"Avremmo fatto volentieri a meno di convocare questa conferenza stampa, avremmo voluto evitare di rispondere agli 'inutilacci' che, in questi anni tanto difficili per la città, mai hanno dato una mano all'amministrazione. Anche perché, oltre la galleria di San Rocco non li conosce nessuno. Intendiamo, però, tranquillizzare i cittadini aquilani: i soldi per la ricostruzione ci sono. Anzi, avvertiamo le imprese: si tengano pronte perché, di qui a pochi mesi, partiranno molti cantieri. Non appena la Corte dei Conti darà la bollinatura alle delibere Cipe, verrà pubblicato l'undicesimo elenco e stiamo già lavorando per istruire il dodicesimo".
Parole del sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente. Che ha risposto così all'affondo del centrodestra cittadino che, ieri, ha voluto denunciare l'impasse nella erogazione dei fondi per la ricostruzione. Accanto al primo cittadino, la senatrice Stefania Pezzopane, l'assessore Pietro Di Stefano e il vice presidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli.
"I soldi ci sono", ha ribadito Di Stefano. "Le affermazioni dei consiglieri di centrodestra sono bugie colossali. La delibera Cipe numero 22, del febbraio scorso, è in fase di bollinatura alla Corte dei Conti e assegna somme stanziate con la legge di Stabilità 190 del 2014, la finanziaria 2015. Abbiamo 480milioni, 190 per il 2015 e 291 per il 2016, subito disponibili. Inoltre, ci sono ulteriori 380milioni: 210 dallo 'Sblocca Italia' e altri 110 assegnati a L'Aquila per lo scarso tiraggio della ricostruzione nei comuni del cratere".
A far di conto, si tratta di 802milioni di nuovi stanziamenti: "Con il pregresso ancora da impegnare, arriviamo a oltre 900milioni per il 2015, per un giro cassa che supera il miliardo. Una cifra enorme". Si attende soltando la bollinatura della Corte dei Conti, insomma. "Che dovrebbe arrivare in 60-90 giorni - ha sottolineato Cialente - e il conto alla rovescia è già partito".
All'amministrazione, però, interessa il titolo giuridico per poter pubblicare l'undicesimo elenco, "entro i primi di giugno", la promessa del primo cittadino.
"Con il decreto Emergenze del luglio 2013 - ha inteso sottolineare la senatrice Stefania Pezzopane - abbiamo inserito un emendamento che prevedeva un meccanismo di individuazione delle risorse spalmate su 6 anni e, così, apriva un capitolo. E' la tecnica contabile che ci ha permesso di usare in anticipo il miliardo e 200milioni spalmato. Ora, il governo Renzi ha rifinanziato il capitolo con ulteriori 5miliardi e 100milioni che utilizzeremo con le stesse modalità. E' folle pensare che - in tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo - l'esecutivo avrebbe dirottato subito, sul cratere, i 5miliardi. Si tratta di un nostro merito che non può essere argomento di polemica politica", ha ribadito Pezzopane.
Dunque, la senatrice democrat è tornata sulla discussa Legge per la ricostruzione attesa da quasi un anno. "Per spendere bene e presto le risorse, è necessario provvedere ad aggiustamenti per quel che riguarda la parte normativa. L'allora sottosegretario Giovanni Legnini, prima di ricevere il prestigioso incarico al Csm, aveva lavorato ad una bozza che è stata depositata in Consiglio dei ministri, con il parere positivo del Legislativo e della Ragioneria dello Stato. Il Consiglio dei ministri, però, non l'ha mai discussa: l'impasse che abbiamo vissuto nel rinnovo della governance della ricostruzione ha finito per stoppare anche l'iter della Legge. Con la nomina di Paola De Micheli - ha proseguito Pezzopane - abbiamo concordato la riapertura del dibattito intorno a quella bozza che, nel frattempo, era stata superata. Infatti, alcune questioni poste da Legnini non potevano aspettare e sono state inserite in Legge di stabilità, nel Milleproroghe e nel cosìdetto 'Sblocca cantieri'".
Una legge è sempre frutto di mediazione politica, ha ricordato Pezzopane. "E' un percorso fatto di proposte e confronti. In queste settimane, abbiamo ricevuto tantissime proposte di modifica al testo istruito da Giovanni Legnini, le ultime dalla Cgil. Sulla bozza ha lavorato il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, l'assessore alla ricostruzione Di Stefano, associazioni di categoria, stakeholders del territorio, persino semplici cittadini. Attendevamo, dunque, anche le proposte di modifica dei consiglieri comunali che, come gli altri, hanno ricevuto la bozza Legnini, l'unica che, se domani venisse portata in Parlamento, potrebbe essere subito approvata perché già analizzata dall'ufficio legislativo e dai tecnici della Ragioneria. Invece, abbiamo assistito ad una polemica davvero grottesca sulle bozze che girano in città, e che sono moltissime perché moltissime sono state le proposte di modifica che ho ricevuto. In borsa, io stessa ne ho 18 versioni diverse. I consiglieri avrebbero dovuto studiare per bene la bozza di legge e proporre modifiche che, con le altre, sarebbero state analizzate per arrivare alla versione definitiva che porteremo in Parlamento".
Al contrario si è assistito ad una "vergognosa" bagarre, per la quale "chiediamo ancora scusa alla sottosegretaria De Micheli", ha concluso il sindaco Cialente. "Purtroppo, credo che molti consiglieri - anche di maggioranza - non avessero neanche letto la bozza di legge".