Giovedì, 25 Giugno 2015 06:54

Taglio stipendi consiglieri e assessori, giunta D'Alfonso latita

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Dopo un anno di governo regionale i costi della politica abruzzese ancora non vengono tagliati.

Era il 25 maggio 2014, quando veniva eletto a presidente della giunta regionale dell'Abruzzo il democratico Luciano D'Alfonso, dopo una campagna che l'aveva visto macinare chilometri su chilometri a bordo del suo camion elettorale.

Nel corso di quella campagna D'Alfonso aveva promesso pubblicamente più volte che uno dei primi impegni della sua giunta sarebbe stato ridurre stipendi, indennità e vitalizi sia dell'esecutivo che dell'intero consiglio regionale. Un argomento che, in questi anni di insofferenza popolare nei confronti di una classe dirigente che allontana sempre di più le persone dalla politica e dalle urne, ha avuto sicuramente presa. Un argomento che, al di là di slogan più o meno populisti, ha un suo senso pratico ed economico.

E' infatti di ben 23 milioni di euro il risparmio calcolato dal gruppo consiliare in Regione del Movimento 5 Stelle che, come noto, fa dell'abbassamento dei costi della politica una battaglia fin dalla sua nascita. La somma deriva dal calcolo elaborato sul dimezzamento di stipendi, indennità e assicurazioni.

D'Alfonso, prima di essere eletto, aveva manifestato la volontà di proporre un disegno di legge per abbassare lo stipendio dei consiglieri regionali a 5mila euro lordi (da circa 11mila), parificandolo a quello del Sindaco del capoluogo di regione. I 23 milioni, invece, sarebbero frutto del più complessivo dimezzamento di stipendi, indennità, assicurazioni e altri privilegi economici di cui godono presidente e assessori in giunta, ma anche consiglieri, presidenti, vice presidenti e segretari nelle commissioni.

Il Movimento 5 Stelle, a differenza di quanto fatto finora dall'esecutivo dell'ex sindaco di Pescara, ha presentato un progetto di legge in tal senso: "A differenza di tanta parte della politica, che non mantiene mai le promesse fatte in campagna elettorale, noi siamo coerenti", ha evidenziato a Il Centro Sara Marcozzi, consigliera di M5S, già candidata con il partito di Grillo nella corsa a Palazzo Silone e prima firmataria del disegno di legge.

Dopo settimane di giacenza in Commissione bilancio, la proposta sarà discussa nel corso del prossimo consiglio regionale, in programma probabilmente il prossimo 14 luglio. Nel frattempo, invece, nel corso dell'ultimo consiglio Domenico Pettinari (sempre M5S) ha presentato un interpellanza sulle "auto blu del presidente della giunta D'Alfonso e degli assessori", polemizzando nel corso della seduta con il governatore a proposito dell'utilizzo dei mezzi di servizio da parte dell'esecutivo.

Sarà insomma un bel banco di prova per testare la tenuta della maggioranza del governatore, traballante in queste settimane, a causa dello strappo con Abruzzo Civico [leggi l'articolo]: d'altronde, la decurtazione dei vantaggi economici coinvolge il consiglio intero. Potrebbe essere, dunque, un elemento di ritrovata coesione, oppure di strappo ulteriore per i malpancisti della maggioranza, che potrebbero ritrovarsi a votare un provvedimento, senza dubbio tra i più popolari tra quelli che si possono sostenere.

Immettere 23 milioni di euro nelle casse regionali non rappresenterebbe una vittoria meramente simbolica: si potrebbero, ad esempio, reinvestire nel piano di rientro dal deficit della sanità abruzzese. Uno dei temi scottanti che, a causa della chiusura di punti nascita importanti, ha causato in questi mesi i su citati malumori nella maggioranza di centrosinistra. (m. fo.)

Ultima modifica il Venerdì, 26 Giugno 2015 01:42

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