Mercoledì, 12 Ottobre 2022 17:48

Mario Di Gregorio, intervista a tutto campo sul suo ruolo di Rup

di  Giustino Masciocco

Abbiamo chiesto all’ing. Mario Di Gregorio, professionista che ha lavorato per molti anni al comune dell’Aquila, oggi direttore tecnico della Gran Sasso Acqua, di fornirci delucidazioni riguardanti le due opere, di primaria importanza per la nostra città, ovvero la ristrutturazione di Palazzo Margherita e la sostituzione del ponte Belvedere, nella sua qualità di Rup incaricato dall’amministrazione comunale, anche se, come già sapete, per quest’ultimo incarico ha rassegnato le dimissioni. Ecco l’intervista, le risposte sono chiare ed esaustive, senza alcuna reticenza.

Ing. Mario Di Gregorio, grazie per la sua disponibilità, vorremmo farle una intervista che non prenda spunto dalle legittime vicende politiche, che trovano allocazione in Consiglio Comunale (l’attenzione che i consiglieri comunali su queste due opere è dimostrata dall’attività di interpellanze e interrogazioni discusse in aula) ma che riguardi il suo lavoro di “garante” per far rispettare quanto previsto dalle gare per l’assegnazione degli appalti. Iniziamo da palazzo Margherita compresa la torre civica, quale è stata la dinamica dei lavori, quando e perché è stata stralciata la riparazione della torre?

L’appalto di palazzo Margherita è nato come un appalto integrato complesso, l’ufficio fece un progetto preliminare, oggi progetto di fattibilità tecnica economica e le imprese che risposero alla gara,  presentarono un progetto definitivo, già in quella fase, successivamente, l’aggiudicatario, ha contratto l’onere di redigere la progettazione esecutiva e poi di realizzare i lavori sia sulla torre sia sul palazzo.

Durante lo svolgimento dei lavori di consolidamento, restauro e ristrutturazione di edifici monumentali danneggiati dal terremoto, si possono trovare delle situazioni diverse rispetto a quelle ipotizzate, rilevate e progettate. Queste differenze, vanno, dallo stato di danno dei paramenti murari, alle configurazioni strutturali differenti rispetto a quelle rilevate.

Infatti, quando si realizzano interventi di riparazione su murature portanti danneggiate dal terremoto, vengono effettuati dei rilievi e dei sondaggi, ricostruendone il quadro fessurativo, Quando poi, effettivamente, si va a fare il lavoro, per cui si rimuove tutto quanto l'intonaco, si vede un  può trovare uno stato di danno differente, come in questo caso è successo. Inoltre, abbiamo avuto ulteriori ritrovamenti archeologici rispetto a quelli rilevati in fase progettuale, insomma, ci sono state una serie di sopravvenienze, chiamiamole così, che hanno portato a modificare alcune previsioni progettuali.

Ci può fare qualche esempio pratico, che ci faccia capire come e perché, un progetto cambia in corso d’opera, rispetto alla progettazione esecutiva?

Sicuramente. Prendiamo la parte impiantistica di palazzo Margherita. Era previsto l’utilizzo della “geotermia” utilizzando un complesso sistema di micropali in fondazione. In realtà, questo sistema di micropali non è stato realizzato, perché è stato accertato che non vi erano cedimenti in fondazione tali, da consentire questo tipo di intervento perchè non raccomandato dalle linee guida della Soprintendenza, per cui è stato necessario modificare tutta la parte progettuale riguardante l’impiantistica.

Il direttore dei lavori, come gestisce tutte le modifiche progettuali? Si confronta con il Rup e la stazione appaltante? 

La direzione dei lavori può operare, come in questo caso, con singoli ordini di servizio, tenendo, naturalmente sotto controllo la spesa, facendoli  successivamente confluire, in una vera e propria variante, autorizzata dal Rup e sottoposta, per l’approvazione all’amministrazione comunale, proprietaria dell’edificio. Cosa che poi è avvenuta un paio di anni fa, quando, la proposta di stralcio della torre civica e dell’impianto di “geotermia”, contenuta nella richiesta di variante, è stata approvata dall’Ente appaltante.

Il progetto iniziale prevedeva che, una quota parte dell’importo dell’appalto, fosse utilizzata per la riparazione della torre, erano troppo poche le somme stanziate?

Esattamente, per la torre erano previste somme residuali, circa 600.000 euro, mentre ora sono stati stanziati oltre 2.000.000 di euro. Sulla torre erano previsti degli interventi strutturali di consolidamento, per i quali era stata acquisita anche l'autorizzazione sismica. Su questi interventi la soprintendenza ha integrato il proprio parere di competenza, ponendo delle eccezioni rispetto alla compatibilità degli interventi previsti con la conservazione del bene monumentale.

Questa è la prima criticità, la seconda è stata il passaggio dei sotto-servizi vicino allo spigolo della torre, quello che fa angolo con via delle Aquile e Piazza Palazzo per cui, alcuni interventi previsti in fondazione, dovevano comunque essere rivisti.

Un’altra verità, è il danno reale subito dai “cantonali” della torre, verificato dopo aver rimosso alcune murature da palazzo Margherita, non ispezionabili in altro modo, risultato molto più grave rispetto alle previsioni. Quindi l’intervento che doveva essere effettuato sulla torre, risulta essere molto più impegnativo di quanto previsto, per raggiungere un grado di sicurezza accettabile in fase di collaudo di tutto il complesso.

