Lunedì, 03 Novembre 2014 04:12

Pd Abruzzo, congresso slitta ancora. Intervista a Paolo Della Ventura

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"Mi sembra che nel partito ci sia aria di normalizzazione: volendo essere maliziosi, si potrebbe anche pensare che qualcuno non voglia far celebrare il congresso, visto che si sarebbe dovuto tenere il 26 settembre. Invece siamo al 3 di novembre e ancora non viene convocato".

Paolo Della Ventura, membro dell'assemblea nazionale del Pd, civatiano di ferro, candidato alla segreteria regionale, commenta così l'ennesimo rinvio della Direzione che avrebbe dovuto fissare data e regole del congresso. Prevista per oggi, la riunione è stata rimandata a sabato prossimo: "Voglio sperare che questa sia l'ultima volta. Comunque è stata già allertata la commissione nazionale di garanzia".

Non si capisce se questa pratica dilatoria sia una tattica, un modo per guadagnare tempo in attesa di trovare la quadra su un nome il più possibile condiviso ed evitare così lacerazioni interne, o una strategia, messa in atto per svuotare di significato il congresso e sottrarsi alle primarie, secondo i nuovi dettami del decisionismo renziano, sempre più refrattario al coinvolgimento della base.

Mentre il partito fa ammuina, si scopre intanto che Massimo Cialente dovrà rinunciare alla propria candidatura, annunciata appena una settimana fa: lo statuto nazionale del partito, e quello regionale che lo richiama, prevede infatti un'incompatibilità tra la carica di segretario regionale e quella di sindaco di città capoluogo.

"Anche se la sua candidatura non è mai stata davvero in campo" afferma Della Ventura "credo che quello di Massimo sia stato un tentativo di riportare l'attenzione regionale sulla questione dell'Aquila e della ricostruzione. E' bene ricordare che il partito regionale, in questi anni, è stato molto distante dalla nostra realtà e dalla situazione della ricostruzione".

Perso quello di Cialente, il totonomi dei papabili candidati alla segreteria ha registrato però una new entry, quella di Sandro Mariani, attuale capogruppo del Pd in consiglio regionale. Il suo nome andrebbe ad aggiungersi a quelli, circolati con insistenza nei mesi scorsi, di Marco Rapino, Alexandra Coppola e Alessandro Marzoli. Anche se nessuno di loro ha mai confermato ufficialmente di essere in corsa.

L'unico ad essere uscito allo scoperto, ad oggi, è Della Ventura. Che si candida con proposte molto nette e un programma molto chiaro: "Il partito che ho in mente sarà un partito con un'identità forte e di sinistra. Una delle questioni che ritengo centrale è la netta separazione tra tra ruoli di partito, e ruoli amministrativi. Proprio perché il partito deve recuperare il ruolo di contenitore, di luogo dove vengono elaborate proposte, progettualità e linee di indirizzo dell'attività amministrativa, chi ricopre attività di partito non può svolgere contemporaneamente incarichi di natura amministrativa".

Pur rientrando anagraficamente nella generazione dei trenta-quarantenni, Della Ventura non ha firmato la lettera con la quale i giovani del Pd aquilano hanno reclamato più spazio all'interno degli organi amministrativi, politici e di governo: "Gli spazi bisogna prenderseli e non chiederli. Non ho firmato quella lettera perché non sono stato coinvolto. Penso comunque che in quel documento manchino dei pezzi di importati di partito. Inoltre trovo bizzarro che nel giro di 48 ore sia uscito un altro comunicato, a firma di uno dei sottoscrittori, che contraddiceva palesemente la richiesta formulata nel primo documento".

Della Ventura sa che, qualora fosse eletto, si troverebbe a dover guidare un partito con sempre meno iscritti e con fondi sempre più risicati: "Sono due problemi fondamentali di cui il Pd non sembra volersi occupare più di tanto. Orfini ha detto che il calo degli iscritti è fisiologico. Che si resti con 1 iscritto su 4, tuttavia, a me sembra patologico. Questa emorragia è il riflesso di quella che è stata la politica del partito negli ultimi dieci mesi. Anche quello del finanziamento è un altro problema molto serio. Credo che la vita politica fatta attraverso i partiti non possa essere affidata sic e simpliciter a finanziatori privati. Sono delle problematiche importanti che vanno affrontate. Il punto è che occuparsi del partito, sia a livello nazionale che locale, sembra essere diventato un fastidio".

 

Ultima modifica il Lunedì, 03 Novembre 2014 16:34

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