Mercoledì, 11 Marzo 2015 10:40

Punti nascita, confermata chiusura. Assenze nell'opposizione al momento del voto, scoppia il caso Bracco

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A nulla sono valsi gli appelli lanciati nei mesi scorsi dai sindaci, dai cittadini e dalle comunità locali.

Ieri il Consiglio regionale ha respinto, con 12 voti a favore e 14 contrari, una risoluzione presentata dall'opposizione sui “punti nascita”, nella quale si chiedeva al presidente della Giunta nonché commissario ad acta della sanità Luciano D'Alfonso, di sospendere gli effetti del decreto dell’11 febbraio scorso, che dispone la chiusura dei punti nascita di Sulmona, Atri, Penne e Ortona.

Nessuna marcia indietro, il Tavolo di monitoraggio sulla Salute, ha ricordato Silvio Paolucci, non fa sconti alla sanità abruzzese: "Niente deroghe, siamo inadempienti" ha tagliato corto l'assessore, che ha difeso la ratio del provvedimento (chiudere i reparti di maternità che non rispettano determinati parametri, in primis quello del numero annuale di parti: tra i 500 e i mille) spiegando che la scelta dei presidi da tagliare è stata fatta avvalendosi della consulenza di una commissione di esperti medici.

Ma, al di là degli aspetti tecnici, il voto di ieri ha anche un significato politico e probabilmente indurrà sia la maggioranza che l'opposizione a fare qualche riflessione.

La risoluzione presentata dall'opposizione è stata bocciata per un soffio: 14 no contro 12 sì. Hanno votato con l'opposizione anche tre consiglieri di maggioranza: Andrea Gerosolimo e Mario Olivieri di Abruzzo Civico (il primo proveniente da Sulmona il secondo da Vasto); e Luciano Monticelli del Partito democratico (originario di Silvi Marina).

Con queste tre defezioni, se l'opposizione fosse stata compatta il provvedimento sarebbe stato approvato. Il punto è che, al momento del voto, non erano presenti in aula Giorgio D'Ignazio (Ncd)- che ha avuto un malore ed è dovuto andare in ospedale - Mauro Di Dalmazio (Forza Italia) e soprattutto i due Cinque Stelle Sara Marcozzi e Leandro Bracco. Ma se la Marcozzi era assente già dalla mattina, l'assenza di Bracco fa un certo rumore. Il consigliere grillino era uno dei firmatari della risoluzione e il voto sui punti nascita è arrivato in serata, dopo che, al mattino, lo stesso Bracco aveva ricevuto da D'Alfonso la delega sulla Cultura. Un affidamento che ha scatenato il caos nelle fila dei pentastellati.

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