Dall'Aquila Città Capoluogo all'Aquila Città Capitale.
Il gruppo di Forza Italia presente in consiglio regionale (in collaborazione con i gruppi consiliari di FI del Comune e della Provincia) boccia il disegno di legge di Pierpaolo Pietrucci e Luciano D'Alfonso e rilancia con una controproposta basata sull'idea dell''Aquila capitale della futuribile "Macroregione Mediana", la macroarea che dovrebbe sorgere come una sorta di regione cuscinetto tra i due corridoi costieri - tirrenico e adriatico - sviluppandosi sull'asse L'Aquila-Carsoli-Avezzano-Sulmona.
La proposta di legge, per la verità, è stata illustrata solo nelle sue linee generali, mancando ancora di un articolato e di un testo vero e proprio.
Il nucleo centrale della bozza, comunque, oltre a ruotare intorno al concetto della "macroregione mediana", prevede la costituzione di una cabina di regia simile a quella immaginata da Pietrucci (la Conferenza per la città Capoluogo, di cui faranno parte il sindaco dell'Aquila, il presidente della Regione Abruzzo e uno sindaco scelto ogni due anni fra i primi cittadini del sistema territoriale dell'Aquila) ma più partecipata e aperta al territorio, composta da una Conferenza dei sindaci, un comitato di coordinamento interistituzionale (formato dal presidente della Regione, da quello della Provincia, dal sindaco dell'Aquila e da cinque sindaci espressi dalla Conferenza) e un'Associazione dei portatori di interesse.
"Una struttura allargata che però costerà molto meno e funzionerà molto meglio rispetto a quella presente nel testo di Pietrucci" promettono Guido Liris e Emilio Iampieri (vicecapogruppo azzurro in consiglio regionale), anche se quello delle coperture finanziarie è un altro punto su cui la bozza illustrata questa mattina è ancora reticente. I soldi dovrebbero arrivare dalla rimodulazione di alcuni capitoli del bilancio regionale, dai fondi europei (per i quali verrà creato un ufficio ad ohc) e da non meglio specificate "nuove forme di finanziamento".
"Noi non facciamo gli imbonitori né gettiamo fumo negli occhi come fa D'Alfonso" ha detto Nazario Pagano, ex presidente del consiglio regionale e attualmente numero uno di Forza Italia Abruzzo. "La proposta di legge sull'Aquila Capoluogo presentata dal centrosinistra non fa minimamente i conti con alcuni processi in corso, come la riforma delle Regioni che approderà in parlamento nei prossimi mesi. Il nostro invece è un progetto di legge concreto, maturo, serio e pragmatico".
"Questa è la proposta di legge che Forza Italia presenta unitariamente, tra noi non ci sono divisioni" ha tenuto a ribadire Iampieri rispondendo alle domande dei cronisti che gli chiedevano conto delle divisioni interne al centrodestra, con il capogruppo di FI Lorenzo Sospiri (assente alla conferenza stampa) dato in rotta con il resto del partito e in avvicinamento a Giorgio De Matteis.
All'affollatissima conferenza stampa - oltre a Liris, Iampieri e Pagano, c'erano anche il consigliere regionale Mauro Febbo, gli assessori provinciali Roberto Tinari e Ersilia Lancia, i consiglieri provinciali Paolo Federico e Armando Floris, il consigliere comunale Pierluigi Properzi - hanno partecipato anche Romeo e Luca Ricciuti, quest'ultimo ex consigliere regionale azzurro non riconfermato alle ultime elezioni.
Romeo Ricciuti ha ricordato di quando, nel 1971, da consigliere regionale della Democrazia cistiana, fu costretto, per questioni di sicurezza, a lasciare la propria abitazione nei giorni dei moti di strada per la scelta del capoluogo di Regione, lui che si era sempre battuto per L'Aquila: "Il titolo di capoluogo non può essere un cavalierato" ha detto Ricciuti senior, ribadendo come il futuro dell'Aquila è strettamente legato alla costruzione di nuove infrastrutture e al potenziamento di quelle già esistenti in un quadro di collegamenti veloci con altre Regioni.
Luca Ricciuti, invece, con un intervento piuttosto tranchant, ha voluto spostare il focus della discussione dalla legge regionale sull'Aquila Capoluogo al sistema di finanziamento della ricostruzione: "I baiocchi per finanziare le sagre di paese non mi interessano. Il consiglio regionale deve votare al più presto una risoluzione che impegni il presidente della Regione a chiedere, in sede di conferenza Stato-Regioni, il ripristino del meccanismo di finanziamento della Cassa deposititi e prestiti, che ha funzionato benissimo prima di venire stoppato dai disastri combinati dall'ex ministro Barca e dal Governo Letta".