Le battaglia politica sulla nuova seggiovia sostitutiva delle Fontari, a Campo Imperatore, è approdata nell'assemblea convocata all'Hotel Castello dagli operatori del Gran Sasso, dove si è di fatto estesa oltre il fronte ambientalista.
Il Sindaco dell'Aquila Massimo Cialente già nel pomeriggio aveva divulgato una nota sull'argomento agli organi di stampa parlando di uno scontro "politico, culturale ed ideologico tra due visioni del Parco: come riserve assolute, dove l'arrivo di un numero maggiore di turisti rappresenta un pericolo da scongiurare, come affermano ambientalisti e tecnici del Parco, oppure un ente capace di realizzare una sintesi tra tutela e valore ambientale da una parte e la sopravvivenza economica delle comunità dall'altra"
Cialente ha però poi rincarato la dose parlando dal vivo a due passi dalla Fontana Luminosa: " E' uno scontro che non posso sopportare da solo senza il confronto con Regione e Governo. Nel bel mezzo di un importante dibattito culturale D'Alfonso e il Ministro Galletti non mi hanno telefonato. Significa che o non capiscono o sottovalutano".
Il Sindaco si riferisce all'incontro intercorso tra i due mercoledì scorso in cui D'alfonso avrebbe proposto anche un nome per il nuovo Presidente del Parco che Cialente ha rivelato di non conoscere: "La scelta del nuovo Presidente del Parco - ha affermato il sindaco di fronte agli operatori - non deve essere calata dall'alto, è stato un grave errore politico aver scavalcato il territorio e i suoi rappresentanti e non aver concordato il nome con me. Se non dovesse rientrare nell'identikit sono certo che il Ministro capirà che dovrà essere ridiscusso".
"Qualcosa di inaccettabile" secondo il consigliere comunale di Forza Italia Guido Liris "che denota una volta ancora la solitudine del Sindaco dell'Aquila nei confronti di tutti i livelli del suo partito". "Cialente infatti - continua Liris - resta estraneo al dibattito sul nuovo Presidente del Parco proprio quando si tratta di fare scelte importanti su un territorio che, con Assergi, è anche di propria competenza. Un'altra dimostrazione di una governance Pascaracentrica da parte di D'Alfonso, lontana dai veri bisogni degli aquilani".
Intanto l'attuale presidente del Parco Arturo Diaconale ,il cui incarico scadrà ad inizio luglio, rivendica la scelta "coraggiosa" del Consiglio direttivo che ha dato parere positivo alla costruzione del nuovo impianto sostitutivo delle Fontari: "Noi ci siamo assunti la nostra responsabilità ora non si può fare a scarica barile. Di sicuro il parere tecnico crea una falla, ma ora è troppo facile far diventare il Parco il para fulmine di tutto : ora tocca Regione e Comune. Quando ci saranno questi pareri sapremo se questa opera si può fare o no, certo ci sarà ancora da battagliare".
"Noi come organo politico - continua Diaconale - di fronte all'interesse pubblico di rilanciare un territorio colpito dal terremoto abbiamo valutato opportuno intraprendere tutte le iniziative che possano rilanciarlo tra cui la sostituzione dell'impianto delle Fontari. Credo che l' interesse pubblico in questa vicenda deve prevalere su quelle prettamente tecnico. La decisione della Regione per questo sarà una scelta politica".
Cialente poi è tornato ad attaccare la relazione tecnica del Parco che riconosce come importanti, nel dare il proprio giudizio negativo per le nuove Fontari, le zone di interesse comunitario Lter. "Il verbale parla di informazioni assunte. I dirigenti comunali allora prima di fare la Vinca, in arrivo a giorni, hanno chiamato la Forestale, l'Istituto delle bio diversità e il Parco ma nessuno sa nulla di questo studio. CTGS e quindi il Comune, sono i proprietari dei terreni e da noi neanche risulta niente. Dunque questo studio da chi è autorizzato? Quali referenze scientifiche ha? Qual'è l'istituto di ricerca che lo sta portando avanti? Secondo me i tecnici del Parco hanno fatto un falso ideologico e quello studio è opera di un privato".
Ma queste Fontari, per la prossimo stagione, si faranno o no? Cialente a tal proposito mette le mani, anzi l'eposto presentato dalla Senatrice M5S Enza Blundo avanti, descrivendolo come un intralcio non di poco conto. Ma al di là di questo è praticamente impossibile che questi lavori, che ancora aspettano la valutazione Via, siano realizzati per novembre. Al massimo - se Cialente la spunterà - si farà appena a tempo a cominciare prima delle prime delle nevi.
In caso contrario il Sindaco dell'Aquila lascia intendere di non voler metter di nuovo mano al portafogli per lavori di riparazione last minute alle vecchie Fontari, per paura di una nuova citazione alla Corte dei Conti. Questo vorrebbe dire la non apertura della prossima stagione invernale nonostante almeno nove milioni (contando solo quelli già nelle casse del Comune), destinati per il rilancio turistico del Gran Sasso. Bel paradosso no?