Giovedì, 12 Marzo 2015 15:46

Abruzzo, 'punti nascita': pronta un'altra risoluzione da discutere nel prossimo Consiglio

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Continua a far discutere il voto del Consiglio regionale che, nella seduta di martedì 10 marzo, ha respinto - con 12 voti a favore e 14 contrari - una risoluzione presentata dall'opposizione nella quale si chiedeva al presidente della Giunta nonché commissario ad acta della sanità Luciano D'Alfonso di sospendere gli effetti del decreto dell’11 febbraio scorso, che dispone la chiusura dei punti nascita di Sulmona, Atri, Penne e Ortona.

A nulla sono valsi gli appelli lanciati nei mesi scorsi dai sindaci, dai cittadini e dalle comunità locali. L'assise ha bocciato la proposta: "Niente deroghe, siamo inadempienti" ha sottolineato l'assessore Silvio Paolucci, che ha difeso la ratio del provvedimento (chiudere i reparti di maternità che non rispettano determinati parametri, in primis quello del numero annuale di parti: tra i 500 e i mille) spiegando che la scelta dei presidi da tagliare è stata fatta avvalendosi della consulenza di una commissione di esperti medici.

Il voto ha scatenato polemiche e malumori e rischia di incrinare i rapporti di forza in seno alle forze politiche che compongono l'assise. Infatti, hanno votato con l'opposizione anche tre consiglieri di maggioranza: Andrea Gerosolimo e Mario Olivieri di Abruzzo Civico (il primo proveniente da Sulmona, il secondo da Vasto), oltre a Luciano Monticelli del Partito democratico (originario di Silvi Marina).

"Sono orgoglioso e fiero di aver votato in difesa del punto nascite di Sulmona, unitamente al mio collega di gruppo, Mario Olivieri, ed al consigliere del PD Luciano Monticelli. Quando ci sono problemi che investono un intero territorio non si può rispondere alle logiche di partito o di appartenenza", ha sottolineato Andrea Gerosolimo. Che non ha nascosto la difficile posizione in cui si è trovato martedì: "Mi sono trovato nella difficile posizione di chi è in maggioranza e allo stesso tempo rappresenta le esigenze di un territorio. La nostra è una Regione che viaggia ad una doppia velocità, quella della costa e quella delle aree interne. Credo che compito del Governo regionale debba essere quello di rimuovere queste differenze e permettere che il centro Abruzzo viaggi alla stessa velocità della costa. Questo non può prescindere dal mantenimento di servizi sanitari essenziali. Ci sono realtà, come la nostra, che hanno il sacrosanto diritto di mantenere il punto nascite".

Gerosolimo non ha mancato un affondo ai suoi colleghi di maggioranza. "Esprimo profondo rammarico per la posizione di quei consiglieri regionali del centro Abruzzo che hanno espresso un voto contrario alla risoluzione. In particolare a Di Pangrazio e Pietrucci dico che non serve dichiararsi solo a parole in difesa del centro Abruzzo ma bisogna avere il coraggio di compiere scelte in favore di questo territorio. Loro, ieri, non hanno avuto il coraggio di fare una scelta in favore del punto nascite di Sulmona".

Una crepa, nella maggioranza che sostiene la giunta D'Alfonso. Con le tre defezioni dei consiglieri di centrosinistra, infatti, se l'opposizione fosse stata compatta il provvedimento sarebbe stato approvato. Il punto è che, al momento del voto, non erano presenti in aula Giorgio D'Ignazio (Ncd) - che ha avuto un malore ed è dovuto andare in ospedale - Mauro Di Dalmazio (Forza Italia) e soprattutto i due Cinque Stelle Sara Marcozzi e Leandro Bracco. Ma se la Marcozzi era assente già dalla mattina, l'assenza di Bracco ha fatto molto rumore. Il consigliere grillino era uno dei firmatari della risoluzione e il voto sui punti nascita è arrivato in serata, dopo che, al mattino, lo stesso Bracco aveva ricevuto da D'Alfonso la delega sulla Cultura. Con la conseguente sospensione dal gruppo consiliare pentastellato.

Insomma, la vicenda è destinata a fare ancora discutere. Intanto, l'assessore Mario Mazzocca e i consiglieri di centrosinistra Pietrucci, Mariani, Di Nicola, Paolini, Monticelli e Berardinetti, hanno annunciato di essere al lavoro su una risoluzione da presentare nel prossimo Consiglio regionale, fissato per lunedì 16 marzo, i cui contenuti saranno peraltro discussi ed elaborati in una riunione di maggioranza convocata con urgenza per la giornata di sabato 14 marzo.

"Una vicenda così complessa e delicata - si legge in una nota - ha bisogno di una riflessione particolarmente accurata che i firmatari della risoluzione porteranno all’attenzione dell’aula consiliare a partire dalle esigenze dei Sindaci e dei territori, rimanendo fuori da inutili e dannose strumentalizzazioni e in ottemperanza alle nuove linee di piano sanitario che vogliono una Sanità sempre più aderente alle domande e alle necessità dei territori".

 

Ultima modifica il Giovedì, 12 Marzo 2015 16:05

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