Sabato, 17 Gennaio 2015 14:55

Rimborsopoli, l'inchiesta si sgonfia: la procura chiede 15 archiviazioni su 24

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Dopo circa un anno, la "rimborsopoli" d'Abruzzo sembra sgonfiarsi. Nell'inchiesta, che ha visto recapitare 24 avvisi di garanzia a gran parte della ex giunta regionale e a mezzo consiglio, la Procura di Pescara ha richiesto l'archiviazione per ben 15 indagati. Inoltre, per altri 7 era già stato disposto lo stralcio da parte della procura abruzzese, a causa della competenza territoriale.

L'inchiesta scattò nel gennaio dello scorso anno, con le accuse per gli indagati di truffa aggravata, peculato e falso ideologico, riguardanti rimborsi per una cifra totale che si aggirava attorno agli 80mila euro. La vicenda fece molto scalpore, anche perché l'inchiesta scattò all'inizio della campagna elettorale per la presidenza della Regione Abruzzo, che incoronò successivamente Luciano D'Alfonso.

Il rinvio a giudizio, ad opera dei pm Giampiero Di Florio e Giuseppe Belelli, è stato chiesto solo per tre dei 24 indagati iniziali: Mauro Di Dalmazio (all'epoca assessore al Turismo), Gianfranco Giuliante (ex assessore alla Protezione civile) e Angelo Di Paolo (all'epoca assessore ai Lavori pubblici). Per tutti l'accusa è di peculato, mentre a Di Dalmazio viene contestato anche il reato di truffa.

Per i pubblici ministeri gli indagati avrebbero compiuti missioni, pernottando in alberghi a cinque stelle, e utilizzando i soldi pubblici per ragioni personali, senza poi rendicontare alla struttura regionale.

I quindici ex assessori e consiglieri regionali per cui è stata chiesta l'archiviazione sono Lanfranco Venturoni, Carlo Costantini, Federica Carpineta, Emilio Nasuti, Alessandra Petri, Franco Caramanico, Riccardo Chiavaroli, Cesare D'Alessandro, Giorgio De Matteis, Antonio Prospero, Lorenzo Sospiri, Nicoletta Verì, Giuseppe Tagliante, Luciano Terra e Nicola Argirò.  Alla maggior parte di loro vengono contestate cifre tra i 10 e gli 80 euro. Per la loro definitiva archiviazione deciderà il gip.

Sette indagati, invece, sono passati per competenza territoriale ad altre procure. La procura di Roma vaglierà i casi dell'ex governatore Gianni Chiodi, del suo vice Alfredo Castiglione, e degli ex assessori Luigi De Fanis, Carlo Masci e Paolo Gatti. Stralciate le posizioni anche di altri due indagati: Nazario Pagano (procura di Rimini) e Mauro Febbo (Verona). (m. fo.)

Ultima modifica il Sabato, 17 Gennaio 2015 15:38

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