Mercoledì, 24 Settembre 2014 18:39

Collemaggio, la discussione entra confusamente in Comune. Asl assente

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Sotto l'impulso dell'assemblea pubblica dello scorso 12 settembre, convocata a CaseMatte dal Comitato 3e32, la discussione sull'area strategica di Collemaggio è entrata finalmente anche nelle sale del Comune passando per la Commissione territorio.

A sollecitarla, il vice capogruppo in Consiglio del Partito Democratico Antonello Bernardi, medico fisiatra e dipendente della Asl1, che aveva già chiesto una convocazione con lo stesso punto all'ordine del giorno lo scorso febbraio, per poi chiederne il rinvio così da "avere il tempo di presentare un documento dettagliato".

Neanche oggi, però, Bernardi ha portato all'attenzione della commissione, convocata in fretta e furia, alcun documento, soltanto la sua proposta - anticipata da NewsTown sette mesi or sono - di "considerare come un unico asse la ricostruzione, da San Basilio a Collemaggio, passando per l'asse centrale".

Secondo Bernardi, in questo modo, sarebbe possibile restituire alla città l'intera area con "l'urgenza necessaria e con spazi sanitari, come la Casa della Salute ma non solo, attuando così il decreto Balduzzi".

Assente nella commissione, presieduta da Enrico Perilli (Prc), il manager Asl Giancarlo Silveri che ha inviato due dipendenti, l'ingegner Mario Tursini e il geometra Paolo Gioia.

I due hanno inteso ribadire l'intenzione dell'Azienda sanitaria locale di "non vendere" e hanno fatto una fotografia delle aree agibili in uso, "il canile, il primo piano del distretto sanitario e del palazzo centrale e il Sert" confermando che "la medicina legale e la vaccinazione verrano presto spostate presso il San Salvatore o presso l'Ex Onpi" di cui la Asl1 ha preso in affitto due piani del blocco E. In pratica, andrà via tutto o quasi tranne il SerT e pochissimi altri servizi come la riabilitazione (almeno per ora).

L'ingegner Tursini ha raccontato di come "il danno complessivo ai beni della Asl fosse stato valutato all'indomani del sisma intorno ai 100milioni di cui una cinquantina necessari per l'Ospedale San Salvatore e una cifra che va dai 25 ai 35 milioni per Collemaggio".

Secondo i due portavoce del Manager Silveri, l'area di Collemaggio non rientrerebbe tra i beni alienabili della Asl. Eppure, come ha fatto notare il consigliere di Sel Giustino Masciocco, tali beni rientrano comunque tra quelli disponibili "mentre noi chiediamo come atto politico da dieci anni alla Asl di metterli tra quelli indisponibili".

Sull'area, in più, è stato posto un vincolo monumentale da parte della sovrintendenza. Masciocco, come lo stesso Bernardi e il Presidente della commissione Perilli, ha voluto rimarcare la mancanza di disponibilità al confronto di Silveri: "Il consiglio comunale sono due anni che tenta di parlare con lui ma risponde che non può incontrarsi con tutti i 108comuni che copre la Asl1 unificata".

"La Asl - ha continuato un agguerrito Masciocco - in cinque anni, non ha mai mostrato interesse su quella zona, salvo denunciare le persone che si prendono cura di un'area occupandola. Ho visto delle foto fatte dentro i fabbricati - ha aggiunto il consigliere della frazione di Tempera -  non si è neanche in grado di recuperare le cartelle cliniche dei pazienti che hanno sofferto nei padiglioni. Sono stato nell'Ex Op di Trieste: quello sì che è stato messo a disposizione della città. Mi preoccupa che la Asl aveva già dismesso l'area per scelta industriale: di contro, noi abbiamo una sola arma che è quella di non concedere modifiche al PRG, quindi chiunque voglia muoversi deve relazionarsi con noi".

Presenti anche gli assessori Betty Leone e Fabio Pelini, mentre PieTro Di Stefano, invitato, era assente "per motivi di salute". Pelini ha annunciato per il 7 ottobre, presso l'auditorium del Parco del Castello, un incontro con tutti gli attori coinvolti, "aperto alle realtà associative, per capire ogni soggetto coinvolto cosa vuol fare e in quali tempi. Il Processo - ha aggiunto Pelini - non potrà che essere partecipato e inclusivo".

L'assessora Leone ha ricordato ai commissari gli impegni presi dalla Regione nell'assemblea di CaseMatte indetta dal Comitato 3e32 e in particolare "i 10milioni di fondi Fsc da destinare a Collemaggio e la garanzia di non mettere in vendita a privati". Impegni presi nello specifico dal vice presidente della Regione Giovanni Lolli e dall'assessore alla sanità Silvio Paolucci.

Leone ha poi ammesso che "fino ad oggi, c'è stata una responsabilità nel non aver costituito un tavolo istituzionale e avviato un iter partecipativo". Entrambi gli assessori hanno comunque sottolineato che 10milioni (peraltro contesi con l'università per la riqualificazione del San Salvatore) non sono sufficienti per riqualificare tutta l'area e che "non mettere in vendita a privati, non vuol dire non avere fondi privati".

Presenti anche i rappresentanti del Master in Bio Archietuttura. In particolare l'ingegner Giannitti ha esposta l'idea di "creare dei lotti e mettere tutti d'accordo, attraverso una dinamica che nasca democraticamente dal basso verso l'alto e che porti alla realizzazione di attività di artigianato come anche per esempio di un polo religioso", senza escludere peraltro la possibilità di una destinazione anche residenziale.

"Il pubblico ha l'obbligo di fare scelte con funzioni regolative - ha affermato il professor Pierluigi Properzi, consigliere dell'opposizione - il privato deve poter trovare le porte aperte in queste scelte. A Collemaggio, pare chiaro che i soldi non ci sono o che comunque non basteranno. Una volta definita la griglia, bisognerà sollecitare l'intervento dei privati. Perché ci sia una redditività, non certo una speculazione che per altro ritengo impossibile ora che c'è il vincolo monumentale".

"Come prima cosa - conclude Properzi - bisogna concordare la destinazione, ma né Comune né Asl hanno ancora un programma di medio lungo termine e la Regione non trova ancora il modo di mediare con la Asl, quindi la discussione è ancora vuota".

 

Ultima modifica il Venerdì, 26 Settembre 2014 00:17

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