Lascia quantomeno disorientati la vicenda del 'decreto sbagliato' (contenuto all'interno del "decreto Enti locali") che ha visto come protagonisti da una parte il Governo, la senatrice Pezzopane e il Pd aquilano e dall'altra costruttori ed ingegneri locali.
Proprio tra quest'ultimi, erano sorte immediatamente alcune proteste. In particolare, il Presidente dell'ordine Elio Masciovecchio è stato il primo a parlare di un possibile "errore" d'interpretazione. Sembra avesse ragione.
Il punto che aveva lasciato tutti (tranne chi lo ha presentato) di sorpresa, era quello che stabilisce che anche il progettista, oltre il direttore dei lavori, non può "avere in corso né avere avuto negli ultimi tre anni rapporti di natura professionale, commerciale o di collaborazione, comunque denominati con l'impresa affidataria dei lavori di riparazione o ricostruzione, anche in subappalto".
Una regola forse troppo dura, ma che interveniva comunque su un tema da sempre dirimente riguardo i rapporti spesso troppo stretti sviluppati, finora, tra tecnici ed imprese.
Evidentemente però Pezzopane, il sindaco Cialente e gli esponenti del Pd Albano e Palumbo, che hanno tenuto la conferenza stampa di presentazione del decreto (oltre che del disegno di legge), non si erano accorti di quello che oggi chiamano "grave errore", o perché non l'avevano proprio letto (SIC!) o perché non sapevano bene di cosa si stesse parlando tanto da non esser capaci di fare una propria valutazione.
Se una settimama dopo a far aprire gli occhi a Pezzopane e gli altri sono dovute servire le urla del Presidente provinciale Ance, Gianni Frattale, restano molti dubbi sulle competenze della classe politica che si sta occupando della ricostruzione.
Il decreto legge non è ancora...legge
Va specificato peraltro che, ad oggi, il decreto legge Enti locali è stato approvato dal Consiglio dei ministri ma non è ancora entrato in vigore, non essendo stato né firmato dal presidente della Repubblica né, di conseguenza, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.