Si è svolta questo pomeriggio una lunga e importante riunione sulla questione dei lavoratori della residenza universitaria, al tavolo erano presenti la CGIL, l’azienda vincitrice del nuovo appalto e l’ADSU, rappresentato sia dalla presidente Morgante sia dal direttore Valente.
La riunione, fortemente voluta dai lavoratori e dal sindacato, ha avuto un esito positivo.
È stato indìfatti raggiunto un accordo che porterà alla riassunzione dei nove lavoratori, licenziati in troco improvvisamente, per il 17 ottobre. La questione è stata sbrogliata per mezzo dell’apertura della seconda palazzina dell’ex caserma Campomizzi, non prevista inizialmente nel bando.
Con questo secondo edificio, oltre a garantire un maggior numero di posti letto per coloro che hanno risposto al bando, si procederà all’assunzione di questi nove lavoratori che verranno assunti da un’azienda diversa da quella che ha vinto l’appalto per la prima palazzina. Dunque i dieci lavoratori assunti per la gestione della prima palazzina resteranno con l’azienda vincitrice del primo appalto mentre i nove che gestiranno la seconda palazzina verranno assunti da un’azienda diversa.
Questi sono gli accordi con cui le parti si sono lasciati a fine riunione, ora bisogna aspettare i fatti.
Sta di fatto che il risultato raggiunto oggi, come ha sottolineato Andrea Frasca contattato dalla nostra redazione, è frutto della seria, decisa e tenace mobilitazione profusa dalle lavoratrici, dai lavoratori e dal sindacato.
La CGIL inoltre all’interno della riunione ha richiesto nuovamente l’istituzione di un tavolo con le parti sociali, all’interno del quale le associazioni studentesche possano riferire le problematiche che riguardano coloro che alloggiano all’interno della residenza universitaria. Inoltre ha richiesto che all’interno di questo tavolo vengano programmati i servizi necessari per la residenza dell’anno prossimo, che come annunciato dall’ADSU, sarà collocata nella zona di Cansatessa all’interno delle palazzine di proprietà dell’ATER.