Martedì, 19 Maggio 2015 02:40

60 Comuni e 400 imprenditori per il Distretto Turistico Gran Sasso

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Sarà il più grande distretto turistico italiano e il primo in assoluto a costituirsi in un'area montana.

Con la conferenza dei servizi (svoltasi ieri all'Auditorium del Parco, all'Aquila) che ne ha fissato confini e perimetrazione, è nato, di fatto, il Distretto turistico del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Ne faranno parte, per ora (le adesioni sono destinate ad aumentare) circa 400 tra imprese e aziende private (attraverso le due Dmc del Gran Sasso), il Parco nazionale, le amministrazioni separate dei beni di uso civico, una sessantina di Comuni sparsi su tre province (L'Aquila, Teramo e Pescara).

L'intesa finale, votata all'unanimità da tutti e 60 i sindaci dei Comuni che hanno aderito al progetto, è stata ratificata alla presenza di Onofrio Cutaia, direttore generale del Ministero dei beni culturali e del turismo, che ora dovrà trasmettere gli atti al ministero per il via libera finale. Una pura formalità, che, ha detto Cutaia a NewsTown, dovrebbe essere espletata nel giro di poche settimane. Era stato, del resto, lo stesso titolare del Mibact Dario Franceschini, nel novembre scorso, a tenere a battesimo la nascita dell'iniziativa.

Il distretto, spiega il vice presidente della Regione Giovanni Lolli, nasce per colmare un vuoto, quello di un'offerta turistica - legata al comprensorio del Gran Sasso - finalmente moderna, adeguata ai tempi e conforme alle specificità del territorio: "Con la costituzione del distretto" dice Lolli "il vecchio disegno che coltiviamo da tanti anni avrà finalmente gli strumenti giusti per attuarsi. Il distretto conterrà una serie di vantaggi fiscali e procedurali ma soprattutto costringerà tutti quelli che hanno aderito a lavorare insieme. Oggi il turista non si muove solo per consumare un prodotto ma per vivere un'esperienza. Non viene solo a sciare ma anche a cercare una gastronomia di livello, delle attività ricreative per i più piccoli, un'offerta culturale stimolante. Noi abbiamo queste potenzialità ma finora non le abbiamo espresse".

Come detto, quello del Gran Sasso sarà il primo distretto turistico montano d'Italia.

Fino all'anno scorso, infatti, i distretti turistici erano una prerogativa delle zone costiere. Una recente modifica della normativa ne ha reso possibile l'istituzione anche nelle aree interne.

Nati dal tentativo di applicare in ambito turistico il modello di integrazione tipico dei distretti industriali, i distretti turistici sono, a livello giuridico, soggetti misti, composti da enti pubblici e imprese private che collaborano per pubblicizzare e valorizzare un territorio e favorirne lo sviluppo.

Mediante l'adozione di contratti di rete e l'accesso a varie forme di agevolazione, tra cui sgravi fiscali, i distretti puntano a creare reti di relazioni nella consapevolezza che, per rilanciare un’offerta turistica che possa rispondere alle esigenze sia del mercato nazionale che di quello internazionale, sia necessario “fare sistema”.

Nel concreto, questo vuol dire mettere a disposizione servizi più efficienti e meglio organizzati; tutelare giuridicamente le imprese, rendendo più agevole la possibilità di ottenere accesso al credito, di investire e di intrattenere relazioni vantaggiose con le pubbliche amministrazioni.

Un altro valore aggiunto dei distretti, infatti, risiede nel loro essere zone a burocrazia zero, nelle quali sono messi a disposizione delle imprese sportelli unici di coordinamento delle attività delle agenzie fiscali e dell’Inps e di front-office per altri procedimenti di competenza delle amministrazioni statali.

Per quanto riguarda le risorse, il distretto potrà attingere da fondi Fas, fondi europei e fondi post-terremoto: "Sono già stati messi a disposizione 2,5 milioni di fondi Fas per il recupero e la digitalizzazione dei sentieri" spiega Lolli "In aggiunta, ci sono i finanziamenti per la pista ciclabile che partirà da Campotosto e arriverà fino alla Subequana, i 9 milioni di euro per il turismo e l'enogastronomia stanziati dopo il terremoto, i 300 milioni della delibera Cipe per le attività produttive".

A livello di organigramma, invece, il distretto si comporrà di un'assemblea generale e di un comitato ristretto formato da sette membri: Claudio Ucci (che svolgerà le funzioni di presidente), attuale coordinatore della Dmc Gran Sasso Laga; Alfonso D'Alfonso, della Dmc Gran Sasso d'Italia, L'Aquila e Terre Vestine; il sindaco di Castel del Monte, Luciano Mucciante, in rappresentanza dei sindaci dei Comuni; il presidente del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga Arturo Diaconale; il presidente dell'associazione Gran Sasso Anno Zero Federico Bologna; Rodolfo Ludovici, in rappresentanza delle amministrazioni dei beni separati di uso civico; e infine Massimo Moreni, imprenditore agricolo del pescarese.

Ultima modifica il Giovedì, 21 Maggio 2015 15:54

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