Apprendiamo con sollievo che il sindaco c’è e ha recuperato anche l’uso della parola. Eravamo preoccupati non avendo più il piacere di vederlo, ormai da mesi, in consiglio comunale e non avendo ricevuto nessuna risposta alla nostra denuncia sui 18 milioni del piano nazionale per la riqualificazione delle periferie destinati all’Aquila ma persi per negligenza della sua amministrazione.
Conosciamo bene la passione di Biondi per i libri dei sogni, essendo lui stesso autore dei tanti che propina agli aquilani. Esemplare in tal senso il suo mandato di programma del 2017 contenente un lungo elenco di promesse rimaste tali a cui altre si sono aggiunte, dalla “Green Way” di Pettino alla pedonalizzazione di Via Castello con parcheggi sotterranei, per non parlare della ricostruzione delle scuole, della moneta locale o peggio ancora del Ponte Belvedere.
La lezione di pubblica amministrazione che insieme al vicesindaco ha tentato di darci, purtroppo, altro non è che un tentativo di sviare dai problemi strutturali del governo della città, rispetto ai quali saremmo ben lieti di confrontarci anche su proposte diverse dalle nostre purché finalizzate a trovare le necessarie soluzioni.
Biondi può forse negare che l’Aquila è la città con una percentuale di raccolta differenziata tra le più basse d’Italia nonostante i cittadini paghino le tariffe più alte? Quale sarebbe dunque il suo piano per ribaltare questa situazione? O forse ignora la necessità di introdurre una vera rivoluzione rispetto all’attuale servizio di trasporto pubblico locale, essendo il nostro uno dei capoluoghi italiani con la più alta concentrazione di auto in rapporto agli abitanti e ben 17 bus elettrici parcheggiati nel deposito per l'impossibilità di ricaricarli? Di sicuro non sa che nella città di Bari, sull’esperienza di altre realtà europee, il trasporto quasi gratuito è una realtà.
E poi, ritiene siano inopportune le altre nostre proposte rivolte ad una maggiore attenzione alla sfera sociale con sostegni ed opportunità rivolti ai giovani, alle donne, ai disabili e alle famiglie meno abbienti? E infine, visto che l’altra promessa sullo sviluppo del Gran Sasso rimane, questa sì, ancora un sogno qual è la contrarietà a rilanciare il Festival della Montagna anche per favorire una strategia condivisa sul piano turistico, sportivo, dell’accoglienza e dell’economia locale? Un consiglio, al sindaco: non consideri le proposte delle opposizioni come una lesa maestà, piuttosto le interpreti come una occasione per dare maggiore efficacia alla sua carente azione amministrativa.
Quello che chiediamo e continueremo sempre a chiedere è una discussione partecipata e pubblica sulla pianificazione delle cospicue risorse di cui il Comune dell'Aquila dispone per evitare, come nel caso dei fondi del PNRR, che la nostra città continui a perdere occasioni irripetibili.