Lunedì, 15 Giugno 2015 19:15

Ricostruzione scuole L'Aquila, per il Comune è la volta buona. Ma i lavori non partiranno prima del 2016

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La programmazione della ricostruzione degli edifici scolastici comunali è una tela di Penelope che l'amministrazione fa e disfa di continuo: ciò che viene deliberato di giorno viene distrutto nottetempo, con il risultato che la situazione delle scuole è ferma a sei anni fa. Non c'è ancora un edificio che sia stato ricostruito e non è stata indetta nemmeno una gara d'appalto.

Al momento, gli unici edifici scolastici dove si è avviata o conclusa la progettazione preliminare (ma solo quella) sono la scuola primaria di Arischia, la scuola primaria di Pettino “Mariele Ventre”, la scuola primaria di Coppito e la scuola d'infanzia di S. Sisto.

“Un ritardo” ha detto Cialente “imputabile al fatto che, per colpa soprattutto delle scelte sbagliate compiute da Chiodi, i soldi per le scuole ci sono stati trasferiti solo nel 2013. Inoltre paghiamo anche alcune decisioni dell'Usra che hanno rallentato gli iter di approvazione e una ricostruzione pubblica troppo lenta, per velocizzare la quale abbiamo deciso di affidare all'esterno gli incarichi di progettazione, visto che i nostri uffici non sono sufficientemente strutturati”.

Sia come sia, il sindaco Cialente e l'assessore con delega alla ricostruzione pubblica, Maurizio Capri, hanno presentato un nuovo piano di interventi che modifica in parte, rimodulandone anche gli importi, il cronoprogramma stabilito con precedenti deliberazioni.

I fondi che finanzieranno i lavori sono quelli del decreto stralcio 43 del 2013 (12 milioni) più altri 7 milioni, per un totale di 19,6 milioni (su 44 circa disponibili) così ripartiti:

- 8 milioni per il polo scolastico di Sassa;
- 5,2 milioni per la realizzazione di un unico polo scolastico che accorperà la scuola d'infanzia di Gignano, scuola primaria Torretta e la succursale di S. Elia;
- 3 milioni per le scuole primaria e dell'infanzia di S. Barbara con il riaccorpamento in un unico complesso della scuola d'infanzia di S. Sisto;
- 2,4 milioni per la scuola "Mariele Ventre" di Pettino (con accorpamento con la scuola dell'infanzia del Vetoio);
- 1 milione per la scuola primaria di Bagno.

In programmazione, poi, ci sono altri interventi per la scuola dell'infanzia e primaria di Pianola (2 milione 115mila), per la ricostruzione della scuola media dio Paganica (4 milioni e 270mila euro) e per la scuola dell'infanzia di Roio Colle (350mila).

La nuova pianificazione, si diceva, nasce dalla rimodulazione di interventi già previsti. Fino a qualche mese fa, ad esempio, tra gli interventi prioritari era stato inserito quello sulla scuola di Viale Giovanni XXIII, ora cancellato perché, ha spiegato Capri, “abbiamo voluto dare la precedenza alle scuole che si trovano in zone e quartieri della città che si sono già ripopolate. La scuola di Viale Giovanni XXIII si trova in una parte del centro ancora disabitata”.

I lavori, ha detto sempre Capri - ripetendo quanto aveva già annunciato qualche giorno fa - dovrebbero partire entro la fine dell'anno o, al più tardi, nei primi mesi del 2016.

“Ci piacerebbe che alle parole seguissero stavolta degli atti concreti” aveva detto una settimana fa Action Aid, che da tempo svolge un'attenta attività di monitoraggio sulla ricostruzione delle scuole dell'Aquila.

Al di là dei ritardi, comunque, ciò che è inaccettabile è anche la mancanza di trasparenza e di chiarezza su cronoprogramma e fondi disponibili: districarsi nel ginepraio di atti susseguitisi nel tempo - decreti del commissario per la ricostruzione, delibere Cipe, finanziamenti provenienti dalla legge Mancia - è una vera impresa.

Per rimediare a questa confusione, lo scorso 7 maggio il consiglio comunale aveva approvato un ordine del giorno con cui si chiedeva all'Amministrazione di impegnarsi entro 30 giorni (già scaduti) a pubblicare sul proprio sito internet tutta la documentazione relativa alle scuole, a partire dal piano di ricostruzione dell'edilizia scolastica approvato il 30 di gennaio scorso.

Un nuovo polo scolastico al posto della caserma Rossi

La nuova programmazione è con ogni probabilità destinata a cambiare di nuovo visto che Cialente ha rilanciato la proposta di realizzare una sorta di mega distretto scolastico nella caserma Rossi (attualmente in fase di dismissione), un polo in cui concentrare la maggior parte degli istituti cittadini (tra cui il Convitto, le scuole medie e superiori, l'Alberghiero e i licei – ma non il Classico) insieme ad altri uffici pubblici.

Una cittadella scolastico-amministrativa, insomma, che, se vedesse realmente la luce, sarebbe destinata a sconvolgere la mobilità e il traffico (le previsioni fatte da Cialente parlano di 8mila potenziali studenti).

Nei prossimi giorni, ha detto il primo cittadino, dovrebbe essere completato l'atto di cessione della struttura dal demanio al Comune (esiste già un accordo preliminare risalente al governo Monti).

Per quanto riguarda i fondi, Cialente ha stimato che, per riqualificare l'area, serviranno almeno 100 milioni di euro. Soldi che potrebbero arrivare dal famoso tesoretto di 2 miliardi di euro messo a disposizione dall'Inail e ancora in gran parte inutilizzato. Si tratta, è bene ricordarlo, di finanziamenti che l'ente pubblico darebbe sotto forma non di contributi a fondo perduto ma di prestiti gravati da interessi (in sostanza si tratterebbe di un mutuo vero e proprio).

 

Ultima modifica il Martedì, 16 Giugno 2015 17:43

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