Nell'ambito della nota inchiesta Rimborsopoli d'Abruzzo, l'ex assessore regionale Gianfranco Giuliante è stato assolto dal Tribunale di Livorno, a seguito di opportuna richiesta di giudizio abbreviato condizionato, dall'accusa di peculato perchè "il fatto non sussiste". All'assessore - assistito nel processo dagli avvocati Luigi Di Massa e Andrea Liberatore - era contestato l'utilizzo improprio della carta di credito della Regione.
Lo scorso ottobre, il gup Gianluca Sarandrea, su richiesta del pm Gennaro Varone, aveva dichiarato l'incompetenza territoriale del Tribunale di Pescara per i fatti contestati a Giuliante.
L'inchiesta in questione è del gennaio 2014, quando la Procura della Repubblica di Pescara aveva emesso ben 25 informazioni di garanzia nei confronti nei confronti del presidente della Giunta, Gianni Chiodi, di quello del Consiglio, Nazario Pagano e di altre 23 persone, tra assessori e consiglieri. I reati contestati erano truffa aggravata nei confronti della Regione Abruzzo, peculato e falso ideologico.
Nei mesi scorsi, su decisione del gip di Pescara, Nicola Colantonio, erano state archiviate le posizioni di 15 persone, tra ex assessori e consiglieri: Lanfranco Venturoni, Carlo Costantini, Federica Carpineta, Giorgio De Matteis, Cesare D’Alessandro, Riccardo Chiavaroli, Franco Caramanico, Nicola Argirò, Emilio Nasuti, Alessandra Petri, Antonio Prospero, Lorenzo Sospiri, Giuseppe Tagliente, Luciano Terra e Nicoletta Verì.
Erano state stralciate invece le posizioni dell'ex presidente Gianni Chiodi, di Nazario Pagano, oltre che di Alfredo Castiglione, Paolo Gatti, Mauro Febbo e Carlo Masci per competenza territoriale, passando alle procure di Roma, Verona e Rimini. Anche l'ex assessore alla Cultura della Regione Abruzzo, Luigi De Fanis, giudicato per competenza a Roma, era stato assolto dal giudice per l'udienza preliminare Alessandro Arturi.