All'Aquila luglio è il mese dei processi, o almeno quelli che riguardano le decine di procedimenti giudiziari avviati nei confronti di attiviste e attivisti protagonisti negli anni scorsi delle proteste all'Aquila e a Roma. Sono infatti ben tre le udienze - per tre episodi differenti - che avranno luogo all'Aquila e a Roma tra il 1 luglio e il 26 dello stesso mese: sequestro delle carriole, manifestazione del 7 luglio 2010 a Roma e manifestazione alla rotonda della Guardia di Finanza di Coppito il 9 novembre 2010. Continua dunque la mano dura nei confronti di chi si è opposto - e continua a opporsi - ai tre governi che si sono succeduti dal 6 aprile 2009 in poi e alle scelte della politica che hanno portato, innegabilmente, a uno stallo della ricostruzione dopo quattro anni. Il 3e32 chiama a raccolta chiunque voglia essere solidale con i processati per la prima udienza di lunedì prossimo, quando presso il Tribunale di Bazzano si avvierà il rocambolesco "processo alle carriole". Ricordiamo tutti il famoso verbale di "sequestro di carriola in pessimo stato di conservazione", effettuato il giorno delle elezioni provinciali del 2010. Quella giornata fu solo l'ennesima di una serie di "domeniche delle carriole" partite con l'invasione della zona rossa nel febbraio dello stesso anno.
Riportiamo di seguito la nota di 3e32:
Dopo quattro anni a L'Aquila molte cose sembrano sempre ferme: la ricostruzione dei centri storici è immobile, le promesse della classe politica sono sempre le stesse, la mancanza di lavoro e la precarietà pure. C'è una cosa però che va avanti: i processi contro gli attivisti che in questi anni si sono spesi nelle proteste e nelle iniziative per una ricostruzione giusta.
Il 1 luglio prossimo ci sarà la prima udienza sul "sequestro di carriole". Ricordiamo tutti il ridicolo verbale di sequestro con cui furono prese in custodia le carriole di tre attivisti, colpevoli di voler rimuovere le macerie della loro città. Il 15 luglio si terrà invece a Roma la terza udienza del processo per la manifestazione a Roma del 7 luglio 2010, in cui ci furono due feriti per le manganellate della polizia e fu impedito di manifestare a settemila aquilani. Il 26 luglio l'estate rovente continuerà con la prima udienza del processo contro i manifestanti che organizzarono il presidio di protesta del 9 novembre 2010, quando Berlusconi venne a L'Aquila a premiare Bertolaso. Questa accusa è particolarmente grave perchè si parla anche di "violenza privata", per aver ostacolato il passaggio dell'auto dell'ex vice-commissario Cicchetti.
Passeremo un'estate al fresco delle aule di tribunale, in attesa delle prossime udienze autunnali, per CaseMatte, l'occupazione del Consiglio regionale e per l'entrata con le carriole a Piazza IX Martiri. Tutto ciò avviene mentre le cricche di sciacalli che hanno speculato sulla ricostruzione sono rimaste impunite e nell'assordante silenzio delle istituzioni locali che nulla di concreto hanno fatto o detto in difesa dei cittadini, che da attivisti o semplici manifestanti si ritrovano oggi imputati.
Per questo facciamo affidamento sulla solidarietà di tutti i cittadini che erano in piazza con noi e sono stati presenti a dare sostegno agli accusati durante le precedenti udienze, e ringraziamo il team di avvocati che ci assiste. Diamo appuntamento a tutti fuori al tribunale di Bazzano e a quello di Roma per le giornate delle udienze, e a lunedì 1 luglio alle ore 17.30 a CaseMatte per un incontro con i denunciati e gli avvocati, per organizzare insieme momenti di comunicazione e raccolta fondi per le spese legali per i prossimi processi.
E' inutile dire che questi processi non fermeranno la nostra battaglia per una ricostruzione partecipata, sostenibile e trasparente.