Abruzzo civico è con un piede fuori dalla maggioranza.
Ieri, dopo le tensioni accumulatesi nelle ultime settimane, Andrea Gerosolimo e Mario Olivieri, i due esponenti della lista civica presenti in Consiglio regionale, attendevano da Luciano D'Alfonso un segnale di distensione.
L'occasione era offerta da una risoluzione, a firma proprio Gerosolimo/Olivieri, sulla classificazione dei Comuni di Vasto, Lanciano e Sulmona come "poli d'attrazione".
La mano tesa da parte del presidente, però, non è arrivata: la proposta è stata bocciata e ad affossarla è stato in primis il centrosinistra, con 12 voti contrari.
Se questa non è rottura, poco ci manca. Tant'è che, qualche minuto dopo la votazione, D'Alfonso ha fatto recapitare a Gerosolimo un messaggio privato (che il consigliere ha pubblicato sul proprio profilo Facebook) per tentare di ricucire lo strappo: “Caro Andrea, la proposta sulle aree di attrazione di Sulmona, Lanciano e Vasto mi vede oltremodo convinto, tanto che ti chiedo di supportare l’agenda regionale…infine “riconosciuto” Andrea, ti sottolineo l’assoluta convinzione mia sul punto, sia come persona fisica che giuridica”.
Il bastone e la carota, ha osservato Lili Mandara sul suo blog. D'Alfonso considera Abruzzo civico parte della “maggioranza secondaria” (ipse dixit), tanto da non aver invitato Gerosolimo e Olivieri al vertice tenuto con gli altri alleati lunedì scorso. Il presidente, però, sa benissimo che, se prevalesse il bastone, chi rischierebbe è lui. Se, infatti, Abruzzo civico dovesse decidere di uscire dalla maggioranza, la coalizione di centrosinistra resterebbe con 16 consiglieri contro i 15 dell'opposizione. Un margine troppo risicato, che potrebbe mettere a rischio, nel breve termine, l'approvazione di alcuni atti fondamentali (per esempio, la variazione di bilancio da cui dipendono i destini e il salvataggio dell'aeroporto di Pescara e di Abruzzo Engineering) e, nel lungo termine, il prosieguo della legislatura.
Da tempo Abruzzo civico reclama di contare di più all'interno della maggioranza (magari con un assessorato) e chiede a D'Alfonso un deciso cambio di rotta su punti nascita, redistribuzione dei fondi europei e sostegno alle aree interne, trascurate, a detta di Gerosolimo e Olivieri, a vantaggio dell'asse Pescara-Chieti.
Mercante, M5S: “La maggioranza di D’Alfonso perde i pezzi”
“Oggi, per la prima volta dall’inizio della legislatura, la maggioranza di D’Alfonso ha dimostrato chiaramente di essere fondata su alleanze fragili, non basate su una condivisione piena di idee ed obiettivi ma su mere logiche di potere”.
Questo il commento del Capogruppo del M5S, Riccardo Mercante, su quanto accaduto ieri nel corso della seduta del Consiglio regionale che ha registrato la bocciatura della risoluzione presentata dai Consiglieri di Abruzzo Civico, Olivieri e Gerosolimo, per consentire la classificazione dei Comuni di Sulmona, Vasto e Lanciano quali poli di attrazione.
“Abbiamo assistito ad un vero e proprio strappo in seno alla maggioranza dalfonsiana - ha spiegato Mercante – che credo sarà piuttosto difficile per il Presidente riuscire a ricucire. Dopo le dure affermazioni dei Consiglieri Olivieri e Gerosolimo dei giorni scorsi che lamentavano l’assoluta mancanza di attenzione da parte del Presidente della Giunta nei confronti dei loro territori di origine, soprattutto a seguito della decisione di proseguire nello scellerato piano di chiusura dei punti nascita destinato a colpire duramente anche le due cittadine abruzzesi di Ortona e Sulmona, era possibile presagire malumori ed insoddisfazione tra le fila della maggioranza. A maggior ragione laddove si ritenessero dotate di un qualche fondamento quelle voci di corridoio, circolate solo poche ore fa, a proposito di una riunione di maggioranza dove i due Consiglieri non sembrerebbero essere stati invitati.
Quanto accaduto nel corso della seduta di questo pomeriggio - ha continuato Mercante - va, tuttavia, oltre ogni aspettativa. D’Alfonso e i suoi “fedeli” hanno votato contro una risoluzione presentata da Consiglieri della stessa maggioranza, dimostrando che la solida colazione di inizio legislatura non esiste più. E a lasciar pensare che non si tratti di una casualità, l’argomento oggetto della risoluzione respinta, visto che si trattava, ancora una volta, di un atto diretto a tutelare i territori dei due Consiglieri dissidenti. Ad aggravare e rendere ancora più confusa la situazione ha contribuito il voto contrario di NCD che ha appoggiato la linea dalfonsiana, permettendo, in questo modo, la bocciatura della risoluzione e forse anticipando nuove composizioni in seno al Governo regionale”.