Il plenum di Palazzo dei Marescialli, presieduto dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano, ha eletto Giovanni Legnini alla vicepresidenza del Consiglio superiore della magistratura.
Legnini è stato eletto con 21 voti favorevoli: 3 le schede bianche. "Il nuovo Csm deve corrispondere alla grande aspettativa dei cittadini, accettando la sfida delle riforme", ha detto Legnini, appena eletto. "Rapidità dei giudizi e certezza del diritto costituiscono il presupposto affinché si torni a guardare ai giudici e ai pubblici ministeri come ai detentori prestigiosi ed affidabili di una funzione che è e dovrà sempre essere autonoma, indipendente e imparziale".
"Mi impegno a prestare particolare attenzione, sempre in accordo con il Capo dello Stato, quale presidente di questo Consiglio superiore, all'armonico funzionamento degli organi consiliari, attribuendo centralità al ruolo del plenum quale sede depositaria della volontà collegiale del consiglio, tanto più necessaria considerandola forte legittimazione elettorale della componente togata e dei componenti espressi dal Parlamento", ha aggiunto Legnini. Che ha poi sottolineato: "Dovremo essere capaci di promuovere una fattiva cooperazione e un costruttivo dialogo con il ministro della Giustizia - ha aggiunto - che inviteremo al più presto ad avviare un confronto non rituale ma effettivo sul contenuto delle riforme".
"Sono persuaso che sotto la presidenza effettiva di Legnini il Consiglio saprà affrontare con obiettività e concretezza anche le questioni più complesse che gli saranno via via sottoposte, così da pervenire a soluzioni adeguate attraverso un confronto sereno, non viziato da contrapposizioni di sorta", ha sottolineato Giorgio Napolitano, presidente dell'organo di autogoverno dei magistrati, ricordando che alla figura del vicepresidente del Csm è stata affidata dai Costituenti una responsabilità "nella ragionevole previsione che il Capo dello Stato non avrebbe potuto abitualmente presenziare e presiedere le sedute del plenum".
"E' questa la via migliore per accrescere la tempestività e autorevolezza delle decisioni, per rafforzare il profilo di garante dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura che spetta al Consiglio".
A Legnini sono arrivati gli auguri di Luigi Zanda, capogruppo del Pd in Senato. "Auguri di buon lavoro a Giovanni Legnini, oggi eletto vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura". Cosi' il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda che poi aggiunge: "Ho lavorato a lungo con lui. Conosco bene le sue doti professionali e le sue grandi qualita' umane. Sono certo che sapra' svolgere al meglio, con competenza, il nuovo importante incarico. Difendera' lo stato di diritto e l'indipendenza della magistratura e lo fara' con fermezza e grande equilibrio".
Una nomina di grande prestigio per Legnini, fino a qualche giorno fa sottosegretario all'Economia del Governo Renzi, con delega alla ricostruzione del cratere. Il coronamento di un lunga carriera politica: come dirigente dei Democratici di Sinistra, Giovanni Legnini ha fatto parte dei massimi organismi di direzione provinciale e regionale del partito ed è oggi componente dell'Assemblea nazionale del Pd. Alle elezioni comunali a Chieti del 2005, è stato capolista della lista Ds, ricoprendo la carica di presidente del Consiglio comunale fino al 2008. Nel luglio 2004 è stato eletto al Senato, dove ha fatto parte della Commissione Bilancio e della Commissione parlamentare consultiva per l'attuazione della riforma amministrativa. E' stato anche membro della Commissione speciale per l'infanzia e i minori.
Alle elezioni politiche del 9 e 10 aprile 2006 è stato poi rieletto in Senato per la lista Ds in Abruzzo: è stato membro della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa, della Commissione contenziosa e del Comitato di revisione delle schede elettorali della Regione Toscana. Dal 6 giugno 2006 è stato vicepresidente della Commissione Bilancio e Programmazione Economica del Senato. Rieletto al Senato alle politiche del 2008, è stato membro della Quinta Commissione permanente (Bilancio), della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa e del Consiglio di garanzia.
Legnini è stato relatore di maggioranza e di minoranza di numerose leggi, tra cui leggi finanziarie.