“Il protocollo di intesa rappresenta il primo passo per la costruzione di una progettualità condivisa che avrà una pluralità di tematiche e un approccio altamente tecnologico per l'innalzamento della qualità della vita dei cittadini, costituendo nel contempo un volano per l'economia territoriale”: è scritto così nella premessa del protocollo firmato stamane tra l'assessore comunale Alfredo Moroni e il coordinatore delle aree omogenee del Cratere Emilio Nusca - presente in rappresentanza delle aree omogenee assieme al primo cittadino di Barisciano Francesco Di Paolo - sull'estensione del progetto “smart city” dal Comune dell'Aquila a tutti i comuni del Cratere sismico.
“Stiamo ripensando il governo del territorio, dobbiamo ragionare con una gestione e una visione complessiva, con gli strumenti di innovazione tecnologica e le opportunità che possono darci delle politiche smart”. Moroni ha le idee chiare, e non potrebbe essere altrimenti. Non è un mistero che l'amministrazione comunale punti a diventare una delle smart cities d'Europa, e la delega specifica a Moroni ne è un chiaro segnale. Da oggi, però, con l'accordo con gli altri comuni del Cratere, più che di smart city (città intelligente) si potrà parlare di smart land (terra intelligente).
Ne sentiamo parlare ormai da anni, ma cos'è la smart city? L'espressione indica, in senso lato, un ambiente urbano in grado di agire attivamente per migliorare la qualità della vita dei propri cittadini. La smart city riesce a conciliare e soddisfare le esigenze dei cittadini, delle imprese e delle istituzioni, grazie anche all'impiego diffuso e innovativo della cosiddetta ICT (information and communication technology), in particolare nei campi della comunicazione, della mobilità, dell'ambiente e dell'efficienza energetica. Per ora, l'amministrazione comunale sta puntando all'installazione di una rete di cavi a banda larga: “Si potrà per esempio fare una radiografia in tempo reale, in collegamento con l'ospedale dell'Aquila, all'interno di uno dei piccoli ambulatori dei paesi del cratere” ci tiene a sottolineare Nusca, aggiungendo che con i primi dieci milioni di investimento si metteranno in rete gli uffici tecnici della ricostruzione degli otto comuni capofila delle aree omogenee del Cratere.
Presente alla conferenza stampa anche il sindaco Massimo Cialente, che non ha risparmiato una frecciatina alla governance della regione, in riferimento alla questione di Abruzzo Engineering: “Stiamo ponendo le basi per vivere in un territorio altamente competitivo: la banda larga è fondamentale per i siti industriali e artigiani del nostro territorio. Esiste già ora una rete di cavi di chilometri e chilometri, grazie ad Abruzzo Engineering, e la Regione non può evitare di parlarne solo perché non vuole affrontare il problema".
“Rispetto ai piani industriali delle società che in Italia portano la banda larga (Metroweb e Fastweb, ndr) c'è stato un grande intervento pubblico per assicurare che L'Aquila non rimanesse indietro di trenta anni, dal punto di vista tecnologico” sottolinea a margine dell'incontro Daniele Mingroni dell'ufficio smart city del comune dell'Aquila. Come dire, Fastweb e Metroweb vogliono investire solo su Pescara – come redatto nei rispettivi piani industriali – ma l'amministrazione Cialente li ha portati anche all'interno del Cratere.
Attualmente oggi, nel progetto European Smart Cities – pensato per studiare politiche smart adattabili alle città di piccole e medie dimensioni - sono presenti solo quattro città italiane (Ancona, Perugia, Trento e Trieste). L'Aquila, attualmente, sta provando ad inserirsi. Certo, la sfida di “L'Aquila smart city” è un progetto ambizioso, uno di quelli su cui sta puntando l'attuale amministrazione per aprire la città all'Europa e al mondo, al pari della candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019.
Altrettanto vero è anche che nel concetto di smart city non c'è solo la banda larga, ma l'attenzione concreta alla mobilità, all'ambiente, all'efficienza energetica e alla costruzione di un'economia davvero sostenibile per il territorio. Speriamo che questa sfida si vinca.