Tasi più cara; aumenti delle rette di asili nido, trasporti e mense scolastiche per i redditi più alti; probabili ritocchi anche all' Imu.
Sarà un bilancio lacrime e sangue quello che la giunta comunale si appresta a approvare in settimana.
“E' tutto pronto, mancano solo i pareri dei revisori dei conti” ha detto il sindaco Massimo Cialente venerdì scorso nella conferenza stampa di presentazione del decreto legge Enti locali, che contiene la prima tranche delle nuove misure per la ricostruzione privata.
Nel provvedimento, approvato giovedì, il Governo ha stanziato, in favore del Comune dell'Aquila, 8,5 milioni di euro come contributo straordinario per via delle spese e degli oneri eccezionali connessi alla ricostruzione. Una cifra senza la quale – avevano detto a più riprese sia Cialente che l'assessore De Santis - non sarebbe stato possibile redigere il documento economico-finanziario.
Malgrado il trasferimento di questi soldi, il primo cittadino ha confermato che ci sarà comunque un aumento delle tariffe di alcuni servizi comunali, a cominciare dalla Tasi, la tassa sui servizi indivisibili (pulizia delle strade, illuminazione pubblica ecc.).
Con ogni probabilità l'aliquota verrà portata dal 2 al 2,5 per mille (quella massima). Il 16 giugno scadranno i termini per versare il primo acconto: qualora la giunta non dovesse giungere a una decisione, si pagherà con le aliquote del 2014 salvo poi procedere a eventuali conguagli in sede di saldo nel caso di variazioni successive, che dovranno essere pubblicate entro il 28 ottobre (la seconda rata si pagherà entro il 16 dicembre).
Poste Italiane ha fatto sapere che, in cinque suoi uffici dell'Aquila, saranno attivati degli sportelli di consulenza per il pagamento di Tasi, Tari e Imu.
E a proposito di Imu, sono previsti rincari anche per l'odiata tassa sulla casa, che però non si paga, com'è noto, sulle prime abitazioni, fatte salve alcune eccezioni (immobili di lusso, castelli ecc.). L'Aquila è una delle città italiane con le aliquote più basse, anche in questo caso il Comune opterà molto probabilmente per un ritocco verso l'alto.
Altri rincari sono previsti per le rette degli asili nido e i servizi mensa e trasporto scolastico. La giunta ha varato un nuovo piano tariffario che prevede aumenti per le famiglie più abbienti.
Per quanto riguarda gli asili nido, le nuove fasce tariffarie sono: 284,05 euro al mese per la fascia che va da 17.501 a 20mila euro (redditi Isee); 300 euro al mese per la fascia compresa tra 20mila a 25mila euro; 350 euro per i redditi da 25mila a 30mila e anche per quelli che superano i 30mila.
Pr i redditi più bassi, invece, il nuovo tariffario prevede 46,48 euro al mese per i redditi inferiori a 2500 euro; 164,88 fino a 14.500 euro con una scala progressiva; 174,82 euro oltre 15mila euro; 210,58 euro fino a 16mila euro; 225,8 fino a 17mila euro.
Per ciò che concerne, invece, i servizi mensa e trasporto scolastico, il blocchetto da 25 buoni pasto costerà 15 euro al mese per i redditi fino a 4mila euro; 30 euro fino a 6mila; 57 euro fino a 15mila; 62 euro fino a 25mila; 67 fino a 35mila; 72 per i redditi superiori a 35mila e i non residenti.
Saranno esenti dal pagamento del servizio i redditi che non superano i 2mila euro
Infine, per il trasporto scolastico, sono previsti 10 euro al mese per i redditi fino a 4mila euro; 15 euro fino a 6mila; 20 fino a 8mila; 25 oltre i 15mila euro; 30 euro fino a 25mila; 35 euro fino a 35mila; 40 per i redditi superiori. Esenti le famiglie con reddito Isee non superiore a 2mila euro.