Martedì, 11 Giugno 2013 00:32

Amministrative: vince ovunque il centrosinistra. Astensione record

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Il risultato è inequivocabile e non ammette repliche. Se è vero che il dato dell’astensione è davvero preoccupante, si attesta sul 48,51% che significa ben 11 punti in meno rispetto al primo turno e un crollo rispetto al 77,2% del 2008, è altrettanto vero che il centrosinistra ha vinto le amministrative. Ed è un successo politico.

Sedici sindaci a zero nei comuni capoluogo. Nei 75 comuni superiori non capoluogo, il centrodestra ha perso 27 amministrazioni passando da 41 a 14, mentre il centrosinistra ne ha guadagnate 14 e le liste civiche 12. Il Movimento 5 Stelle conquista Pomezia e Assemini, in provincia di Cagliari, pur restando ben al di sotto dei risultati conquistati alle recenti politiche.

Insomma, è d’obbligo per tutti i partiti una riflessione sulla disaffezione degli elettori, così come non si può non tenere in considerazione che i ballottaggi hanno confermato, senza possibilità d’equivoco, che il Partito Democratico quando guarda a sinistra ha ancora qualcosa da offrire al paese.

Il risultato più importante è, ovviamente, quello che arriva dalla Capitale. Dopo cinque anni di governo Alemanno, Roma ha scelto a larga maggioranza Ignazio Marino capace di conquistare il 63.9% e di incrementare il suo risultato di 151mila voti rispetto al primo turno. Il sindaco uscente ha ottenuto solo diecimila voti in più. Una sconfitta davvero pesante se si guarda ai dati del 2008: rispetto a quelle elezioni, Alemanno ha perso oltre la metà dei voti. Il candidato del Pd, al contrario, arriva più o meno agli stessi livelli (in termini di numeri assoluti) di Francesco Rutelli che mise insieme circa dodicimila voti in più ma in uno scenario ben diverso, con un'affluenza del 63% e quasi un milione e mezzo di elettori contro il 44,93% di oggi, pari a 1milione e 40mila elettori scarsi.

Altri risultati di rilievo il centrosinistra li ha ottenuti a Brescia, dove Emilio Del Buono ha vinto con il 56,5%, e a Treviso dove si chiude l’era Gentilini: il sindaco sceriffo è stato battuto da Giovanni Manildo, che ha ottenuto il 55,5% delle preferenze.

Verdetto atteso era quello di Siena, dopo lo scandalo Monte dei Paschi: anche nella cittadina toscana si è imposto il centrosinistra, pur rischiando parecchio. Bruno Valentini ha ottenuto 12.076 voti (52%), il suo avversario Eugenio Neri gli è arrivato a meno di milla voti di distanza (11.146).

Una delle scoppole più pesanti per il centrodestra arriva da Imperia: Carlo Capacci ha ottenuto il 76,14%. A pesare, senza dubbio, lo scandalo mazzette per il porticciolo turistico che ha visto implicato Claudio Scajola. Il centrosinistra vince anche ad Ancona, con Valeria Mancinelli, Avellino, con Paolo Foti, e Viterbo, con Leonardo Michelini.

Affermazione importante del centrosinistra anche a Sulmona: Giuseppe Ranalli ha sconfitto Luigi La Civita con il 65% delle preferenze. Impressionante l'astensionismo: ha votato il 44,78% degli aventi diritto, il dato più basso di sempre. Giusto tenerne conto in vista delle prossime elezioni regionali.

La notizia, però, è che il centrosinistra sta vincendo anche in Sicilia. L’isola non è più la roccaforte del Pdl. A Catania, Enzo Bianco ha vinto addirittura al primo turno con il 50,64% di preferenze. Il sindaco uscente, Stancanelli, non è andato oltre il 36%. A Messina, qui lo scrutinio è ancora parziale, il candidato del centrosinistra Felice Calabrò raccoglie più del 50%. Si andrà al ballottaggio a Ragusa, se la giocheranno Cosentini del Pd e Piccitto del M5S, e a Siracusa, in corsa Garozzo per il centrosinistra e Reale sostenuto da una lista di ribelli del Pdl.

 

Ultima modifica il Martedì, 11 Giugno 2013 11:33

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