Scadono oggi, martedì 29 luglio, i termini per presentare osservazioni alla procedura di Valutazione d'impatto ambientale avviata dalla Medoilgas Italia sull’istanza di concessione d'estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi dal giacimento Ombrina Mare, a 6 km dalla Costa dei Trabocchi.
E la Regione Abruzzo ha presentato ricorso. A deliberarlo, la giunta D'Alfonso: si è completata la procedura tecnica e le osservazioni sono state inviate al Ministero dell'Ambiente, secondo le specifiche previste.
"L'Abruzzo non è e non sarà mai trasformato in un distretto minerario", ha sottolineato l'assessore all'Ambiente, Mario Mazzocca. "Il voluminoso corpo delle osservazioni - ha spiegato - è stato redatto con il contributo di tutte le strutture regionali: Arta, Mario Negri sud e altri enti".
Compatibilità ambientale, paesaggistica, normativa e incongruenze tecniche del progetto: su questi aspetti, sono state costruite le osservazioni che, stando alla maggioranza di centrosinistra, "possono concretamente incidere sull'esito positivo della procedura nel senso auspicato dalla Regione Abruzzo".
"Noi siamo contrari alla ulteriore perforazione del nostro mare", ha incalzato Mazzocca. "Faremo tutto quanto in nostro potere, andando anche oltre le strette competenze della Regione, per difendere il sistema ambientale abruzzese e il processo di sviluppo sostenibile che stiamo riattivando, e lo faremo solo con atti concreti sia dal punto di vista amministrativo che politico".
Non solo le osservazioni della Regione Abruzzo. Infatti, anche l'amministrazione comunale di San Vito Chietino ha depositato un ricorso al ministero dell'Ambiente "per contrastare l'installazione dell'impianto che evidenzia diverse e insuperabili carenze sia tecniche che amministrative", ha spiegato il primo cittadino Rocco Catenaro.
'No' ad Ombrina anche da 'Rete Imprese Italia' della provincia di Chieti, sigla che rappresenta Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti. "Siamo preoccupati da una piattaforma petrolifera che promette di mettere a rischio gli equilibri ambientali, paesaggistici e turistici della provincia - si legge in una nota a firma del presidente Francesco Angelozzi - considerando che Ombrina Mare dovrebbe essere realizzata in pratica di fronte a quella che è la costituenda Costa dei Trabocchi".
"Il progetto prevede la costruzione di una piattaforma con quattro, sei pozzi, una nave desolforatore e una rete di oleodotti, a meno di 9 chilometri dalla costa. L'infrastruttura resterebbe nei mari d'Abruzzo - ha sottolineato Angelozzi - per almeno un quarto di secolo, a deturpare uno dei punti più belli del costituendo Parco Nazionale. In nessuna parte del mondo è stata mai ancorata una nave desolforante così vicino alla costa".
Staremo a vedere se le iniziative politiche, sull'onda della protesta di movimenti e associazioni che, già l'anno passato, avevano portato tra le strade di Pescara oltre 20mila manifestanti, riusciranno a bloccare il progetto di perforazione della Medoilgas.
"L’Assessore all’Ambiente Mazzocca non si sbilancia e dichiara che la Regione si attiverà per le proprie determinazioni sull’iter di Ombrina Mare 2. Ci sembrano dichiarazioni troppo generiche da parte dell’assessore competente, come se la questione di Ombrina fosse improvvisa, fosse cosa nuova, come se non fosse una questione contro la quale i cittadini si battono da anni, anche e soprattutto contro l’indifferenza dei partiti", denuncia il gruppo regionale del Movimento 5 Stelle. "Come se i cittadini non sapessero che è tempo di passare dalle promesse ai fatti. Abbiamo ancora in mente le (poco comprensibili) allegorie del candidato governatore Luciano D’Alfonso che in campagna elettorale prometteva di proteggerci tutti dagli UFO. Ebbene, quel momento è giunto: D’Alfonso ci protegga e prenda una volta per tutte una posizione chiara, netta e definitiva contro Ombrina Mare".
Il gruppo pentastellato - nei giorni scorsi - aveva depositato un'interpellanza per chiedere a D'Alfonso e Mazzocca se e come intendevano perseguire un indirizzo politico diverso da quello del Governo nazionale. Le politiche nazionali, hanno inteso sottolineare, "sembrerebbero orientate verso lo sfruttamento incontrollato e devastante del territorio favorendo – come è consuetudine - lobbies e gruppi di potere, mentre i politici locali (a parole, solo a parole fin’ora) continuano e promettere di tutelare cittadini, ambiente e paesaggio e di sconfiggere i marziani". Ed in effetti, le normative introdotte all'epoca del Governo Monti, con i voti favorevoli di Pdl e Pd, hanno salvato - in modo retroattivo - tutti i procedimenti di concessione di ricerca e coltivazione di idrocarburi antecedenti alla data del 26 agosto 2010 e che erano stati 'bloccati' con il Decreto Prestigiacomo.
Le osservazioni che Regione Abruzzo invierà in giornata al ministero per l'Ambiente, dunque, sono soltanto il primo passo 'istituzionale' per tentare di bloccare il progetto 'Ombrina Mare'. Poi, servirà un'azione politica assolutamente incisiva, a livello nazionale.
Enza Blundo: "La vicenda Ombrina è ancora viva, oggi più che mai. Non solo, ma si prepara un assalto vero e proprio all'Abruzzo"
"Fino ad oggi la vera resistenza l’hanno condotta i cittadini con la propria partecipazione alle manifestazioni, alle osservazioni, ai dibattiti. Dobbiamo continuare a far sentire forte e chiara la nostra voce". Si legge in una nota della senatrice a 5 Stelle, Enza Blundo. "Il 29 luglio 2014 scadono i termini per presentare le osservazioni all’autorizzazione integrata ambientale (AIA); ogni cittadino può presentare le proprie osservazioni di contrarietà al progetto. Raccogliamo l'appello lanciato nei giorni scorsi da Maria Rita D'Orsogna e inondiamo il Ministero dell’Ambiente (e il progetto Ombrina mare 2) con le nostre osservazioni!".
La procedura è semplice. Se siete interessati ad inviare le vostre osservazioni, qui le istruzioni della senatrice aquilana.