Venerdì, 23 Gennaio 2015 16:01

L'Aquila capoluogo, il centrodestra dà battaglia: "Legge non emendabile"

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Centrodestra scatenato contro la proposta di legge di "L'Aquila capoluogo" presentata dal Consigliere regionale aquilano Pierpaolo Pietrucci e dal Governatore Luciano D'Alfonso.

Una legge definita un "pasticciaccio", "non emendabile" bensì "tutta da riscrivere" perché, sostanzialmente, "è una scatola vuota", "uno spot del Pd" che "prende per i fondelli L'Aquila" all'interno di "una regia politica che si muove contro L'Aquila" per rafforzare invece il ruolo dell'area metropolitana di Pescara all'interno della futura Macroregione adriatica.

Insomma "una sòla" di cui Pietrucci non si sarebbe reso contro, "altrimenti avrebbe preso parte ad una congiura" affermano da destra.

E' quanto sostenuto - solleticando un po' l'"orgoglio aquilano" e la memoria del '71 - in una conferenza stampa piuttosto affollata dai consiglieri comunali d'opposizione Giorgio De Matteis, Emanuele Imprudente, Luigi D'Eramo, Daniele Ferella e Vito Colonna insieme all'assessora provinciale Ersilia Lancia, al consigliere provinciale, capogruppo di Forza Italia, Gianluca Alfonsi e il segretario provinciale forzista Alfonso Magliocco.

I presenti hanno annunciato che non prenderanno parte alla seduta con i capogruppo, fissata per oggi, dal consigliere Pietrucci per discutere la legge, e rilanciano: "Vogliamo che D'Alfonso venga nel Consiglio comunale speciale da noi richiesto, e convocato coraggiosamente dal Presidente Benedetti, per rispondere ai nostri dubbi dato che Pietrucci non ci è riuscito".

La coalizioni di consiglieri ed assessori comunali e provinciali contesta la legge sia nel merito che nel metodo: il passaggio del testo che più non va giù a De Matteis e colleghi è contenuto nella relazione introduttiva della legge: "Si intende innescare un processo che nel lungo periodo porti la città dell'Aquila ad essere il polo amministrativo istituzionale della Regione, anche mediante l'attribuzione, da realizzarsi con successive leggi regionali, al Comune dell'Aquila di funzioni amministrative in materie di competenza legislativa regionale".

"Si può leggere dunque - affonda De Matteis - che attualmente L'Aquila non è il capoluogo di Regione come invece da Statuto". Non solo, per l'opposizione le 700mila euro di finanziamento provenienti dai bolli auto sono "tuttalpiù adatti per fare una rotatoria" mentre nel testo non si fa riferimento ad "investimenti sulle infrastrutture" o alla creazione nel capoluogo di un "distretto per il reperimento di Fondi Europei".

Sul piano del metodo invece il centrodestra accusa Pietrucci e D'Alfonso di aver scavalcato il consiglio comunale, la provincia ed i sindaci. Non solo. La legge, che tra le altre cose istituisce una Conferenza per la città Capoluogo, subordinerebbe secondo l'opposizione lo stesso sindaco dell'Aquila rispetto al Presidente della Regione. Contestata anche la divisione in ambiti territoriali, bollata come "arbitraria".

Nella polveriera del centrodestra non poteva mancare però un fronte interno. E' polemica dunque contro l'ex candidato sindaco di Forza Italia Pierluigi Properzi, che in settimana non ha firmato la richiesta del Consiglio straordinario ed ha esposto pubblicamente una posizione diversa verso la presentazione della legge, definendola sì "da migliorare" ma come qualcosa che "se non altro ha smosso le acque". "Molti dei critici di oggi - ha aggiunto il consigliere - pur avendone potenzialità istituzionali non lo hanno fatto o non hanno saputo farlo".

"Invito il collega Properzi - ha asserito il consigliere di Prospettiva 2022 Luigi D'Eramo - a parlare di meno quando si riferisce alla nostra parte politica, cercando di far passare un messaggio che qui si fa solo polemica. Chiarisse meglio invece il suo ruolo politico nella costruzione dell'"Urban center".

Da notare anche altre assenze politicamente rilevanti. Oltre a Properzi non hanno preso parte alla conferenza stampa neanche il consigliere di Forza Italia Guido Liris, che contende a De Matteis il ruolo di leader dell'opposizione, Alessandro Piccinini del Nuovo centrodestra e Raffaele Daniele (Udc).

Su 'L'Aquila capoluogo' Liris si è comunque pronunciato criticamente annunciando che "Forza Italia metterà giù un nuovo testo da condividere prima con i portatori di interesse e poi nella sede del consesso regionale".

Tuttavia il capo gruppo di Forza Italia annuncia a NewsTown che lui invece parteciperà alla riunione dei capigruppo indetta da Pietrucci: "Io ci andrò perché reputo che in politica quando manchi possano succedere eventi politico-amministrativi che ti possono tornare contro. Gli assenti, come noto, hanno sempre torto. Tuttavia è evidente che andrò lì a manifestare pubblicamente il mio dissenso rispetto ai contenuti della legge e alle modalità con cui è stata presentata. Dirò anche - conclude Liris - che i capigruppo del Comune dell'Aquila si sarebbero dovuti convocare nella loro sede naturale in Comune e non in Regione" .

Ma il fronte su L'Aquila capoluogo sembrerebbe fragile anche a sinistra: A destra - sono pronti a giurarlo - sarebbero in molti a mordersi la lingua nel centrosinistra, non soddisfatti dalla proposta di legge. Delle assenze si sono fatte notare anche da questa parte: il vice presidente della Regione, l'aquilano Giovanni Lolli, non era presente alla presentazione della legge, nella quale il Sindaco dell'Aquila Massimo Cialente ha speso ben poche parole.

Su tutto poi incombe il disegno di legge che prevede la riduzione delle regioni da 20 a 12 e in cui L'Aquila sarebbe inclusa nella Macroregione adriatica. Una Regione in cui l'area appenninica, per definizione, non potrebbe che giocare un ruolo marginale rispetto al corridoio adriatico.

"L'Aquila capoluogo" insomma, ma di quale Regione? 

Ultima modifica il Sabato, 24 Gennaio 2015 10:57

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