"Dopo l'accoglimento della richiesta del consigliere di Sel Giustino Masciocco di ieri in Commissione Territorio, il Partito Democratico non può che rilevare la forte contraddizione tra l'atteggiamento di una variegata compagine consiliare, di cui fanno parte gli esponenti cosiddetti civici, che prima si batte e ottiene la seduta straordinaria del Consiglio comunale rivendicando la possibilità di contribuire alla stesura della legge sulla ricostruzione e poi, ieri, decide di rimandare la discussione a quando la bozza verrà depositata in Parlamento". Sono le parole del capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, Stefano Palumbo, che attacca il collega di maggioranza Giustino Masciocco (Sel), che aveva chiesto il rinvio della commissione consiliare per discutere della Legge sulla ricostruzione.
"Se l'intendimento è questo, qual è stato lo scopo di convocare quel consiglio comunale se non, viene da pensare, mettere in piedi un palcoscenico e dare la stura alle polemiche in pubblico? - attacca Palumbo - e, soprattutto, che credibilità e buona fede possono rivendicare quelli che criticano il Pd imputandogli la presunta gestione in solitaria della ricostruzione se poi mettono da parte l'opportunità di incidere nel vivo e in tempo utile nel processo? Per non parlare dell'atteggiamento velleitario di Forza Italia, che annuncia una proposta di legge autonoma da affidare ai propri parlamentari, gli stessi che hanno snobbato il confronto all'Aquila con la referente del governo".
Il Pd si è astenuto sulla proposta di Masciocco, ritenendo che spettasse agli altri partiti assumersi la responsabilità di privare il Consiglio della possibilità di esprimersi e influire sulla legge: "Noi continuiamo a lavorare nelle sedi istituzionali e di governo per la rinascita fisica, economica e sociale dell'Aquila e delle sue frazioni", conclude il capogruppo del Pd.
Attraverso una nota, venerdì pomeriggio Masciocco aveva annunciato di aver rinviato la seduta della commissione: "Ho ritenuto opportuno, durante la riunione odierna della Commissione Gestione del Territorio e della conferenza dei capigruppo, convocate congiuntamente per la discussione sulla legge per la ricostruzione, presentare una pregiudiziale volta al rinvio della seduta".
"Ritengo, infatti, che quello in Consiglio comunale, attraverso i suoi organismi, non debba essere un passaggio solo formale. Oggi, invece, saremmo andati a discutere di una bozza che non sappiamo se e come verrà recepita. Vi sono ancora troppe questioni aperte, rispetto alle quali va fatta chiarezza. Ne cito due per tutte: il problema del personale precario e quello della gestione dei fondi per lo sviluppo. Ritengo, pertanto, che prima si debbano sciogliere questi e altri nodi fondamentali. Quando saranno state fatte delle scelte, quando avremo un testo ufficiale, da parte del Governo o dei parlamentari di riferimento, avrà senso e concretezza l'apporto del Consiglio, in termini di discussione e di proposte".