Giovedì, 08 Ottobre 2015 16:16

Precari, Cialente: "Blocco totale". E alza la posta: "Forse dovrei dimettermi..."

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Cialente torna a parlare del mancato rinnovo del contratto dei precari del Comune dell'Aquila, a poco più di ventiquattro ore dalla conferenza stampa del vice sindaco Nicola Trifuoggi che ha replicato, duramente, alla sottosegretaria De Micheli spiegando come sia tecnicamente impossibile procedere con le proroghe. E prende la parola sollecitato dai lavoratori e dai sindacati che, nel tardo pomeriggio di ieri, avevano chiesto al primo cittadino ed agli assessori della sua Giunta, di assumere una posizione chiara rispetto ad una vicenda che si trascina, oramai, da settimane. 

Cialente è chiarissimo: "Abbiamo una situazione di blocco totale", ha scritto su Facebook. "Due dirigenti (Coluzzi e Giannangeli, ndr) hanno espresso, sulla delibera di giunta firmata dall'Assessore Leone, per il rinnovo dei contatti, parere negativo. Se anche la Giunta votasse la proroga, la Dirigente non firmerebbe i contratti. Nessun altro li firmerebbe. Questa è la legge. Inoltre, per legge, i due dirigenti dovrebbero immediatamente comunicare alla Corte dei Conti l'atto assunto dalla Giunta. La Corte dei Conti dovrebbe quindi aprire un procedimento e per me sarebbe il quarto!".

Insomma, non ci sono soluzioni, "stante la norma Bassanini sugli enti locali. Legge che non ho votato io", sottolinea Cialente. Che poi si toglie qualche sassolino dalle scarpe: "I sindacati, la Sen. Pezzopane, la Sottosegretaria De Micheli, ci dicono che invece la legge consente la proroga. Ebbene, se si vogliono aiutare i precari, vista la mia impossibilità a procedere, visto che però il Governo è tranquillo, cosa si può fare? Il Sindaco si dimette, insieme a tutti i consiglieri comunali (insieme)".

E' la proposta, provocatoria, che il sindaco dell'Aquila, ieri sera, ha portato in Giunta. "Entro 48 ore, il Prefetto dell'Aquila dovrebbe nominare un Commissario Prefettizio che ci sostituisce. Il Commissario Prefettizio, vista la paralisi del Comune senza personale, potrebbe approvare la delibera e riformare l'organizzazione dell'Ente, perché appena insediato e, forte dell'ordine del Governo, potrebbe far firmare i contratti, o firmarli lui stesso. Certo, la Corte dei Conti difficilmente se la prenderebbe con un Commissario. Facile no? Ma è sicuro che il Commissario firmerebbe?".

Cialente, insomma, messo all'angolo, alza la posta in gioco. E minaccia le dimissioni. Provocatoriamente, appunto. Era chiaro, infatti, che gli assessori non avrebbero accettato il passo indietro, "mi hanno chiesto, sarebbe giusto lasciare la città per 8 mesi in mano ad un commissario?". Come a ribadire quanto già detto da Trifuoggi, ieri mattina: un passo indietro significherebbe rallentare i processi di ricostruzione. "E la città non può permetterselo", ha sottolineato il vice sindaco.

Come a dire: non si può penalizzare la cittadinanza tutta per il mancato rinnovo dei contratti di 56 precari. Dunque, la stilettata del primo cittadino, al Governo e alla senatrice Pezzopane: "Certo, se qualcuno parlasse con Prefettura e Ministero dell'Interno, e ci desse rassicurazioni...". In conclusione, il primo cittadino si mostra piuttosto deciso: "Non mi sento assolutamente indebolito, anche se sto cercando di fare la dieta".

Ultima modifica il Venerdì, 09 Ottobre 2015 15:53

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