Non accenna a placarsi la bufera politica che si è abbattuta sulla Provincia e sul Presidente Del Corvo.
A tornare sulla questione il Partito Democratico che, a gran voce, chiede le sue dimissioni. "Il coinvolgimento del Presidente della Provincia nella vicenda giudiziaria delle presunte irregolarità negli appalti per la ristrutturazione di alcune scuole marsicane, impone una forte presa di posizione", dichiara il Segretario Provinciale Mario Mazzetti, "senza voler dare alcun giudizio sul merito delle contestazioni penali, pur sperando che il Presidente sappia dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati, non si può sottacere sulla necessità di tutelare il ruolo istituzionale e le funzioni che la provincia ancora oggi svolge".
Per questo, il Pd ha chiesto al Presidente della Provincia un passo indietro. "La nostra posizione non mira a cercare di provocare un ribaltone politico essendo questa legislatura alla fine del suo mandato, ma è spinta dalla necessità di dare certezza ai cittadini che le istituzioni vengono governate senza ombre. Siamo certi che la magistratura saprà far luce sulla vicenda con assoluta professionalità e serietà ma abbiamo l'onere di difendere l'istituzione provinciale, la sua credibilità e la sua autorevolezza".
Pronta la replica del centrodestra, affidata al capogruppo in consiglio del Nuovo Centrodestra, Pasqualino Di Cristofano. "I consiglieri del PD in consiglio provinciale, hanno dimostrato più rispetto Istituzionale a dispetto del loro segretario provinciale di partito Mario Mazzetti, che con la richiesta di dimissioni fatta nei confronti del presidente Del Corvo, non fa altro che certificare un atto di puro sciacallaggio politico".
Che si stratta di sciacallaggio politico - incalza Di Cristofano - "lo dimostra la non coerenza di Mazzetti che nel caso di rinvii a giudizio di Sindaci e altri amministratori del Pd nella provincia dell'Aquila, coinvolti in altri casi giudiziari, non si era mai espresso, invece ora chiede le dimissioni. Noi comunque continueremo ad essere garantisti, ma in futuro saremo lesti a ricordare al segretario Mazzetti di intervenire qualora qualche esponente del Pd venisse rinviato a giudizio, ci auguriamo di no, altrimenti dovrà essere proprio lui a dimettersi. Abbiamo più volte assistito a richieste di dimissioni per condanne in primo grado da parte della sinistra - continua Di Cristofano - senza mai attendere l'ultimo grado del giudizio, che in molti casi ha ribaltato quello di primo grado. Adesso Mazzetti si supera, chiedendo le dimissioni del Presidente non per una condanna, ma per un rinvio a giudizio su un processo che deve iniziare e che, restando fiduciosi nel lavoro della magistratura, ne accerterà la veridicità dei fatti. Mazzetti - conclude Di Cristofano - ha perso un'occasione per stare zitto".