Abbiamo capito che, oramai, il destino della torre viaggerà da se, con nuovi progetti, nuove gare d’appalto, nuove direzioni dei lavori, tempi più lunghi. Questo potrebbe interferire con le procedure di collaudo e la concessione del certificato di agibilità del palazzo Margherita?

Su questa specifica problematica, abbiamo fatto una serie di riunioni anche con il collaudatore e con gli uffici competenti del comune poche settimane fa, abbiamo concordato tutti che, il collaudo del palazzo Margherita, potrà essere effettuato a prescindere dall’esecuzione dei lavori sulla torre.

Sono state presentate delle riserve sui lavori effettuati?

No.

Secondo lei, visto il ruolo che riveste, entro quando, palazzo Margherita, potrà essere riconsegnato alla città?

La previsione è che, per l’inizio del 2023, sarà stato emesso anche il certificato di collaudo, chiaramente, la torre e gli spazi asserviti a quel cantiere, saranno agibili una volta terminati i lavori di ristrutturazione della torre civica.

 

Adesso, passiamo all’altra opera pubblica, che lei segue come Rup, la ricostruzione del ponte Belvedere. Le discussioni politiche si sono accavallate con la campagna elettorale delle recenti elezioni amministrative. Tra i gruppi consiliari esiste fermento per le dichiarazioni fatte e per i tempi che di realizzazione che si allungano. Anche in questo caso ci può spiegare come si sono svolti i lavori di demolizione e quando ci sarà la ricostruzione?

La progettazione definitiva è stata realizzata in due modi differenti, c’è un progetto definitivo della demolizione e un progetto definitivo della ricostruzione, fatto da due professionisti distinti. Dopo di che, a seguito di interlocuzione tra l’amministrazione e i cittadini, è emerso un timore che il ponte potesse essere demolito e non ricostruito, per dare una risposta a queste preoccupazioni, il comune ha deciso di approvare i progetti definitivi, fondendoli in un unico progetto.

Questo ha permesso di raccogliere, in un unico procedimento, la demolizione e la ricostruzione. Di conseguenza l’appalto integrato è stato fatto sulla base di un progetto definitivo approvato unicamente (come se fosse fuso) ma che comunque è l’unione di due progetti distinti. L’appalto integrato è stato scelto per avere un interlocutore che facesse sia la progettazione esecutiva della demolizione e della ricostruzione, sia l’esecuzione dei lavori.

Anche qui, come per palazzo Margherita, ci sono state delle ulteriori verifiche che non potevano essere fatte in sede di redazione del progetto definitivo?

In parte, perché nel progetto definitivo della ricostruzione, era stata indicata la necessità di eseguire ulteriori indagini geognostiche sul lato degli appoggi (necessarie per la redazione del progetto definitivo di ricostruzione), sia sul lato di via Persichetti che su quello di via Duca degli Abruzzi dopo la demolizione. Queste aree, non erano assolutamente ispezionabili altrimenti.

Ecco perché, l’appaltatore ha proposto, per consentire queste ulteriori indagini, di procedere con la demolizione prima e con la successiva presentazione del progetto di ricostruzione, dopo. Ad oggi il progetto esecutivo della demolizione è stato ultimato secondo le prescrizioni.

La gara d’appalto prevedeva che i lavori terminassero entro 200 giorni dalla consegna del cantiere, sono rispettati?

I tempi offerti in fase di gara, sono da intendersi cumulativi, ovvero 200 giorni per la demolizione e per la ricostruzione. Naturalmente i giorni vengono conteggiati dalla data di consegna per la demolizione, fino alla fine dei lavori veri e propri di rimozione del ponte. I giorni che l’impresa ha utilizzato per la demolizione si scomputano da quelli complessivi offerti. Poi, i termini tornano a decorrere dal momento in cui iniziano i lavori di ricostruzione.

Quando, presumibilmente, inizieranno i lavori di ricostruzione del ponte?

Dopo l’approvazione del progetto esecutivo, dopo l’acquisizione dell’autorizzazione sismica e dopo la validazione di una società esterna che lo sta valutando. Il progetto esecutivo di ricostruzione, presentato dal raggruppamento di imprese che si è aggiudicato l’appalto, è stato proposto in variante rispetto al definitivo. Dovrà essere valutato se esistono tutti i presupposti tecnico amministrativi, per far sì che si possa configurare, una qualche fattispecie prevista dalla norma, ovviamente, altrimenti non sarebbe approvabile. Il procedimento amministrativo si trova in questa fase.

Quindi, se abbiamo capito, in questo momento, si sta valutando se il progetto esecutivo della ricostruzione del ponte, possiede tutti i requisiti per poter essere approvato?

L’approvazione del progetto esecutivo è subordinata alle verifiche, già ci sono richieste di integrazioni da parte della società che dovrà certificare il progetto.

Sono state presentate delle riserve sui lavori effettuati?

No.

 

Grazie ing. Di Gregorio per la sua disponibilità.

Ultima modifica il Giovedì, 13 Ottobre 2022 14:33

Articoli correlati (da tag)

Chiudi