“Pensiamo che Americo Di Benedetto sia il candidato giusto per aprire una fase nuova in questa città che sta rinascendo ma deve lasciarsi alle spalle ciò che è accaduto guardando al futuro, con la capacità di attrarre investimenti, di diventare appetibile, di ripristinare un rapporto tra Università e aziende, di offrire servizi”.
Parole di Benedetto Della Vedova, sottosegretario di Stato per gli affari Esteri, segretario nazionale di +Europa che, con Azione di Calenda, sostiene la candidatura a sindaco del consigliere regionale e comunale.
Una candidatura – ha detto Della Vedova, giunto stamane all'Aquila per una iniziativa elettorale – fuori dagli steccati ideologici, dall’obbligo di stare con sovranisti o populisti, "forze politiche che anche al governo delle città inseguono il consenso facile anziché mettere in campo progetti duraturi".
"La scelta di Di Benedetto ha una rilevanza politica più complessiva; rappresenta di lasciare da una parte i sovranisti e dall'altra i populisti, concentrandosi su uno schieramento politico riformatore, capace di guardare gli interessi dei cittadini e di fare proposte che non siano quelle che servono per il consenso di oggi ma che generino utilità per il futuro. Siamo convintamente all'Aquila: è una delle città dove, come +Europa e Azione, abbiamo scelto di sfidare centrodestra e centrosinistra in campo aperto. Il 13 giugno avremo soddisfazioni per noi e per gli aquilani".
Un modo per segnare una presenza politica diversa: "si vota per il sindaco dell'Aquila ma si evoca anche una possibilità politica più generale, di non essere costretti a intrupparsi in coalizioni forzate destinate ad esplodere subito, come accaduto dopo le elezioni politiche del 2018".
Anche perché c'è da gestire la messa a terra del Pnrr, nei prossimi cinque anni: "Il Pnrr ha un obiettivo: fare progetti destinati ad aumentare la potenzialità dei territori e delle città; bisogna implementare progetti che servano per il futuro, che generino più produttività, più conoscenza, più infrastrutture destinate a far crescere l'economia. La progettualità nei Comuni sarà decisiva, sarà fondamentale la capacità di pensare alla risorse del Pnrr non per fare cattedrali nei deserti ma per generare utilità nelle città; non solo infrastrutture: ricerca, servizi adeguati. Parliamo di una grandissima occasione: bisogna mettersi in testa, però, che si tratta di risorse straordinarie per fare cose straordinarie, non per finanziare progetti che si sarebbero fatti comunque, non per accontentare i maggiorenti delle aziende, degli investimenti, ma per realizzare progettualità che siano in grado di far fare un salto di qualità ai territori".