E' certamente il punto che balza più all'attenzione all'interno del cosiddetto decreto enti locali in vigore dall'11 giugno anche sulla ricostruzione aquilana e "presentato" in conferenza stampa dalla Senatrice Pezzopane ed altri componenti del Pd aquilano.
E' scritto a chiare lettere nell'atto normativo che vuole dare nuove misure sulla ricostruzione privata dell'Aquila e degli altri Comuni del Cratere:
"Il progettista e il direttore dei lavori non possono avere in corso né avere avuto negli ultimi tre anni rapporti di natura professionale, commerciale o di collaborazione, comunque denominati con l'impresa affidataria dei lavori di riparazione o ricostruzione, anche in subappalto".
Una misura dura che va nella direzione di correggere radicalmente lo stato dell'arte, andando a contrastare frontalmente il binomio da tempo sotto accusa tra due figure - la ditta e l'ingegnere - che dovrebbero essere slegate e che invece, si sà, vanno spesso a braccetto e forse a volte anche di più.
Tanto radicale che a qualche operatore è venuto il dubbio che si siano sbagliati. Sarà così?
Parla di "errore" Elio Masciovecchio Presidente dell'ordine degli ingengeri della provincia dell'Aquila, per cui sarebbe stato recepito, appunto, in maniera errata il contenuto del disegno di legge presentato al Senato e accettato da tutti gli attori coinvolti nel processo della ricostruzione. Un ddl nel quale si afferma che a non avere avuto rapporti negli ultimi tre anni con l'impresa affidataria dei lavori e/o subappaltatrice sarebbero dovuti essere - solo - il direttore lavori e il collaudatore statico.
Ma, come riportato sopra, il decreto parla sì di direttore dei lavori ma anche del progettista: "Tutto questo - ha affermato Masciovecchio - implica un blocco totale dei lavori, poiche' e' quasi impossibile che un professionista in questi sei anni non abbia avuto rapporti di collaborazione con almeno un'impresa".
Sull'argomento Piero Di stefano, Assessore alla Ricostruzione dell'Aquila - interpellato da NewsTown - non rilascia commenti: "Ho bisogno di approfondire". Quello che è certo è che il decreto, in quanto tale, è già attivo.