“Non vi sono elementi nuovi che mi abbiano portato a cambiare orientamento. Se ci fossero stati sarei stata la prima a ritirare il parere tecnico”.
Non cambia idea Ilda Coluzzi, la dirigente del settore Risorse umane del Comune dell'Aquila che ha bloccato la proroga dei contratti dei 56 lavoratori precari scaduti il 30 settembre dando, alla proposta di delibera, un parere di regolarità tecnica negativo.
La Coluzzi è stata ascoltata dalla Quinta commissione consiliare (Controllo e Garanzia) in una riunione fiume nella quale, oltre ai consiglieri, sono intervenuti anche i rappresentanti sindacali di Cgil e Uil.
Una seduta iniziata tra qualche tensione (per via del fatto che la polizia municipale non voleva far entrare i precari nell'aula Cicerone, a Villa Gioia) e proseguita tra polemiche, a causa delle assenze dell'assessore al Personale, Betty Leone, e della stessa Coluzzi.
“Un fatto inammissibile” hanno tuonato i consiglieri di opposizione, con Di Cesare, Ferella e De Matteis che chiedevano le dimissioni della Leone e un procedimento disciplinare nei confronti della Coluzzi (i dirigenti comunali, se convocati, non possono rifiutarsi di partecipare alle commissioni consiliari).
Un clima un po' più disteso è tornato in tarda mattinata, quando una telefonata del presidente Daniele ha sbloccato la situazione convincendo la Coluzzi a presentarsi. Quest'ultima, scusandosi, è arrivata intorno all'ora di pranzo.
Sottoposta a un fuoco di fila di domande da parte dei consiglieri, la dirigente ha ribadito la sua contrarietà alla proroga e non ha rinunciato a scoccare qualche freccia avvelenata: “Il mio parere non cambia. Purtroppo devo riscontrare come non abbia ricevuto molta solidarietà da parte della politica in questi ultimi giorni. Peraltro, mesi fa, avevo fatto all'amministrazione anche delle proposte alternative, delle selezioni per titoli per stabilizzare i lavoratori valorizzando le loro esperienze professionali, ma nessuna di queste è stata presa in considerazione. Se qualcuno lo avesse fatto, probabilmente oggi non ci troveremmo in questa situazione. I pareri ai ministeri? Non li ho chiesti io, ho trovato il fatto davvero sgradevole”.
Il niet della Coluzzi ruota intorno al fatto che il decreto Enti locali, quello convertito in legge due mesi fa e che prevede la proroga dei contratti fino al 2017, fa riferimento a una serie di deroghe alle normative limitative delle assunzioni a tempo determinato che però sono state, nel frattempo, superate dal Jobs Act.
Recita il parere della dirigente: “La normativa sui limiti di durata dei contratti a tempo determinato (art. 19 Dlgs 81/2015) non può ritenersi derogata se non in presenza di espressa disposizione di legge, soprattutto in considerazione dei principi di diritto affermati dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea del 26/11/2014 relativa al lavoro a tempo determinato”.
Per farla breve, secondo la Coluzzi prolungare ulteriormente i contratti dei precari significherebbe esporre il Comune al rischio risarcimenti per aver abusato delle proroghe dei contratti a tempo determinato.
Per aggirare l'ostacolo, afferma la dirigente, non sono sufficienti i pareri (peraltro discordanti) dei ministeri ma serve una specifica disposizione di legge.
Durante l'audizione in commissione non sono mancati momenti di frizione soprattutto tra la dirigente e il segretario provinciale della Fp Cgil Rita Innocenzi, tensioni che hanno portato la Coluzzi ad abbandonare anticipatamente la seduta.
Stante questa situazione, il rinnovo dei contratti dei precari appare sempre più in alto mare.
A questo punto, la soluzione, più che tecnica, appare politica.
C'è chi, come Angelo Mancini, ha proposto che la giunta, con un atto di autorità, voti la delibera (malgrado il parere tecnico contrario) acquisendo come, parere positivo, quello emesso dall'avvocato del Comune Domenico De Nardis, che in questo momento è anche il segretario generale facente funzioni. “La giunta faccia questo passaggio e gli assessori che non sono d'accordo se ne vadano”.
Il presidente della Commissione, Raffaele Daniele, ha chiuso la seduta annunciando la richiesta di un consiglio comunale straordinario sulla vicenda.