Sabato, 17 Gennaio 2015 13:44

Legge L'Aquila Città Capoluogo, il centrodestra: "Una presa in giro"

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"Guscio vuoto", "presa in giro", "apoteosi del nulla", finanche "supercazzola".

Il centrodestra aquilano impallina la proposta di legge sull'Aquila Città Capoluogo presentata in settimana da Pierpaolo Pietrucci, consigliere regionale Pd, e dal presidente della Regione Luciano D'Alfonso.

Un provvedimento che, almeno nelle intenzioni di chi l'ha pensato e scritto, dovrebbe dare all'Aquila maggiori risorse aumentandone anche le funzioni amministrative.

"Tutto il contrario", affermano invece le opposizioni di centrodestra (Forza Italia e Udc escluse) presenti in consiglio comunale, che hanno esposto le criticità e punti deboli della legge in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Giorgio De Matteis e Emanuele Imprudente (L'Aquila città aperta), Daniele Ferella (Tutti per L'Aquila), Vito Colonna e Luigi D'Eramo (Prospettiva 2022) e anche l'assessore provinciale Ersilia Lancia (Forza Italia).

"Non c'è bisogno di una legge che ribadisca che L'Aquila è capoluogo: è scritto sullo Statuto della Regione", ha esordito l'ex consigliere regionale De Matteis.

"Sorvolando sulla premessa allegata al testo - davvero un'apoteosi del nulla con i suoi riferimenti a concetti come il Fil (Felicità interna lorda, ndr) o il Bes (Indicatore di benessere, ndr), usati in Paesi come il Bhuthan in alternativa al Pil - nella relazione introduttiva si afferma che 'si intende innescare un processo che nel lungo periodo porti la città dell'Aquila ad essere il polo amministrativo e istituzionale della Regione'. Mi domando: chi ha redatto questa legge si è accorto che negli ultimi tempi la riorganizzazione del sistema istituzionale regionale ha spostato i baricentri di tutti i dipartimenti su Pescara?".

"A questo" ha proseguito De Matteis "si aggiunge un altro aspetto: gli estensori della legge si sono accorti che tra i capi dipartimento nominati da D'Alfonso non c'è nemmeno un aquilano? In pochi mesi D'Alfonso è riuscito a fare quello che altri non erano riusciti a ottenere in quarant'anni, spostare tutti i dipartimenti a Pescara, anche quelli che fino all'anno scorso avevano sede all'Aquila".

De Matteis ha messo in dubbio anche la copertura finanziaria prevista dalla legge, ovvero il milione di euro annuo atteso dallo 0,5% del gettito del bollo auto. "Anzitutto non è un milione ma sono 700mila euro" ha affermato il consigliere comunale "basta vedere qual è lo storico degli introiti bollo auto. Detto questo, 700mila euro sono fondi assolutamente insufficienti, visto che nella legge fa riferimento a un territorio che non comprende solo il Comune dell'Aquila ma anche quelli limitrofi, i cui sindaci, peraltro, non sono stati minimamente coinvolti nella creazione del sistema organizzativo di cui parla la legge".

Piuttosto che proporre una legge fumosa nei contenuti e povera di risorse, ha rintuzzato De Matteis, meglio avrebbe fatto la Regione a concentrarsi su progetti concreti: "Anzitutto su come spendere quel che rimane dei 100 milioni della delibera Cipe destinati alle attività produttive. In secondo luogo, sulla creazione di una struttura ad hoc che sia di supporto al Comune dell'Aquila per la presentazione di progetti europei, sui quali siamo da sempre in grave ritardo. Da qui al 2020, infatti, gli unici soldi veri e non destinati a diminuire saranno quelli del programma europeo Horizon 2020. Mettiamo in piedi allora quello che serve realmente, un ufficio, integrato alla presidenza della Regione o dislocato anche in Comune purché formato da personale regionale, che aiuti il Comune ad acquisire risorse le finanziarie previste dal progetto comunitario di programmazione pluriennale".

"Chiederemo al presidente del consiglio comunale" ha poi annunciato Emanuele Imprudente "la convocazione di una seduta straordinaria alla quale inviteremo a partecipare, sperando che accetti il nostro invito, il presidente D'Alfonso, per avere con lui un confronto vero su questo tema".

"La legge" ha chiosato infine Ersilia Lancia "serve solo a dare immediata soddisfazione ai proclami fatti in campagna elettorale e non dispone di risorse finanziarie certe. E' grave consegnare ai cittadini aquilani questo guscio vuoto”.

