Venerdì, 17 Maggio 2013 13:24

"Ci stanno condannando a morte": Cialente minaccia di sciogliere il Consiglio

di 

Il Consiglio dei Ministri non discuterà, almeno per oggi, della ricostruzione dell'Aquila. L'ultima speranza è la conversione del decreto Monti sulle emergenze ambientali. Ci sono dieci giorni per trovare gli 85 milioni necessari ad accendere il mutuo con Cassa deposito e prestiti. "Stanno condannando la città a morte", dice preoccupato il sindaco Cialente. "Se entro dieci giorni non trovano i soldi, sciolgo il Consiglio".

Poco più della metà di quanto necessario e di quanto annunciato nei giorni scorsi. Secondo quanto si apprende, il decreto legge in discussione questa mattina al Consiglio dei ministri prevede per il rifinanziamento della cassa integrazione uno stanziamento di soli 496 milioni anziché i 7-800 di cui si è parlato sino ad oggi. 

Per quanto riguarda l'Imu, il provvedimento fissa lo stop al pagamento della rata di giugno della tassa sulla prima casa, sugli alloggi popolari e per i terreni agricoli e i fabbricati rurali fino al 16 settembre. Escluse le ville, i castelli, e gli immobili signorili e di pregio. Non si verserà la rata di giugno neanche per gli immobili residenziali concessi a famiglie a basso reddito utilizzati come abitazioni principali. Se entro il 31 agosto non verrà adottata una riforma complessiva della tassazione sulla casa, nel rispetto degli obiettivi programmatici indicati nel documento di economia e finanza 2013, si tornerà però a pagare.

Dell’emergenza ricostruzione il Consiglio dei ministri non ha parlato e non parlerà. Questo vuol dire che l’unica speranza per trovare gli 85 milioni di euro, necessari ad accendere la prima rata del mutuo da 1miliardo e 400 milioni con la formula della Cassa depositi e prestiti, sta nelle pieghe della conversione dell’ultimo decreto Monti sulle emergenze ambientali. La senatrice Stefania Pezzopane è già al lavoro con il sottosegretario Legnini.

Questo vuol dire che i tempi sono destinati, inesorabilmente, ad allungarsi visto che il decreto è in discussione al Senato e dovrebbe essere convertito entro la fine di giugno. E’ l’ultima possibilità per non asfissiare la ricostruzione: “il Governo aveva due colpi da sparare”, ha dichiarato ai nostri microfoni il sindaco Cialente, “il decreto odierno sull’Imu e il decreto 43 sulle emergenze ambientali. Il primo colpo è andato a vuoto. Ora, hanno dieci giorni per trovare i soldi con cui coprire l’emendamento sulla ricostruzione. Se non lo faranno, avranno condannato a morte la città. Fa davvero male dopo aver ascoltato ieri le parole del presidente Vasco Errani, un vero Presidente che si è battuto per la sua regione, che raccontava di avere pronti 10 miliardi per ricostruire tutto e in breve tempo. L’Aquila non è una priorità nell’agenda del Governo: non lo è perché contiamo poco, perché la Regione conta poco. Non siamo riusciti a condurre una battaglia seria”.

Eppure, il 16 aprile Catricalà aveva trovato 1 miliardo per il cratere: “il sottosegretario era in contatto diretto con il Presidente della Repubblica e con il Mef. I soldi li aveva trovati”, continua Cialente, “Poi, però, è arrivato il governo Letta e per questioni di equilibrio di maggioranza si è iniziato subito a discutere dell’Imu. E questo ci ha tagliato le gambe. Ora, o si trovano i soldi entro dieci giorni o gli aquilani dovranno trarne le conseguenze. Anche se non vedo un clima come qualche anno fa, quando i cittadini avevano ancora voglia di combattere. L’Aquila potrebbe essere condannata a morte: se così fosse, con la maggioranza e con la Giunta scioglieremo il Consiglio. Venga il Governo, poi, a gestire la ricostruzione. E aggiungo che dovrebbe fare lo stesso anche il Presidente della regione, Gianni Chiodi: non muoverà un dito, però, perché non gli importa nulla dell’Aquila. Così come a De Matteis, che pensa di combattere una battaglia personale contro il Sindaco. Dovrebbe capire che i problemi sono ben altri".

Ultima modifica il Sabato, 18 Maggio 2013 03:12

Articoli correlati (da tag)

Chiudi