Giovedì, 09 Giugno 2022 22:13

La storia di Marlene a Nataliya, candidate alle elezioni con la lista di Demos

di  Antonia Melaragni

Marlene Capuzzi e Nataliya Vasylkova sono due delle candidate e dei candidati della lista Demos, a sostegno della candidata sindaca di centrosinistra Stefania Pezzopane, un progetto politico che si ispira all’azione quotidiana della Comunità di S. Egidio su temi come la pace tra i popoli, l’accoglienza dei migranti e il sostegno a tutte quelle persone che troppo spesso vengono marginalizzate.

"Demos è una lista multi-etnica; Demos si muove, Demos è piena di idee. Demos vuole abbattere le barriere culturali" le parole delle due candidate.

“Sono arrivata dal Camerun nel 2006, quando avevo solo 12 anni; mia madre aveva già iniziato a lavorare come badante. Sono cresciuta a Guardiagrele, in provincia di Chieti, e lì ho vissuto la mia adolescenza per poi trasferirmi a L’Aquila e frequentare l’Università", racconta Marlene Capuzzi. "Non è stato semplice, soprattutto da bambina, ma il fatto di avere una famiglia alle spalle ha fatto la differenza. In un paesino piccolo come quello in cui vivevo accadeva spesso che i bambini mi prendessero in giro perché in me vedevano qualcuno di diverso, ma ho trovato anche persone che hanno saputo accogliermi e con loro non ho mai sentito il peso del razzismo".

"Ho scelto Demos perché la mia vocazione è aiutare gli altri - aggiunge Marlene - oggi faccio l’infermiera anche per questo: la malattia non guarda il sesso o il colore della pelle, può colpire chiunque e io voglio aiutare chiunque stia male ed abbia bisogno di sostegno. Così quando mi hanno chiesto di candidarmi e ho letto che alla base del progetto c’era l’inclusione sociale e la solidarietà verso gli altri non ho avuto dubbi".

Marlene e Nataliya spiegano di come la lista nasca dalle riflessioni e dalle storie di chi si spende tutti i giorni nel mondo del volontariato, delle comunità interreligiose, e di come attraverso queste storie e queste esperienze si vogliano portare alla luce temi come l’integrazione sociale partendo proprio da chi ha dovuto affrontare il lungo e faticoso processo di integrazione in questo Paese, e in questa città soprattutto. "Voglio far capire a questa città che l’integrazione è un valore aggiunto che arricchisce tutti; ad oggi la politica si preoccupa solo di far crescere le città in termini produttivi, ma non si occupa mai di chi rimane indietro, delle persone più fragili. Dobbiamo dare gli strumenti a tutti per vivere bene all’interno della società - le parole di Marlene - non capisco perché più una persona ha bisogno di aiuto e più trova ostacoli economici. Servono sostegni per le persone con fragilità, per questo vogliamo portare al centro anche l’inclusione delle persone con disabilità".

Nataliya Vasylkova invece è arrivata in Italia più di venti anni fa, quando il tema dell’integrazione quasi non esisteva nel dibattito pubblico cittadino. "Sono arrivata dall’Ucraina nel febbraio del 2000 ed ho iniziato subito a lavorare, davo assistenza alle persone anziane. Ad oggi lavoro come OSS e sono del tutto integrata - il suo racconto - a quei tempi si parlava molto poco di integrazione ed ho dovuto fare tutto da sola, ho imparato la lingua ascoltando il TG".

Se partiamo già dal nome Demos, cioè popolo, possiamo capire molto dell'impegno di Nataliya: "io credo davvero che un popolo ricco di culture, esperienze, tradizioni possa aiutare questa società e questo territorio a crescere; dobbiamo pretendere dei servizi efficienti ma non solo: all’Aquila abbiamo bisogno di luoghi in cui incontrarci, comunicare, svolgere attività ricreative che possano davvero unire comunità di persone diverse tra loro; anche per i giovani servono necessariamente attività e luoghi di ritrovo".

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