Sono giorni importanti, di incontri e colloqui: le forze politiche regionali stanno iniziando, infatti, a preparare la lunga campagna che porterà, alla fine dell’anno o, al massimo, nei primi mesi del 2014, alle elezioni regionali. E’ oramai quasi certo che se la giocheranno il governatore uscente, Gianni Chiodi, e Luciano D’Alfonso, assolto dall’accusa di aver preso tangenti per alcuni appalti pubblici, e da tempo al lavoro per costruire un movimento moderato di centro sinistra. Bisognerà capire se il Partito democratico deciderà di affidarsi, senza indugi, all’ex sindaco di Pescara o se sceglierà il candidato con le primarie. Ipotesi, quest’ultima, che al momento pare poco credibile. A giocare da terzo incomodo il Movimento 5 stelle che sceglierà sul web il candidato presidente. E chissà che non si trovi un accordo con Rifondazione comunista e l’Italia dei valori, ad oggi esclusi dal progetto D’Alfonso.
Al simposio di AgorAbruzzo, che si è svolto nel week-end a Caramanico Terme (Pescara), i partiti di centro destra hanno già aperto il confronto: c’era il presidente della giunta regionale, Gianni Chiodi, c’erano Filippo Piccone, coordinatore regionale del Pdl, Giulio Sottanelli di Scelta Civica, e Giorgio De Matteis dell’Udc.
"L'unica alleanza possibile e' quella con le forze politiche moderate che lavorano con entusiasmo e responsabilità sul territorio", ha detto Gianni Chiodi. "Noi - ha aggiunto - abbiamo amministrato la Regione con serietà, a differenza dei grandi narratori che in questo periodo vanno in giro o rispetto ai grandi demagoghi che hanno messo in ginocchio il nostro Paese. In vista delle prossime elezioni regionali, i cittadini dovranno scegliere tra due squadre che scenderanno in campo: la prima e' quella che ha risanato l'Abruzzo sia sotto l'aspetto finanziario che etico, la seconda e' quella che ha portato, invece, l'Abruzzo in fondo a tutte le classifiche".
"A mio avviso, un'alleanza tra moderati è necessaria per attuare il programma della buona politica", ha sottolineato Filippo Piccone. Poi, l’invito al presidente uscente: "Chiodi deve tenere conto di queste forze e con loro deve costruire la futura coalizione in vista delle regionali. Rispetto alle ultime politiche abbiamo recuperato sette punti e dinanzi a noi si prospetta un futuro roseo".
Più cauto Giorgio De Matteis: "le prossime elezioni rappresentano una grande occasione per i moderati. Incontrerò lunedi (oggi, ndr) Pierferdinando Casini per affrontare questo tema in vista della nascita del nuovo partito che dovrebbe venire alla luce nel prossimo congresso nazionale. Noi faremo la nostra parte, ma prima e' necessario selezionare una classe politica credibile".
Come dire, pronti all’alleanza che andrà costruita sui programmi, però, e non ideologicamente. Le acque, in casa dell’Unione di centro, non sono certo calme: il partito è uscito a pezzi dalle elezioni di febbraio, diviso tra la fazione che fa capo al vicepresidente del Consiglio regionale, pronto ad un accordo con il centrodestra nonostante i rapporti incrinati con il Pdl, e l’anima che fa riferimento al capogruppo in Emiciclo, Antonio Menna, che strizza l’occhio al progetto D’Alfonso. Qualcosa capiremo al momento del congresso nazionale dell’Udc.
Intanto, a Caramanico Terme, il ministro Quagliariello (Pdl) ha iniziato a ricucire i rapporti con il partito di Casini: ha voluto incontrare privatamente De Matteis che avrebbe posto la questione ricostruzione, ponendo l’accento sullo scarso impegno dell’esecutivo guidato da Letta e da Alfano. La ritrovata alleanza, naturalmente, sarebbe fondamentale per l’eventuale rielezione del presidente uscente.