La risposta di Pierpaolo Pietrucci

Immaginavo che il progetto di legge per L’Aquila Capoluogo avrebbe stimolato un confronto, e ho la speranza che questo confronto possa sempre essere propositivo. Questo è il motivo per cui penso ancora oggi che sia importante rispondere puntualmente ai dubbi che sorgono sulla congruità del progetto politico. 

Rispondo con un atteggiamento che ritengo profondamente diverso rispetto al passato, fatto com’era di campanilismi e rigidi conti di spartizione di competenze amministrative, che hanno portato noti seri guai e che hanno impoverito miserevolmente il tessuto politico, culturale ed economico della nostra città. L’Aquila Capoluogo non serve a sostenere il ruolo che la città deve avere, perché la città è già Capoluogo. Ma per la prima volta, nonostante i numerosi e patetici tentativi del passato, si riuniscono istituzionalmente intorno ad un tavolo le componenti necessarie a fare in modo che il sostegno al territorio sia determinato dalla giurisprudenza, anche con gettiti economici. Che siano tanti o pochi, in questo momento, non è rilevante: è rilevante che per la prima volta sia destinato e previsto un tesoretto utile alla programmazione pluriennale, uno strumento per una programmazione condivisa con il comune dell'Aquila e il rappresentante dei Sindaci di tutto l'ambito Aquilano.

Confondere questo con i soldi necessari alla ricostruzione, evidentemente appartenenti ad altro capitolo, è errore grossolano, e stupisce che venga da chi la politica la calpesta da anni. Questa è una legge che ha una base finanziata dedicata al comprensorio dell’Aquila. Da questo si partirà per reperire ulteriori fondi e finanziare tutte le macro aree previste. E io sono soddisfatto per questo, e vado avanti verso un atteggiamento di confronto e collaborazione, come ho già avuto modo di dire in più occasioni; sono piuttosto stanco, invece, di assistere al solito gioco, tutto aquilano, di criticare sommariamente chiunque faccia qualcosa, per gelosia, rancore, o impossibilità a porre rimedio alle proprie “dimenticanze” del passato.

Ribadisco inoltre quanto già più volte annunciato: terrò audizioni con gli steakolders della nostra città, a cui per altro già ho inviato la Legge per essere migliorata ed emendata, per arrivare alla stesura e all'approvazione del testo di Legge finale. E tra gli steakolders ci sono gli studenti superiori e universitari, la ASL, l’Università, le Istituzioni Culturali, i sindacati, le associazioni di categoria, gli ordini professionali e i rappresentanti delle forze politiche locali.

Il luogo in cui discutere di questo è un luogo pubblico, ed è l’assise regionale, in cui auspico si produrranno, come so che sarà, un dibattito aperto e un confronto serrato. E io vigilerò perché restino fuori la porta strumentalizzazioni, critiche e gelosie che nascono da evidenti e grossolane precedenti inadempienze.

Enza Blundo: "Bene proposta di legge, su bollo auto ripresa nostra proposta"

"Apprendo con soddisfazione che in occasione della stesura del Progetto di Legge su " L'Aquila Capoluogo" , la Giunta D'Alfonso abbia fatto proprie alcune osservazioni e indicazioni da me precedentemente espresse circa la modalità di reperimento parziale dei fondi, avvalendosi di una percentuale sugli introiti del bollo auto".

A dichiaralo, la Cittadina al Senato M5S Enza Blundo.

"Peccato che nel dicembre 2013 il Governo abbia respinto i miei emendamenti al decreto legge sugli enti locali DDL n.1149 , nello specifico l'emendamento 2.86 con cui suggerivo di trasferire dalle Regioni ai Comuni di residenza degli automobilisti, a partire dal 1 gennaio 2014, 'la riscossione, l'accertamento, il recupero, i rimborsi, l'applicazione delle sanzioni ed il contenzioso amministrativo relativo alle tasse automobilistiche non erariali', previo parere delle Commissioni parlamentari competenti.La mia proposta avrebbe permesso già da tempo ai Comuni in una situazione come quella attuale di diffusa "sofferenza finanziaria", in particolare alla mia città di L'Aquila gravemente ferita dal sisma del 2009, di avere maggiori risorse disponibili per migliorare la qualità della vita dei cittadini e per una ricostruzione sociale oltre che materiale. Pertanto accolgo con piacevole sorpresa l'attenzione dedicata allo sviluppo dei settori indicatori del benessere equo e sostenibile ,alla valorizzazione ambientale ed educazione in ambito di prevenzione del rischio, segno che le costanti pressioni dei movimenti civici e in particolare del Movimento Cinque Stelle da sempre sensibile a tali tematiche, possono conseguire effetti benefici anche in forma indiretta", conclude Blundo.




 

Ultima modifica il Lunedì, 19 Gennaio 2015 16:08

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