oss che viene dall'Ucraina e fa assistenza ai profughi in arrivo - e ci sono rappresentanti delle comunità rumene, albanesi, argentine, all'Aquila da diversi anni".

L'obiettivo è dichiarato: "Noi vogliamo che L'Aquila venga universalmente riconosciuta come città della pace, recuperando lo spirito di Celestino, quello delle Perdonanze di fine anni '80 e '90; una fusione di culture: la pace si costruisce se le culture sanno convivere e si fondono. Immaginiamo di far sfilare al corteo della Perdonanza delegazioni provenienti da tutto il mondo, che quel periodo possa essere anche un festival a livello culturale di quelle realtà: per non avere paura di chi viene da altri paesi bisogna conoscerne le culture. Solo così si può fare vera integrazione. La lista vuole essere un segno tangibile di come si può stare insieme proveniendo da realtà diverse".

Chi vota DEMOS, insomma, "vota per una città accogliente e solidale, che tende la mano a tutti, nessuno escluso. Vota per il Dopo Di Noi, strumento fondamentale per il sostegno alle persone diversamente abili e alle loro famiglie che quotidianamente combattono con una città sinora incapace di pensare ai loro bisogni; per l’apertura, o forse meglio dire riapertura, di un ufficio comunale dell’accoglienza e dell’integrazione, per l’istituzione di un osservatorio delle nuove povertà e la distribuzione gratuita di assorbenti femminili, pannolini per bambini e pannoloni per anziani e disabili dalla rete di farmacie comunali per cittadini e famiglie con basso reddito. Vota per un sistema di trasporti efficiente e buoni mensa gratuiti per le famiglie in difficoltà, per politiche giovanili concrete a sostegno dei ragazzi che per primi hanno subito le conseguenze disastrose che il terremoto prima e il Covid poi hanno avuto nelle loro vite, la defiscalizzazione per le attività del centro storico e l’istituzione di un organismo che metta in rete il pubblico, che detiene il patrimonio abitativo, compreso il Progetto Case, e il privato, vale a dire associazioni o imprese sociali che possono procedere in modo snello e tempestivo al fabbisogno abitativo a canoni calmierati provvedendo con i ricavi alla loro manutenzione".

Domani, venerdì 3 giugno, alle 17:30 nell'auditorium Ance, DEMOS si ritroverà per un evento sulla sanità pubblica ai tempi della pandemia con la presenza dell'europarlamentare Pietro Bartolo, per anni responsabile del presidio sanitario di Lampedusa; parteciperà anche l'ex sindaco dell'Aquila Massimo Cialente. L'incontro sarà aperto da Paolo Pietro Giorgi, coordinatore provinciale del movimento; le conclusioni saranno affidate proprio ad Alfonso D'Alfonso.

 

Ultima modifica il Giovedì, 02 Giugno 2022 15:37

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