Senza sottovalutare cosa deciderà di fare Scelta Civica: “il nostro peso sarà determinante alle prossime elezioni regionali e per questo intendiamo aprire un confronto con tutte le forze politiche responsabili in Abruzzo, sia quelle di centrodestra che quelle di centrosinistra, e a tutti i movimenti civici presenti in regione per decidere le alleanze che andranno a delinearsi sulla base di alcuni punti programmatici ben definiti, sarà questa la nostra discriminante nella scelta, è la modalità che riteniamo più corretta per il bene dei cittadini e nel rispetto dei nostri quasi 50mila elettori in Abruzzo”, ha chiarito Giulio Sottanelli, deputato abruzzese e responsabile di Scelta Civica.
Certo è che la presenza a Caramanico, qualcosa sembra già dirla: "l'alleanza dei moderati non deve essere soltanto di facciata, benché naturale, ma costruita nei contenuti e nelle persone. Il nostro movimento è in una fase di crescita, abbiamo da pochi giorni approvato il nuovo statuto a livello nazionale e il 13 luglio prossimo si terrà a Roma una grande convention dei quadri dirigenti di Scelta Civica per l’Italia. Il progetto è quello di costruire un grande partito riformista e liberale. Nel frattempo ci stiamo strutturando sul territorio: sono stati indicati l’avvocato Sergio Della Rocca come Coordinatore Regionale di Scelta Civica Abruzzo e Nicoletta Verì come Vice Coordinatore Regionale con delega all’organizzazione. A breve sarà nominato anche il Vice Coordinatore con delega agli enti locali insieme ai coordinatori provinciali e alle altre figure che andranno a comporre l’organigramma regionale. Siamo pronti, insomma, per contribuire ad attuare riforme strutturali in grado di ridurre la spesa pubblica e rilanciare gli investimenti. Gianni Chiodi - ha osservato Sottanelli - e' un valido interlocutore".
Più chiara la situazione nel centro sinistra, con Pd e Sel pronti a sostenere Luciano D’Alfonso. La battaglia si combatterà, piuttosto, intorno alla scelta dei candidati consiglieri, considerato tra l’altro che il numero di seggi sicuri si è ridotto e di molto. Nella provincia dell’Aquila, in particolare, c’è già la candidatura di Pierpaolo Pietrucci, capo di gabinetto del sindaco Massimo Cialente, consigliere provinciale di Futuro è lavoro, che ha chiesto al Partito Democratico elezioni primarie per i consiglieri "senza lacci e senza inutili e insensate restrizioni, garanzia di trasparenza e partecipazione”.
"La sfida delle regionali", ha scritto Pietrucci in una nota, "rappresenta una grande opportunità per la città dell’Aquila e per il centro sinistra. A quattro anni dal sisma, e alla luce delle complessità e delle problematiche legate alla ricostruzione, il rapporto con la Regione e la possibilità di avere un punto di riferimento in Consiglio regionale diventa essenziale per il nostro territorio. Il rischio è l’emarginazione rispetto ai processi decisionali, l’esclusione dai canali di finanziamento, la conferma dell’eterno svantaggio rispetto alla costa".
"Rispetto a questa esigenza in termini di rappresentanza - la sfida del consigliere provinciale - l’unico ostacolo è rappresentato dalla frammentazione e dalla delusione, inevitabile, dell’elettorato, nei confronti di scelte ‘calate dall’alto’ e non condivise".
Non è un mistero che Pietrucci dovrà vedersela con Pietro Di Stefano, assessore alla ricostruzione del comune dell’Aquila, e con Alfredo Moroni che, pare, stia raccogliendo intorno a sé l’anima socialista del centro sinistra. La sua candidatura è sostenuta dai giovani del Pd che, da tempo, chiedono aria nuova nel partito e che hanno già vinto una prima battaglia: la scelta di Emanuela Di Giovambattista come assessore alle politiche sociali. Il Consigliere provinciale ha già iniziato la campagna elettorale, scagliandosi contro Gianni Chiodi che, ha denunciato, "deve restituire al territorio aquilano e a quello teramano, che ne sono i legittimi beneficiari, i 76 milioni di euro, inizialmente destinati alla realizzazione del terzo tunnel del Gran Sasso, che il governatore, inopinatamente e senza alcuna consultazione preliminare con i quattro Presidenti delle Province, ha assegnato a opere come l’adeguamento di due gallerie a Ortona, sulla tratta Bologna-Bari, alla realizzazione del terzo binario tra le stazioni di Pescara Centrale e Pescara Porta Nuova e alle opere di ampliamento e adeguamento del Porto di Pescara".
