Martedì, 26 Luglio 2022 13:30

Pietrucci scrive alla ministra Cartabia per il caso Giulio Petrilli

di  Tommaso Cotellessa

Il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci parla di “vicende che non hanno tempo e che meritano sempre la più profonda attenzione, anche a distanza di anni”.

Così comincia la lettera inviata dal consigliere alla Ministra della giustizia Marta Cartabia.

Nella lettera Pietrucci pone l’attenzione sul caso di Giulio Petrilli, il quale nel 1980, allora ventenne, venne accusato di essere uno dei capi di “Prima Linea”, un’organizzazione terroristica di estrema sinistra.

Petrelli venne arrestato con la pesante accusa di “banda armata”.

L’imputazione gli è costata sei anni di carcere, in un regime simile al 41 bis.

Qualche tempo dopo, come racconta Pietrucci nella lettera, la tesi dell’accusa venne smontata.

Infatti nel 1986 la Corte d’Appello di Milano lo assolse e, tre anni dopo, anche la Cassazione confermò la sua innocenza.

Petrilli negli anni successivi fece richiesta di un risarcimento danni, che non gli venne concesso.

Proprio questo è il motivo dell’intervento del consigliere regionale, il quale ha deciso di perorare questa causa, ritenendo assurdo che questo non gli sia stato accordato perché, come riporta Pietrucci, “le “cattive compagnie” che frequentava ai tempi avrebbero indotto l’accusa a ritenere che fosse giusto tenerlo in carcere. Insomma: quei semplici rapporti consentivano ai magistrati di pensare – pur senza prove – che anche Petrilli fosse colpevole.” Così si conclude la lettera inviata alla ministra Cartabia

Ultima modifica il Martedì, 26 Luglio 2022 14:05

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