Martedì, 29 Luglio 2014 03:50

Congresso regionale Pd: mancano ancora candidati e regolamento

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Si avvicina il congresso regionale del Pd abruzzese. A ottobre i democratici saranno chiamati a eleggere il nuovo segretario (il successore di Silvio Paolucci, entrato nella giunta D'Alfonso come assessore alla sanità e al bilancio) e i membri dei vari organismi dirigenti ed esecutivi.

Un appuntamento al quale il partito arriva in ritardo rispetto alla maggior parte delle altre regioni, dove si è votato lo scorso febbraio. In Abruzzo si è preferito rimandare per via delle concomitanti elezioni regionali.

Malgrado manchino solo poche settimane, c'è ancora grande incertezza sia sui nomi dei futuri candidati sia, soprattutto, sul regolamento elettorale (primarie aperte o riservate ai soli iscritti); segno anche dello scarso grado di interesse che circonda l'avvenimento.

Da questo punto di vista, la tornata elettorale dello scorso inverno è stata abbastanza indicativa: a febbraio infatti fu flop d'affluenza, bassa ovunque. Allora si diede la colpa allo strappo appena consumatosi nella direzione nazionale con il voto di sfiducia a Enrico Letta ma qualcuno, come Stefano Fassina, si interrogò anche sulla reale utilità delle primarie, diventate “stanchi rituali pleibiscitari per sancire accordi chiusi da un ceto politico autoreferenziale”.

Per quanto riguarda i candidati, nessuno è ancora uscito allo scoperto. I papabili, secondo i beninformati, sono Marco Rapino (attuale segretario vicario) e Alexandra Coppola da Pescara, Alessandro Marzoli da Chieti, Stefano Albano, Paolo Della Ventura e Michele Fina dall'Aquila e provincia. Tutti giovani (si va dai 26 ai 44 anni) ma già titolari di incarichi politici e istituzionali e con alle spalle anni di militanza nel partito.

Per il Pd aquilano potrebbe essere l'occasione buona per tornare a contare qualcosa a livello regionale. Verrà fatto sicuramente pesare il buon risultato ottenuto all'Aquila alle elezioni del maggio scorso, sia le regionali che le europee. Un successo frutto del lavoro svolto dal nuovo gruppo dirigente capeggiato dal segretario Stefano Albano, che ha spinto molti a parlare di un “modello L'Aquila”.

Nel capoluogo, infatti, il Pd è andato meglio che altrove. Alle regionali ha ottenuto il 29,7%, contro una media del 25,4%, mentre alle europee il 34,3%, contro una media regionale del 32% (a livello nazionale è stata, però, del 40,8%), tallonato in entrambi casi da vicino dal M5S.

Risultati certo importanti ma molto meno entusiasmanti di quanto si è voluto far credere sull'onda dell'euforia per la doppia vittoria elettorale. Il nuovo segretario dovrà partire anzitutto da qui.

Altra cosa da fare sarà scegliere una linea politica da adottare nei confronti della nuova giunta. Dopo la vittoria di Luciano D'Alfonso, come si comporterà il nuovo partito? Sarà da pungolo, da stimolo all'esecutivo regionale o si appiattirà sul pensiero unico dalfonsiano, così come il Pd nazionale si è convertito in blocco al verbo del renzismo?

Stefano Albano, dato dalle voci come uno dei candidati in pectore, smentisce una sua corsa: “Finora non si è parlato di niente. Per quanto riguarda la mia candidatura, me lo stanno chiedendo in molti ma non sono disponibile, per motivi personali ma anche perché voglio continuare il lavoro svolto finora su base comunale. Io penso che questo congresso, a prescindere da chi andrà a ricoprire la carica di segretario, dovrà essere un congresso dove L'Aquila dovrà tornare a essere protagonista”.

Paolo Della Ventura, esponente della corrente civatiana del partito, delegato all'assemblea nazionale, invece non si nasconde e lascia intendere che la sua candidatura “è più di un'ipotesi”, anche se comunque dovrà essere discussa in seno agli organismi dirigenti provinciali.

In questi anni Della Ventura, 44 anni, si è molto speso per L'Aquila e la ricostruzione ed è stato uno dei principali promotori della legge di iniziativa popolare presentata alla Camera dei Deputati. “In queste elezioni le correnti e le mozioni conteranno poco o nulla. La mia idea è quella di una candidatura che aggreghi il territorio e che riporti il ruolo politico del capoluogo dove merita, anche all'interno del Pd, dove manca da tanti anni. Ciò vorrebbe dire andare a completare un quadro che si è delineato abbastanza chiaramente con le ultime elezioni regionali”. 

 

Ultima modifica il Martedì, 29 Luglio 2014 19:10

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