Continua la storia infinita tra l'imprenditore aquilano Berardino Del Tosto e il Comune dell'Aquila. Come vi abbiamo raccontato più volte, infatti, è fitto e articolato l'intreccio tra la politica aquilana e alcuni imprenditori del capoluogo sulle convenzioni urbanistiche e le sedi degli uffici comunali. Nella fattispecie l'edificio in oggetto è Palazzo Del Tosto, situato tra via Roma e via Vicentini, all'interno del quale sono allocati alcuni uffici dell'ente comunale.
Il Tribunale amministrativo regionale (Tar) ha respinto tre ricorsi di Del Tosto (per un quarto è prevista una coda d'udienza a dicembre), presentati in seguito ad altrettanti provvedimenti assunti da parte del Comune dell'Aquila in rapporto alle opere realizzate nei pressi di Palazzo Del Tosto. L'ente, anche in seguito alla nostra inchiesta dello scorso anno e ad alcune mozioni in consiglio comunale, ha chiesto la cessione e l'acquisizione a patrimonio di una parte dell'area, identificata nel parcheggio dell'attuale supermercato Carrefour, forte di una convenzione del 1980. Tuttavia, come scrive Enrico Nardecchia sulle pagine de Il Centro, il Comune dell'Aquila non può attualmente considerarsi proprietario su aree ancora non acquisite - come prevede la convenzione - ma è comunque titolare di un diritto di superficie.
Il parcheggio ha visto infatti spuntare al suo interno colonnine per ticket orari e sbarre, giudicate dal Tar illegittimi. I giudici del tribunale amministrativo ritengono "abusive" sia le opere poste in essere nel parcheggio (come l'installazione delle suddette colonnine e l'estensione della metratura del bar Ecibus, che sarebbe "esercitata abusivamente in assenza di titolo abitativo"), sia la costruzione di un edificio commerciale, rivendicato dal Comune come proprietà demaniale. In altre parole, insomma, il Tar ha dato ragione al Comune dell'Aquila, che intima la demolizione delle opere realizzate nel parcheggio e dell'edificio commerciale.
Ad ogni modo, gli uffici comunali sono ancora presenti a Palazzo Del Tosto, nonostante il consiglio comunale abbia votato a favore del trasferimento in altri uffici, proprio a causa della trentennale (oggi controversa) convenzione tra l'ente e l'imprenditore. In quella occasione, l'assessore alle Opere pubbliche Alfredo Moroni aveva anche dichiarato che si sarebbe provveduto subito a fare un bando per trovare nuove sedi comunali.
Ad oggi, però, nulla è cambiato: "Come mai il Comune è ancora in affitto in quel locali? - si domanda il consigliere di Appello per L'Aquila Ettore Di Cesare - c'è stata una nostra mozione di quasi un anno fa, approvata all'unanimità dal consiglio, che impegnava l'amministrazione a un bando per la ricerca di nuovi locali entro 30 giorni. Come mai non è stata rispettata?".
Staremo a vedere se, alla luce dell'importante sentenza del Tar, nelle prossime settimane verranno adottati provvedimenti in tal senso.