"La scelta di Chiodi", ha incalzato Pietrucci, "appare insensata e iniqua, tanto più in quanto del tutto discrezionale. Non è la prima volta, del resto, che vengono servite queste polpette avvelenate al territorio aquilano. Ricordiamo tutti i 50 milioni dell’assicurazione dell’ospedale 'San Salvatore', per i danni del sisma, redistribuiti dalla Regione a copertura dei debiti del comparto sanitario, peraltro in evidente conflitto di interesse tra i ruoli, a lungo ricoperti simultaneamente da Gianni Chiodi, di governatore e di commissario alla Sanità".
Parole che hanno scatenato la reazione di Antonio Morgante, nome forte del governatore sulla provincia dell’Aquila. Il Capo segreteria del Presidente e vice sindaco di Magliano dei Marsi, su Facebook, ha replicato a Pietrucci che "parla e straparla. Si avvicinano le regionali. Ammucchia tre o quattro sciocchezze. Dai fantasmagorici 76 milioni del traforo (parecchio utile!), al refrain delle scuole (che anche il suo amico Barca ha confermato portandoli al CIPE), al progetto cantierabile della ss17 che di cantierabile ha solo la faccia tosta dello stesso Pietrucci, perché soprattutto gli amministratori di quelle parti sanno come stanno le cose. Pietrucci! Quello che, nella riunione con Chiodi sui fondi per la L'Aquila-Amatrice, dopo aver finto rassicurazione sul finanziamento della stessa perché da sempre voluta dalla sinistra, si è affrettato a chiamare i sindaci della ss17 per incitarli alla rivolta! Vecchia scuola. Degna dei suoi mentori aquilani. Se l'avvocato delle aree interne d'Abruzzo deve essere il Pierpaolo, preferisco perdere la causa".
La temperatura, insomma, si sta alzando. E parecchio. Con, ancora nell’ombra, l’ingombrante figura di Giovanni Lolli che si pensava potesse essere il candidato giusto per giocarsi la presidenza della Regione. L’ex deputato potrebbe, in caso di vittoria del centro sinistra, essere invece il vice di D’Alfonso. O magari sarà proprio lui il candidato di lusso che il Pd esprimerà a ruolo di consigliere per la provincia dell’Aquila. A meno che, oramai però pare opzione assai remota, il sottosegretario Giovanni Legnini decida di fare un passo indietro e lasciare il suo ruolo alla Camera. Nei giorni scorsi, i lavoratori aquilani del polo elettronico hanno inviato una lettera a Guglielmo Epifani per chiedergli proprio di "consentire l’ingresso nell’assise nazionale dell’ex deputato aquilano, primo dei non eletti".
Un invito che, facile immaginarlo, rinnoveranno giovedi 4 luglio quando il segretario nazionale del Pd sarà a L’Aquila, con tutto il gruppo dirigente del Pd regionale e locale, per iniziativa della senatrice Stefania Pezzopane. "Con il segretario Guglielmo Epifani - ha comunicato la senatrice - terremo una conferenza stampa a cui saranno invitati gli amministratori locali, le organizzazioni sindacali e le categorie produttive per fare il punto sulle necessarie ed ulteriori iniziative politiche ed istituzionali da mettere in campo per la ricostruzione dell' Aquila e di tutti i territori colpiti. La battaglia parlamentare condotta in Senato sul Decreto emergenze e l'individuazione del miliardo e 200 milioni per la ricostruzione, la deroga al patto di stabilità e gli altri importanti risultati ottenuti, sono per noi traguardi non scontati ma ancora insufficienti. Al governo nazionale e all'intero parlamento va dato uno scossone di consapevolezza della gravità della situazione".
Si parlerà, facile scommetterci, anche delle elezioni regionali. Potrebbe essere, anzi, l’avvio della campagna elettorale del centro sinistra.